Nextchem tra Nucleare e ipotesi di quotazione autonoma. I motivi del calo di Borsa di Maire e le altre notizie emerse dall’incontro di Bernini e Fritelli con la stampa

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Myreplast industries plant Nextchem. Copy Maire

Un anno con ricavi in aumento del 38,5% a 5,9 miliardi di euro e un utile netto record di 212 milioni: sono due tra i dati che maggiormente emergono dai risultati 2024 di Maire. La maggior industria green tech in Italia punta forte su NextChem, la controllata dedicata alla transizione energetica, che nel 2025 prevede ricavi a 500 milioni e un Ebitda superiore a 115 milioni. Il top management non esclude una futura quotazione, ma solo con una valorizzazione adeguata, stimata intorno ai 2 miliardi di euro.

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Confermata anche la joint venture tra NextChem e Newcleo nel nucleare, con l’obiettivo di sviluppare reattori modulari avanzati (Amr) e creare un ciclo industriale integrato per la produzione di idrogeno e carburanti sostenibili. Il portafoglio ordini, che al 2025 si attesterà a 15 miliardi di euro, include nuovi contratti in Sud Europa, Africa Sub-Sahariana e Asia Centrale, con ulteriori accordi in arrivo nei prossimi mesi. Un piano che punta a combinare crescita organica e acquisizioni mirate, con una gestione finanziaria attenta alla sostenibilità del debito e al ritorno per gli azionisti.

Ma vediamo nel dettaglio quale sarà il futuro di Maire, tra investimenti in innovazione e nuove fonti energetiche sostenibili (per leggere il pezzo approfondito relativo alle novità di Maire clicca qui). Le domande seguenti sono tratte dallo scambio con la stampa che il ceo di Maire Alessandro Bernini e il managing director di NextChem Fabio Fritelli hanno avuto a seguito della presentazione dei risultati 2024 di Maire e del piano industriale al 2034.

 

D. Perché la Borsa vi ha puniti così duramente (-15%) al momento dell’annuncio dei vostri risultati? 

Alessandro Bernini, ceo di Maire

R. E’ una cosa irrazionale perché i nostri risultati sono in crescita e di gran lunga positivi. Probilmente si spiega con l’annuncio di nuove commesse 2025 per 3,5 miliardi di euro invece che i 6 miliardi di euro che avevamo precedentemente stimato. Eppure sono nuovi ordini che arriveranno, anche se potremmo ufficializzarli un po’ più tardi nel previsto, e potrebbero entrare nel bilancio 2026 invece che in quello 2025.

D. NextChem potrebbe essere quotata in Borsa autonomamente?

R. Siamo aperti a qualsiasi soluzione, ma non è ancora il momento giusto per quotare NextChem. Vogliamo prima che il mercato riconosca pienamente il suo valore, che stimiamo intorno ai 2 miliardi di euro, applicando un multiplo di 15-16 volte l’ebitda. I nuovi soci hanno acquistato sulle basi dei numeri 2024, con NextChem a circa 85 milioni di ebitda. Con una crescita prevista dell’ebitda nel 2025, i multipli restano coerenti con quelli applicati dai nuovi investitori.

D. Come sta crescendo NextChem?

R. Nel 2024 NextChem è cresciuta di circa il 60% e per il 2025 prevediamo un ulteriore +25%. Contiamo di arrivare a circa 500 milioni di ricavi e oltre 115-120 milioni di Ebitda. È un business ad alto margine, con volumi più piccoli rispetto all’esecutivo, ma con un forte potenziale di crescita, trainato dalla crescente domanda di soluzioni sostenibili. Due nuovi soci sono entrati recentemente: Yousef Mohamed Ali Nasser Al Nowais con il 5% e Azzurra Capital Management con l’8%. Entrambi hanno comprato a una valutazione che attribuisce a NextChem un equity value di circa 1,3-1,4 miliardi di euro. Non è stata Maire a vendere, ma Maire Investments, la holding di partecipazioni. La quota di controllo di Maire su NextChem resta invariata all’82%.

