“Namo Drone Didi”: la storia delle donne indiane che conquistano i cieli (e l’indipendenza) grazie ai droni agricoli

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Un’iniziativa governativa rivoluzionaria vede le donne trasformare non solo l’agricoltura ma anche il loro ruolo nella società. Il programma voluto dal governo indiano mira a modernizzare l’agricoltura e promuovere l’emancipazione femminile, fornendo droni e formazione per l’irrorazione delle colture

Qualcosa sta cambiando nei cieli dell’India rurale settentrionale. Donne, un tempo relegate ai lavori domestici, ora pilotano droni agricoli, trasformando non solo il panorama agricolo, ma anche il loro ruolo nella società.

Dal 2024, questa rivoluzione è voluta e guidata dal programma governativo “Namo Drone Didi“, un’iniziativa ambiziosa che punta a distribuire 15.000 droni a gruppi di auto-aiuto femminili, modernizzando l’agricoltura e promuovendo l’emancipazione delle donne.

Da casalinghe a pilote di droni

Fino a pochi anni fa, l’idea che le donne potessero permettersi di lavorare al di fuori delle mura domestiche, soprattutto in ambito tecnologico, era inconcepibile in molte zone rurali dell’India.

Le rigide norme patriarcali limitavano le opportunità per le donne, confinandole per lo più a ruoli domestici. Ma il programma “Namo Drone Didi” sta sfidando queste norme, offrendo alle donne la possibilità di diventare pilote di droni, acquisire nuove competenze e guadagnare un reddito dignitoso.

Sharmila Yadav, ex casalinga e ora pilota di droni, ha raccontato all’agenzia Reuters con orgoglio la sua trasformazione a Faridabad, città nel Nord dell’India: “Prima ero solo una casalinga, ora mi chiamano pilota. Questo lavoro mi ha dato una nuova identità e una maggiore sicurezza in me stessa”. Come Sharmila, centinaia di donne stanno abbracciando questa opportunità, diventando figure chiave nel settore agricolo e ispirando altre donne a fare lo stesso.

Un lavoro innovativo e redditizio

Pilotare droni non è solo un lavoro innovativo, ma anche redditizio. Le donne che partecipano al programma possono guadagnare fino a 50.000 rupie (circa 600 dollari) per l’irrorazione di 150 acri di terreno in poche settimane, un importo significativo che spesso supera il doppio dello stipendio medio nelle aree rurali. Inoltre, il programma offre formazione gratuita e un sussidio fino all’80% sul costo del drone, rendendo questa tecnologia accessibile anche alle donne provenienti da contesti svantaggiati.

Rajbir Kaur, un’altra pilota di droni, sottolinea l’impatto positivo del programma sulla sua famiglia: “Grazie a questo lavoro, posso contribuire alle spese domestiche e garantire ai miei figli un futuro migliore. Posso permettermi di pagare la loro istruzione e dare loro opportunità che io non ho mai avuto”.

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Benefici per l’agricoltura e l’ambiente

L’uso dei droni in agricoltura non solo avvantaggia le donne, ma porta anche benefici significativi all’intero settore. Questi dispositivi permettono di coprire ampie aree di terreno in modo rapido ed efficiente, riducendo i tempi di lavoro e i costi. Inoltre, l’irrorazione precisa di pesticidi e fertilizzanti minimizza lo spreco di prodotti chimici, riducendo l’impatto ambientale e migliorando la sostenibilità delle pratiche agricole.

Ma forse l’aspetto più importante del programma “Drone Didi” è il suo impatto sulla società indiana. L’ingresso delle donne nel settore agricolo tecnologico sta sfidando gli stereotipi di genere e promuovendo un cambiamento culturale profondo. Le donne che lavorano come pilote di droni stanno guadagnando il rispetto della comunità e dimostrando che sono capaci di svolgere ruoli non tradizionali, contribuendo in modo significativo all’economia e al progresso del paese.

Yogendra Kumar, direttore marketing di IFFCO, uno dei principali produttori di fertilizzanti in India, sottolinea l’importanza del programma per l’emancipazione femminile: “Questo programma non riguarda solo il lavoro, ma anche l’empowerment e l’imprenditorialità femminile. Le donne stanno dimostrando di poter essere leader in un settore in continua evoluzione.”

Il futuro del programma

Il governo indiano, guidato dal Primo Ministro Narendra Modi, ha espresso un forte sostegno al programma “Drone Didi”, riconoscendo il suo potenziale per trasformare l’agricoltura e promuovere l’uguaglianza di genere. L’obiettivo è rendere i droni uno strumento fondamentale nell’agricoltura moderna e garantire che sempre più donne abbiano accesso a questa professione.

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