Movida e sicurezza, il dibattito: «Controlli ma senza militarizzare»

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Tra gli appuntamenti del percorso partecipativo organizzato dal Comune di Bari, “Costruiamo insieme le politiche della notte”, il terzo forum, dedicato a sicurezza, legalità e welfare, è quello più delicato perché l’argomento è al centro dell’attenzione già da tempo. Dai vari episodi di tafferugli nei quartieri dove insistono i locali notturni, alle lamentele dei cittadini, all’istituzione delle zone rosse. Si parte da qui per delineare le strategie e rendere Bari la città che risponda alle esigenze di tutti.

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L’incontro

Presenziato dal delegato del sindaco alle Politiche della notte, Lorenzo Leonetti, nella veste di coordinatore del calendario dei forum, la prima a prendere la parola all’incontro dal titolo “Notte vivibile a Bari: sicurezza, legalità e welfare” è stata Carla Palone, assessora alla Vivibilità urbana, già assessora al Commercio con l’ex sindaco Decaro. 

«Conosco bene il tessuto commerciale di Bari, e molte attività le abbiamo inaugurate insieme – commenta Palone – . È la prima volta che creiamo un rapporto con chi vive la notte e ringrazio Michele Palumbo, comandante della polizia municipale, sempre al nostro fianco. Io non lo nascondo: non vedo una città insicura, anche se c’è chi non rispetta le regole. La polizia municipale è presente, è molto vicina ai cittadini e vi prego di non vederla come nemica». 

I controlli 

L’assessora ammette che i vigili di notte sono soltanto 20 e che devono coprire tutta la città e che intervengono sulle emergenze come incidenti stradali e rispetto del codice della strada, o l’apertura dei mercati. «Vorremmo proporre un progetto, per aumentare la percezione della sicurezza – continua l’assessora -, so che non basta ma si può pensare di avviare un percorso di formazione per creare un punto di ascolto che può intervenire in caso di emergenza». 

E propone anche la possibilità di attivare dei percorsi educativi sulla sicurezza stradale e contro l’abuso di sostanze e stupefacenti, soprattutto nelle scuole. Presidi di primo ascolto o primo aiuto e percorsi di informazione e sensibilizzazione alla legalità sono i punti su cui tutti e tre gli assessori sono d’accordo. Lo ribadisce anche Elisabetta Vaccarella, assessora al Welfare: «La notte è fatta anche dalle tante persone senza fissa dimora, da chi lavora e dalle donne che tornano sole a casa. Da anni il Comune ha messo a disposizione delle unità di strada e altre risorse per cercare di intervenire su queste situazioni – spiega Vaccarella -, certo che può fare tanto altro. La nostra città sarà sempre accogliente per chi vuole vivere in modo onesto, ma sarà inflessibile con chi nella notte nasconde violenza e illegalità». E con rammarico riporta che sono tanti i giovani ogni notte ricoverati in ospedale per coma etilico. «Non è possibile vivere la notte così – spiega e aggiunge – avvieremo delle campagne informative e di prevenzione, non i soliti convegni o manifestazioni poco attrattive: le organizzeremo con un linguaggio smart per arrivare a tutti». Riprendendo l’idea di Palone immagina di collocare in città dei punti smart nei luoghi di maggior aggregazione, in caso di necessità o d’aiuto. L’assessore alla Legalità, Nicola Grasso, chiude gli interventi degli amministratori. 

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«La notte è un momento di disimpegno, un momento importante valorizzato in tante altre città europee, ma questo può essere fatto sempre seguendo il faro della legalità e del rispetto delle regole – spiega – per una convivenza civile, perché i diritti sono di tutti». Tra le proposte che avanza: aumentare le corse degli autobus per permettere una mobilità più sicura; puntare sulla sicurezza stradale e sulla diffusione della cultura della legalità. «Che non significa militarizzare la città, ma creare un rapporto di fiducia con i cittadini, nel rispetto delle regole – e aggiunge -. Magari possiamo organizzare delle notti bianche invitando le scuole superiori, e creare dei percorsi della legalità, oppure ottenere dai chioschi abbandonati i presidi di cui parlavano le colleghe, per avere un primo soccorso».
Un breve intervento è stato fatto anche del comandante dei vigili Palumbo: «Bari non è una città insicura. È normale che si verifichino degli episodi di disordine, ma va fatto un lavoro di prevenzione. E poi, fidatevi degli uomini in divisa». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA – SEPA





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