Perché l’assegno di inclusione non è stato pagato?
Negli ultimi giorni, molte famiglie che beneficiano dell’assegno di inclusione (ADI) hanno segnalato il mancato accredito del sussidio economico previsto per febbraio 2025. La principale causa della sospensione dei pagamenti è il mancato aggiornamento dell’ISEE 2025, un requisito essenziale per continuare a ricevere l’importo sulla propria carta ADI.
L’INPS ha infatti bloccato l’erogazione dell’assegno per tutti i nuclei familiari che non hanno provveduto a rinnovare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), il documento necessario per calcolare il valore dell’ISEE e accedere alla maggior parte dei sostegni economici statali.
Assegno di inclusione sospeso: quali sono le cause?
Oltre al mancato aggiornamento dell’ISEE, esistono altre cause che possono aver portato alla sospensione dell’assegno di inclusione:
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Scadenza del termine per il rinnovo dell’ISEE 2025: il termine massimo per l’aggiornamento era fissato al 28 febbraio 2025. Chi non ha rinnovato l’indicatore in tempo ha visto la propria carta ADI sospesa.
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Ritardi nell’elaborazione delle DSU da parte dell’INPS: molte famiglie, pur avendo aggiornato l’ISEE in tempo, non hanno ricevuto il pagamento a causa del sovraccarico di richieste gestite dall’INPS tra gennaio e febbraio.
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Mancata sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (PAD): per i nuovi beneficiari, l’erogazione dell’assegno è vincolata alla firma di questo accordo, necessario per l’inserimento nei percorsi di inclusione sociale e lavorativa.
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Irregolarità nella domanda: eventuali errori o omissioni nei dati forniti all’INPS possono aver causato il blocco del pagamento.
Come sbloccare la carta ADI e ricevere il pagamento
Se il pagamento dell’assegno di inclusione è stato sospeso, è possibile intervenire per sbloccare la situazione:
1. Aggiornare l’ISEE 2025
Chi non ha ancora presentato l’ISEE 2025 deve provvedere quanto prima al rinnovo della DSU. Anche se l’aggiornamento avviene oltre il termine del 28 febbraio, la domanda dell’ADI non viene cancellata ma solo sospesa. L’INPS riprenderà i pagamenti a partire dal mese successivo alla presentazione del nuovo ISEE.
2. Verificare lo stato della domanda
È possibile controllare lo stato della domanda e dell’accredito del pagamento attraverso diversi canali ufficiali:
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Portale SIISL: accedendo con le proprie credenziali personali o tramite codice OTP ricevuto via SMS o email.
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Numero Verde INPS: contattando l’800 666 888 da rete fissa o lo 06 4526 6888 da cellulare per un aggiornamento telefonico.
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Poste Italiane: verificando il saldo presso uno sportello ATM Postamat o rivolgendosi direttamente agli uffici postali.
3. Attendere l’elaborazione dell’ISEE da parte dell’INPS
Per chi ha già aggiornato l’ISEE 2025 ma non ha ancora ricevuto il pagamento, il ritardo potrebbe essere dovuto al tempo necessario per l’elaborazione delle pratiche. In questo caso, non resta che attendere il completamento delle verifiche da parte dell’INPS.
Novità sul calcolo dell’ISEE 2025: cosa cambia da aprile?
Dal 5 marzo 2025, sono entrate in vigore nuove regole per il calcolo dell’ISEE, con modifiche che entreranno pienamente in operatività da aprile.
Tra le principali novità:
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Esclusione di titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti postali sotto i 50.000 euro dal calcolo dell’ISEE.
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Nuovo modello DSU con istruzioni aggiornate, che l’INPS adotterà entro un mese per permettere il ricalcolo delle certificazioni.
Questa modifica eviterà che strumenti di risparmio, come i buoni fruttiferi postali, incidano negativamente sull’ISEE, impedendo a molte famiglie di accedere ai contributi economici previsti dallo Stato. Non rischiare di perdere l’assegno di inclusione a causa delle nuove regole ISEE. Registrati gratis sulla piattaforma GruppoPiù e ottieni il tuo ISEE 2025 aggiornato senza errori.
Conclusione
Il mancato pagamento dell’assegno di inclusione è stato causato principalmente dalla mancata presentazione dell’ISEE 2025 nei tempi richiesti. Tuttavia, chi aggiorna la DSU in ritardo potrà comunque ricevere l’accredito nei mesi successivi.
Per evitare problemi con l’erogazione del sussidio, è fondamentale monitorare scadenze e procedure INPS, verificare lo stato della domanda e tenersi aggiornati sulle modifiche del calcolo ISEE introdotte a partire dal 2025.
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