Servizi in farmacia: le possibilità di sviluppo nelle audizioni al Senato

Il 5 marzo 2025 si è tenuto alla Commissione Affari Costituzionali del Senato un ciclo di audizioni informali sul Ddl 1184 recante Semplificazione attività economiche. Nell’ambito della sessione sono stati affrontati diversi temi legati al mondo della salute ma anche alcuni specifici sulle prospettive legate all’ampliamento dei servizi erogati nelle farmacie in Italia. Tra gli interventi si menzionano quelli di Francesco Schito e Andrea Porcaro D’Ambrosio di Assofarm, Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo), Fabio Vivaldi dell’Associazione delle imprese sanitarie indipendenti, Silvia Gregory, dell’Alleanza contro il tumore ovarico in rappresentanza delle associazioni firmatarie del manifesto per il contrasto al papilloma virus, e Roberto Persio, membro del direttivo della Favo.

Requisiti strutturali e professionali uniformi nell’esecuzione dei servizi

Francesco Schito, segretario generale Assofarm, ha espresso favore verso la possibilità di erogare i servizi nelle farmacie, ricordando che le farmacie comunali sono già impegnate in tal senso. Schito ha evidenziato l’importanza di definire requisiti strutturali e professionali uniformi, anche attraverso la Convenzione nazionale, per garantire standard qualitativi omogenei su tutto il territorio.

Dalle farmacie comunali oltre 116 milioni di servizi alla popolazione

Andrea Porcaro D’Ambrosio, vicepresidente Assofarm, ha evidenziato come le farmacie comunali, pur rappresentando solo il 10% del totale, eroghino ogni anno oltre 116 milioni di servizi alla popolazione. Il dato, secondo Porcaro D’Ambrosio, testimonia l’enorme potenziale delle farmacie comunali nel garantire l’accesso alle prestazioni sanitarie. Tuttavia, Porcaro D’Ambrosio ha evidenziato che le farmacie comunali si trovano a operare in un contesto di concorrenza con le farmacie private e le parafarmacie, dovendo sottostare a numerosi obblighi e oneri burocratici derivanti dalla loro natura pubblica, come il Codice degli appalti. Porcaro D’Ambrosio, dal canto suo, ha auspicato un intervento normativo, nel rispetto delle norme europee, che consenta alle farmacie comunali – come anche quelle private – di operare con maggiore efficienza ed efficacia a beneficio della collettività.

Requisiti e regole uniformi per garantire qualità e sicurezza

Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo) pur apprezzando la disponibilità dei farmacisti, ha evidenziato la necessità che vengano applicate a tutti gli erogatori di servizi sanitari le medesime regole e gli stessi obblighi, a tutela della qualità delle prestazioni. Anelli ha richiamato i requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi già previsti per i laboratori di analisi, che dovrebbero valere anche per le farmacie. Secondo Anelli, si tratta di un aspetto centrale per assicurare l’affidabilità dei risultati su cui si baseranno poi le valutazioni cliniche dei medici.

«Trasformazione del ruolo delle farmacie nel nostro Paese»

Anelli ha constatato che «siamo in presenza di una vera e propria trasformazione del ruolo delle farmacie nel nostro Paese. Da dispensatori del farmaco le farmacie si stanno trasformando anche in erogatori di prestazioni specialistiche sanitarie nel SSN, ampliando l’offerta degli erogatori grazie anche alla capillare diffusione delle farmacie sul nostro territorio nazionale». Dunque, secondo Anelli, «l’auspicio è che le Regioni insieme al Governo e al Parlamento adottino provvedimenti che prevedano le medesime misure e procedure per l’erogazione delle prestazioni a garanzia della loro qualità, sicurezza e appropriatezza sia che questa avvenga nei locali delle farmacie dei servizi così come in quella dei medici e delle strutture specialistiche».

Requisiti minimi, strutturali, tecnologici e organizzativi

Anelli ha poi osservato che è «necessario intervenire sul testo, specificando che ai fini dell’autorizzazione all’erogazione dei servizi venga accertato per le farmacie il possesso dei requisiti minimi, strutturali, tecnologici e organizzativi stabiliti sulla base dei principi e criteri direttivi previsti dall’articolo 8, comma 4, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502”». Infine, le perplessità di Anelli «sull’erogabilità di prestazioni in assenza di una ricetta medica ossia senza la preventiva valutazione o visita di un medico.La motivazione è facilmente intuibile: questi accertamenti servono al medico per confermare un sospetto diagnostico o eseguire un monitoraggio della malattia, al fine di valutare l’insorgenza di complicanze o malattie correlate».

Farmacie come presidi sanitari di prossimità per i cittadini

Le associazioni firmatarie del manifesto per il contrasto al papilloma virus hanno presenziato le audizioni rimarcando il ruolo che le farmacie potrebbero svolgere nell’aumentare la copertura vaccinale, a oggi a loro avviso ancora insufficiente. Silvia Gregory dell’Alleanza contro il tumore ovarico ha sottolineato come il rapporto umano instaurato con il farmacista sia un valore aggiunto per sensibilizzare la popolazione. Le farmacie, anche per via della loro capillarità, sono un punto di accesso privilegiato per i servizi sanitari, in grado di raggiungere fasce più ampie di cittadini. Roberto Persio, membro del direttivo della Federazione italiana dell’associazione di volontariato in oncologia (Favo), ha parlato del ruolo delle farmacie in relazione alla vaccinazione contro il papillomavirus (Hpv).

Video integrale delle audizioni

Si rimanda al video integrale pubblicato sulla WebTv del Senato