Sovranisti nello spazio, la legge alla Camera apre le porte della space economy a Musk

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Il ddl approvato alla Camera lascia ampi margini di intesa con la Starlink del tycoon. Il ministro del Made in Italy ha dovuto accontentarsi, ma scoppia il caso del dialogo con Eutelsat

Il sovranismo della destra si ferma sulla terra. Quando si tratta di andare sullo spazio, qualcosa cambia: l’apertura ai privati arriva. Specie se il privato risponde al nome di Elon Musk. Lo specchio di tutto questo è il disegno di legge sulla space economy, approvato alla Camera (passerà all’esame del Senato), che ha messo qualche paletto per il futuro. Ma ha lasciato più di una porta aperta alla Starlink del magnate sudafricano, quel Mr. Space X, oggi braccio destro, destrissimo, di Donald Trump.

Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, esce con un pareggio. Da un lato ha frenato gli ardori pro-Musk, ma ha dovuto fare più di qualche concessione. L’assenza di interventi in aula, durante la discussione di un provvedimento centrale per l’autorità delegata all’aerospazio, è eloquente più di una tesi di laurea. La motivazione ufficiale è quella di un’agenda piena. Ma la discussione è durata tre giorni su un testo già ampiamente previsto nel calendario.

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L’analisi che rimbalza, anche all’interno della maggioranza, è che Urso non abbia voluto metterci del tutto la faccia, perché avrebbe preferito proseguire il dialogo con le opposizioni per seguire l’ordine dell’interesse nazionale. Solo che la sua strategia di “argine” a Mr. Space X non ha mietuto grandi successi all’interno del governo. E quindi nel suo partito da cui è partito qualche bonario rimbrotto, all’insegna del “niente fughe in avanti”.

Così per evitare altri post velenosi di Andrea Stroppa, l’ormai nota emanazione italiana di Musk, il ministro è rimasto sotto coperta. Anche in attesa delle future evoluzioni: sarà lui a procedere con i decreti attuativi. L’imbarazzo di Fratelli d’Italia è emerso durante il confronto in aula a Montecitorio. Nessun intervento, nemmeno sugli emendamenti, e solo la dichiarazione di voto affidata dalla deputata Beatriz Colombo, sicuramente non un nome di grido nel partiti. Anche se i malumori da Space X filtrano per il dialogo che il governo ha avviato con Eutelsat, società francese concorrente di quella di Musk. «Un clima positivo», ha detto l’amministratrice delegata della società d’Oltralpe, Eva Berneke, confermando a Bloomberg l’interlocuzione in corso. E Stroppa non ha mancato subito di postare su X una faccina perplessa.

La questione è seria, del resto. «Qui è in gioco l’interesse nazionale e nessun post sui social può comandare il governo e fermare il confronto parlamento italiano», ha sottolineato il deputato del Pd, Andrea Casu. «Non può essere un tweet dell’uomo di Musk in Italia ad umiliare l’interesse nazionale», ha concluso l’esponente dem.

Urso ha comunque cercato di rivendicare il lato “sovranista” del provvedimento: «La legge rafforza la nostra sovranità tecnologica e proietta il nostro sistema industriale nel futuro. Un modello che ispirerà la normativa europea e consoliderà la nostra leadership», ha commentato dopo il via libera. E ha rilanciato lo studio, affidato dal Comint (il comitato interministeriale sulla materia che presiede) all’Agenzia spaziale italiana per la realizzazione di una costellazione satellitare tutta made in Italy. E sempre sulla stessa falsariga, rispondendo a un’interrogazione del Pd in commissione Trasporti alla Camera, il ministro ha spiegato che l’Italia è allineata all’Unione europea. Anche su questo punto, dunque, non prevede canali privilegiati per Starlink.

Ma fin qui c’è stato l’approccio più prudente sulle concessioni a Musk. Per il resto non è stato posto alcun altro vincolo, concreto, per affidare a una cabina di regia di matrice europea la gestione della materia. Non sono stati aggiunti i paletti necessari. «L’economia dello spazio è un florido settore tutto Made in Italy della nostra economia, impiega 230mila persone. Una vera eccellenza , una filiera completa che viene svenduta», ha ricordato Francesca Ghirra, deputata di Alleanza verdi-sinistra, che ha accusato la maggioranza di mettere «a repentaglio la nostra sicurezza e la nostra democrazia» con il voto del ddl sull’economia dello spazio.

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