Ottavo volo imminente. I progressi di Starship

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Aggiornamento:

SpaceX ha ufficialmente rimandato ulteriormente l’ottavo lancio al 7 marzo, sempre nella medesima fascia oraria. Qui la diretta. 

SpaceX è ormai pronta a effettuare l’ottavo volo di Starship, che servirà a completare i test non condotti durante il lancio di gennaio. La prima partenza, prevista nella notte tra il 3 e il 4 marzo, è stata annullata a causa di un problema non meglio specificato.

Il nuovo lancio sarà fondamentale per lo sviluppo dell’intero progetto, poiché servirà a validare le migliorie introdotte con la nuova versione di Starship, la Block 2. SpaceX ha annunciato anche i piani per il prossimo futuro, dalla costruzione di nuovi edifici ai primi lanci in Florida.

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In attesa del prossimo volo, vediamo le principali novità emerse nell’ultimo mese in questo nuovo articolo della rubrica “I progressi di Starship”, disponibile come sempre anche in formato video qui:

Prototipi modificati

Nella prima metà di febbraio, SpaceX ha effettuato gli ultimi test sul Booster 15 e sulla Ship 34, i prototipi selezionati per l’ottavo volo. Il 9 febbraio, appena 24 giorni dopo il settimo lancio, SpaceX ha riutilizzato il pad per condurre lo static fire test con il nuovo Super Heavy. I suoi 33 motori Raptor sono stati accesi senza problemi e, il giorno successivo, il Booster 15 è stato riportato al sito di costruzione. Qui i tecnici hanno condotto gli ultimi preparativi in vista del lancio.

Dopo l’analisi del precedente prototipo, che non aveva avviato un Raptor durante la manovra di boostback burn, SpaceX ha apportato alcune migliorie al nuovo Super Heavy, modificando la procedura di accensione dei motori per renderla più affidabile.

Il 12 febbraio è stata la Ship 34 ad accendere i suoi sei Raptor: tre ottimizzati per il volo atmosferico e tre per il vuoto. La prova, condotta presso il sito di Massey, è durata circa un minuto, un tempo significativamente più lungo rispetto ai test precedenti.

Con questo static fire test, SpaceX ha voluto collaudare non solo il funzionamento dei motori, ma anche le modifiche strutturali introdotte per prevenire i danni che avevano portato all’esplosione della Ship 33. I tecnici hanno quindi analizzato le vibrazioni generate in volo dai Raptor e il loro impatto sulla struttura.

La Ship 34 è poi tornata al sito di costruzione il 13 febbraio, rimanendo all’interno della Mega Bay fino al 2 marzo. Durante questo periodo, SpaceX ha apportato numerose modifiche alla Starship per evitare il ripetersi dei problemi emersi nel settimo volo. Elon Musk, in un post su X, ha dichiarato che la Ship 34 presenta migliaia di cambiamenti. La più evidente è la presenza di ulteriori fori nella parte inferiore del prototipo, che fungono da prese d’aria per evitare l’accumulo di propellente.

Primo tentativo annullato

Mechazilla ha unito per la prima volta il Booster 15 e la Ship 34 il 3 marzo, meno di 24 ore prima del lancio. Inizialmente, la partenza era prevista per le 00:30, all’apertura della finestra temporale disponibile, ma SpaceX ha posticipato il decollo alle 00:45 senza fornire spiegazioni.

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Il rifornimento dei due prototipi è proceduto regolarmente fino a circa 8 minuti prima della partenza, quando, durante la diretta, hanno segnalato un problema al Super Heavy. Il conto alla rovescia è proseguito fino a 40 secondi dal lancio, l’ultimo momento utile per interrompere le operazioni e procedere ai controlli finali. A quel punto, il countdown è stato annullato perché i tecnici non sono riusciti a risolvere il problema del booster in tempo utile. Nel frattempo, i commentatori della diretta ufficiale hanno segnalato anche un’anomalia sulla Ship 34.

La Starship è in grado di rimanere sul pad, carica di propellente e pronta al decollo, per diversi minuti, una capacità che il Falcon 9 non possiede. Tuttavia, questo tempo non è stato sufficiente per consentire a SpaceX di procedere, costringendo l’azienda a rimandare il lancio. Per permettere ai tecnici di effettuare le dovute ispezioni, Mechazilla ha riportato a terra la Ship 34, separandola dal Booster 15.

Secondo quanto dichiarato da Elon Musk, hanno annullato il lancio a causa di una pressione troppo bassa nei sistemi di accensione dei motori del Super Heavy (inferiore di 20 bar rispetto al previsto). Il problema sembrerebbe legato alle infrastrutture a terra, anche se SpaceX non ha confermato ufficialmente questa ipotesi.

