Un cimitero saturo e talvolta poco sicuro. Fino al caso limite che ha visto sfortunata protagonista nei giorni scorsi una donna finita, è il caso di dire, con un piede nella fossa mal presidiata dopo le operazioni di estumulazione. È il quadro non esaltante relativo al sito di Ponticelli, periodicamente al centro di lagnanze di disservizi legati perlopiù alla vetustà della struttura e alla capienza sempre al limite delle proprie possibilità.
Il confronto
Situazione che non a caso è approdata ieri anche nella competente commissione del Consiglio comunale presieduta da Antonio Picariello. Confronto promosso dal rappresentante di maggioranza Rosario Guerra, fattosi latore di molteplici segnalazioni in merito a criticità inerenti perlopiù la gestione operativa dell’unico luogo di sepoltura della città.
«Da più parti – spiega il presidente della commissione Politiche sociali del Comune – mi sono giunte testimonianze relative alla non idonea conduzione del cimitero. Da ultimo, ha suscitato comprensibile clamore la vicenda che ha coinvolto qualche giorno fa una signora caduta all’interno di una sepoltura a terra interessata nei giorni precedenti, a quanto pare, dalle ordinarie attività periodiche finalizzate alla liberazione di posti. La cittadina ha riportato ferite di una certa entità. Non sta a me stabilire le cause e le eventuali responsabilità dell’accaduto, ma non si tratta di un caso isolato. Ho ricevuto altre sollecitazioni riguardanti la sicurezza della struttura. Per i familiari dei defunti che occupano i piani più alti dei loculi risulta molto pericoloso raggiungere le sepolture con le scale in dotazione che, a quanto pare, non sarebbero del tutto idonee. I beneventani sono molto sensibili al ricordo dei propri cari – conclude Guerra – ed è il caso di prestare la massima attenzione alla gestione del cimitero».
Il dibattito
Sollecitazioni perorate in commissione da Marika Mignone che ha fatto le veci di Guerra, ricevendo dettagliate rassicurazioni dall’assessore delegato ai Servizi cimiteriali Attilio Cappa, e dal dirigente Maurizio Perlingieri, che hanno risposto alla convocazione in audizione: «Garantisco che tutte le attività vengono svolte rispettando le buone pratiche di gestione del sito – spiega Cappa -. Le operazioni di estumulazione vengono eseguite sulla scorta delle verifiche periodiche della decorrenza dei termini di legge previsti per la occupazione dei loculi. Quanto accaduto a una cittadina nei giorni scorsi rappresenta un episodio del quale non conosco i dettagli. Se, come pare, va messo in relazione con un precedente intervento di estumulazione resosi necessario, esso rientra nel perimetro operativo della ditta affidataria e non a cause strutturali. L’ufficio ha provveduto a chiedere i chiarimenti del caso alla cooperativa».
I problemi
Ma al di là della vicenda specifica, la struttura di Ponticelli risente storicamente di problemi di capienza che costringono le amministrazioni comunali, di ogni epoca e colore politico, a muoversi sul crinale ristrettissimo delle scarse disponibilità liberatesi di volta in volta a seguito del raggiungimento del limite temporale di occupazione. Consapevole della condizione a dir poco precaria, l’esecutivo in carica aveva provato a mettere in campo lo scorso anno la costruzione in autofinanziamento di 216 loculi nell’ala “nuova” del cimitero. Programma saltato per la carenza di disponibilità da parte dei potenziali interessati.
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Palazzo Mosti ha quindi ripiegato sulla edificazione a spese proprie di 60 loculi e 40 ossari, per un costo complessivo di 161mila euro. Intervento di prossima realizzazione: «Stiamo per partire con i lavori – assicura Cappa -. Le nuove sepolture ci daranno una disponibilità di posti un po’ più ampia di quella attuale oggettivamente molto limitata. Problemi cui si potrà dare soluzione definitiva solo attraverso l’ampliamento del cimitero in project financing che rientra nella programmazione di medio periodo del Comune. Per poterla realizzare occorre portare a termine l’iter di approvazione del Piano regolatore cimiteriale che stiamo perfezionando dopo le prescrizioni imposte dalla Asl». Pollice verso invece dagli organi sovraordinati alla edificazione di un tempio crematorio che sarebbe dovuto sorgere nelle adiacenze del cimitero.
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