Nextchem è un business ad alto margine, con volumi più piccoli rispetto all’esecutivo, ma con un forte potenziale di crescita, trainato dalla crescente domanda di soluzioni sostenibili

D. A che punto è la joint venture sul nucleare con Newcleo?

R. Il prossimo passo è la costituzione vera e propria della nuova company. La compagine sarà composta al 60% da NextChem e al 40% da Newcleo. La joint venture svilupperà tecnologie per centrali nucleari di nuova generazione. Puntiamo a realizzare entro il 2028 la “conventional island”, cioè tutto ciò che ruota attorno al reattore. Il primo reattore modulare avanzato da 200 MWe dovrebbe essere pronto entro il 2028.

D. Come si lega il nucleare al resto delle attività di NextChem?

Rendering di un avanced modular reactor di newcleo

R. La produzione di energia nucleare diventa il primo anello di una catena industriale: l’elettricità prodotta servirà per generare idrogeno pulito, prodotti chimici ed e-fuel. NextChem ha già tecnologie proprietarie per questi processi, dalla cattura della CO2 alla trasformazione di risorse naturali.

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D. Quali paesi sono interessati alle tecnologie di NextChem e Newcleo?

R.Abbiamo già riscontrato interesse da paesi balcanici, Est Europa, Nord Europa, Francia e Inghilterra. La Francia è particolarmente attenta, anche perché offre più sostegno alla ricerca e sviluppo nel nucleare rispetto all’Italia.

D. Si parla di un possibile ingresso pubblico in Newcleo. È vero?

R. È un’ipotesi di stampa. Al momento non ci sono conferme ufficiali, anche se il contesto normativo italiano sta evolvendo con la legge delega sul nucleare appena approvata.

La jv tra Nextchem e Newcleo svilupperà tecnologie per centrali nucleari di nuova generazione. Puntiamo a realizzare entro il 2028 la “conventional island”, cioè tutto ciò che ruota attorno al reattore

D. Gli investimenti al 2034 come sono suddivisi?

R. Il miliardo annunciato è sostanzialmente diviso a metà: 500 milioni per Sts (Sustainable Technology Solutions) e 500 milioni per E&C Solutions, ovvero la parte esecutiva.

D. Perché la guidance sui ricavi 2025 è stata rivista al ribasso?

Fabio Fritelli, Managing Director della divisione Nextchem

R. Nella relazione di fine settembre avevamo previsto nuovi ordini nell’ultima parte del 2024, ma circa 6 miliardi di euro di questi ordini sono slittati al 2025. Di conseguenza, commesse che pensavamo di portare a bordo entro fine 2024 e di avviare fra fine 2024 e inizio 2025 sono state rinviate.

D. Questi 6 miliardi di ordini sono a rischio o solo posticipati?

R. Sono semplicemente rinviati. I progetti restano tutti in cantiere. Mancano solo alcuni passaggi formali, ma i nostri team stanno già lavorando insieme alle controparti. Le controparti sono espressioni dei governi dei paesi ospitanti, quindi la formalizzazione richiede più tempo. Spesso non si tratta di un singolo cliente, ma di joint venture lato cliente, con la partecipazione di una società energetica statale e di un partner internazionale interessato al prodotto finale. Tutti questi passaggi richiedono tempo.

D. Ci sono nuovi ordini in arrivo?

R. Abbiamo appena annunciato ordini per 3,5 miliardi di euro, che coinvolgono Tecnimont, KT Kinetics Technology e NextChem per progetti petrolchimici e di idrotrattamento in Sud Europa, Africa Sub-Sahariana e Asia Centrale. Inoltre, contiamo di chiudere entro fine aprile un altro paio di accordi rilevanti. Se sommiamo i contratti già acquisiti nel 2024 e quelli attesi nel 2025, stimiamo un portafoglio ordini complessivo da eseguire pari a 15 miliardi di euro.

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