L’azienda ha annunciato un nuovo tentativo per il 6 marzo, nella stessa finestra oraria (dalle 00:30 alle 01:30). Per la prima volta, SpaceX stava tentando il lancio senza aver precedentemente eseguito il Wet Dress Rehearsal, ovvero la prova generale di tutte le operazioni.

I piani per il nono volo

Se il prossimo lancio procederà come pianificato, a partire dal nono volo potrebbero esserci importanti novità. La principale riguarda il tentativo di cattura al volo della Starship, inizialmente previsto per l’ottavo lancio.

Nell’ultimo mese, infatti, gli operai di SpaceX hanno lavorato intensamente per ultimare la seconda Mechazilla di Starbase. Sarà proprio questa, con ogni probabilità, ad avere il compito di catturare al volo la prima Starship.

La nuova Mechazilla dovrebbe essere ormai quasi completata e, nel corso di febbraio, SpaceX ha iniziato i primi test per il movimento dei bracci.

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Saldo e stralcio

 

In un documento rilasciato dalla FCC, l’ente federale statunitense che regolamenta le telecomunicazioni, si afferma che durante il volo 9 la Starship potrebbe tornare al sito di lancio. Questo implica che la prossima Starship, la Ship 35, potrebbe essere la prima a entrare in orbita. Il 27 febbraio, la FAA ha pubblicato la revisione dei permessi di SpaceX per i lanci di Starship e, per la prima volta, ha incluso un paragrafo dedicato ai voli orbitali.

Oltre alla cattura della Starship, il nono lancio potrebbe anche essere il primo in cui SpaceX riutilizzerà un Super Heavy, ovvero il Booster 14. Quest’ultimo è stato utilizzato durante il lancio di gennaio e ora potrebbe volare nuovamente, come indicato nel documento della FCC.

Nel frattempo, però, SpaceX ha trasportato il Booster 16 al sito di Massey per i primi collaudi con azoto liquido. Per la prima volta, non è chiaro per quale lancio verrà utilizzato questo nuovo Super Heavy. È possibile che SpaceX stia preparando entrambi i prototipi per essere pronta nel caso emergano problemi con il Booster 14.

Le nuove Gigabay

Come emerso a gennaio, SpaceX ha iniziato la costruzione di due nuovi edifici per l’assemblaggio dei prototipi di Starship e Super Heavy. Uno sorgerà a Starbase, mentre l’altro sarà situato in Florida, nei pressi del Kennedy Space Center, vicino all’attuale HangarX. Il nuovo edificio si chiamerà Gigabay e avrà un’altezza di circa 116 metri, che gli consentirà di ospitare prototipi alti fino a 81 metri. L’area interna sarà di poco meno di 78.000 metri quadrati, offrendo così 24 postazioni di lavoro, ben 19 in più rispetto agli edifici utilizzati finora.

All’interno della Gigabay, inoltre, saranno presenti gru in grado di sollevare fino a 400 tonnellate. Secondo quanto dichiarato da SpaceX, la costruzione dell’edificio dovrebbe terminare entro la fine del 2026.

La Gigabay permetterà di aumentare notevolmente il ritmo di produzione dei vari prototipi. Questo sarà essenziale sia per supportare un numero elevato di lanci sia per soddisfare le esigenze delle diverse missioni. Tra queste, vi sono le missioni del programma Artemis, che richiedono il rifornimento in orbita per trasportare una Starship a pieno carico sulla Luna.

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Oltre alla costruzione dei prototipi, sarà necessario disporre di diversi pad di lancio. Per questo motivo, SpaceX ha ripreso i lavori presso il complesso di lancio 39A. Nei prossimi mesi è prevista la costruzione di un deflettore di fiamma, simile a quello in fase di realizzazione per il secondo pad di Starbase. SpaceX ha quindi deciso di abbandonare la soluzione del Water Deluge System utilizzata per il primo pad.

Uno degli obiettivi dichiarati è riuscire a eseguire il primo lancio dalla Florida entro la fine del 2025. Per raggiungere questo traguardo, i prototipi di Starship saranno inviati da Starbase via nave. In futuro, SpaceX prevede di utilizzare per Starship anche il complesso di lancio numero 37.

Un’altra notizia importante riguarda l’applicazione point to point di Starship. Il 3 marzo la Air Force ha pubblicato un avviso per eseguire una analisi ambientale dell’atollo Johnston, nell’Oceano Pacifico. Questa analisi ambientale, che si concluderà il 30 aprile, prevede di studiare gli impatti di due piattaforme di atterraggio per mezzi spaziali, cioè mezzi che rientrano dall’orbita. L’analisi fa parte del programma Space Cargo, che sta studiando tecnologie e mezzi per il trasporto di materiale da un punto all’altro del globo, ma passando dallo spazio. In questo programma è coinvolta SpaceX con Starship, ma sono presenti anche altre aziende. 

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