di Luciano Lago
Gli europei Starmer, Macron, Von der Leyen e soci non accettano la prospettiva di accordi di pace diretti con la Russia ( prospettiva aperta dalla gestione Trump) , e insistono con ogni mezzo per sospingere l’Ucraina verso una guerra eterna con la Russia.
Cosa muove i leader dei governi europei e della UE a pianificare grandi programmi di riarmo e sostegno all’Ucraina per la prosecuzione del conflitto sine die con la Russia non è difficle capirlo per chi conosce il grande gioco che si muove dietro le quinte.
E’ opportuno porsi questi interrogativi perchè non si trova facilmente una spiegazione razionale, visto il fallimento eclatante di una campagna di ostinata belligeranza con la Russia che, in tre anni, ha prodotto circa un milione tra morti e feriti e la distruzione di un intero paese. La ragione di questa ossessione bellicista che coinvolge i personaggi politici europei e l’apparato liberal di Bruxelles, con il suo contorno di grandi media, opinionisti e think tank collegati al Deep State, si deve ricercare nel terrore della sconfitta ideologica e della perdita delle posizioni di potere su cui le élite dominanti hanno fino ad oggi vissuto di rendita accumulando enormi profitti e potere politico.
Per tale motivo la propaganda occidentale ricorre in modo ossessivo ad agitare lo spettro del “pericolo russo”, del presunto “nuovo Hitler” Putin che sarebbe pronto ad invadere buona parte dell’Europa, una volta ottenuto il controllo dell’Ucraina. Un modo di manipolare con la paura l’opinione pubblica, senza tema del ridicolo di questa tesi basata sul nulla, ma idonea a giustificare l’enorme incremento di spese militari.
Teniamo presente che gli interessi in gioco sono colossali e la lotta è quella per non interrompere il flusso di finanziamenti che arrivano da entità finanziarie quali BlackRock/, Rothschild Banking/ George Soros, i veri gangsters della grande finanza da sempre interessati ad un grande conflitto con la Russia.
Black Rock, il più grande fondo statunitense e mondiale ha già acquisito proprietà immobiliari in Ucraina
Come già detto sono gli stessi che hanno acquisito preventivamente le proprietà immobiliari, terreni, miniere strutture industriali dell’Ucraina e che premono da tempo per finanziare una operazione di “regime change” a Mosca per mettere mano sulle grandi ricchezza della Russia, una volta che Putin ceda il potere ad un governo controllato dagli occidentali.
Un progetto fallito che era partito ai tempi di Gorbaciov e di Eltsin, proseguito sotto le amministrazioni Obama e Biden ma che lo zar Putin aveva disarticolato e smascherato per tempo. Traccia di questo progetto, che vede al centro della strategia USA l’allargamento verso est della Nato sotto le frontiere russe e la realizzazione in Ucraina di una piattaforma di attacco contro la Russia, si trova nei rapporti della Rand Corporation, il più grande Think Tank collegato al Pentagono e non solo in questo.
Con l’operazione militare in Ucraina iniziata nel Febbraio del 2022 la Russia ha rotto l’accerchiamento attuato dalla Nato ed ha impostato una controreazione che ha consentito al grande paese slavo di riprendere il suo posto di super potenza riaffermando il suo potere militare, economico e di influenza, disattivando il piano aggressivo degli anglosassoni e coalizzando la gran parte dei paesi del sud del mondo (vedi BRICS) contro il l’assetto unipolare dell’Impero USA.
Questo è stato possibile grazie alle alleanze ed alle intese di partnership che la Russia di Putin è riuscita ad attivare, in particolare con la RPC, con la Corea del Nord, la Bielorussia e l’Iran ma non solo, anche con India, Brasile, Sud Africa e altri paesi.
La politica delle sanzioni si è rivelata un buco nell’acqua ed un boomerang che ha creato più problemi ai paesi occidentali (Europa in primis) che non alla Russia.
Con l’amministrazione Trump sembra che si vada a cambiare registro e gli stessi americani sono ormai convinti che con Russia e Cina bisogna trovare una intesa in quanto non appare possibile arrivare ad uno scontro diretto.
Questo suscita la disperazione dell’asse globalista anglosassone che vede prospettarsi il fallimento dei suoi giochi di dominio mondiale e la perdita delle posizioni di influenza e di rendita finanziaria.
In poche parole c’è una lotta per la sopravvivenza delle entità oscure che hanno fino ad oggi guidato la politica e la finanza mondiale e queste ultime hanno già creato una cordata (con base a Londra) per opporsi al capovolgimento della strategia USA e riprendere le fila del grande gioco.
Gesti estremi sono possibili e questi includono attacchi a centrali nucleari, utilizzo di una bomba sporca, terrorismo contro strutture vitali ed azioni eclatanti. La Storia ci insegna che queste forze trovano sempre il modo di ritornare a galla e sono pronte a sacrificare interi popoli e singole personalità che non hanno accettato di farsi parte del gioco di potere.
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