La Commissione europea ha presentato oggi il Piano d’Azione per l’industria automotive UE. Il Piano è stato preceduto ieri dalla comunicazione della Presidente Ursula Von der Leyen, che ha di fatto anticipato che l’EU avrebbe puntato su innovazione, neutralità tecnologica e più flessibilità sui target 2025, con le tanto temute multe sugli standard di CO2 emendate. In fondo all’articolo il PDF del Piano d’Azione.
I cinque pilastri del piano d’azione per l’automotive
Innovazione e digitalizzazione
Per essere competitiva a livello globale, l’industria automobilistica europea deve riguadagnare urgentemente una posizione di leadership nella transizione verso veicoli connessi e autonomi basati su software e AI. L’esperienza in auto sia per i conducenti che per i passeggeri sta diventando sempre più definita dal software, con nuove applicazioni, come la guida automatizzata e autonoma, la comunicazione e l’infotainment che svolgono un ruolo più centrale. Tali elementi diventano rapidamente differenziatori strategici chiave in cui i produttori di veicoli (produttori di apparecchiature originali – OEM) devono eccellere, ma in cui attualmente rischiano di rimanere indietro rispetto ai concorrenti esteri.
Parlando delle multe per il superamente degli standard di emissione, sebbene i dati di gennaio 2025 abbiano mostrato una quota del 15% delle vendite di veicoli elettrici a batteria, rispetto al 10,9% di gennaio 2024, sussiste ancora il rischio che gli obiettivi di emissione dei veicoli del 2025 possano comportare sanzioni significative.
La Commissione presenterà pertanto rapidamente ulteriore flessibilità, attraverso una modifica mirata degli standard sulle emissioni di CO₂ per auto e furgoni. La modifica, se adottata, determinerebbe che la conformità venga valutata negli anni 2025, 2026 e 2027 combinati per consentire ai produttori di automobili di compensare un superamento dell’obiettivo in uno o due di questi anni con risultati superiori negli altri anni.
Ciò contribuirà a salvaguardare la capacità di investimento del settore, mantenendo l’ambizione complessiva degli obiettivi del 2025. La Commissione invita i colegislatori a raggiungere un accordo su questa modifica senza indugio, poiché ciò creerebbe certezza per il settore.
Come menzionato nelle Linee guida politiche della Commissione, il regolamento sugli standard delle emissioni di CO2 per auto e furgoni crea prevedibilità per investitori e produttori. La Commissione europea accelererà i lavori sulla preparazione della prevista revisione del regolamento. La revisione si baserà su un’analisi basata sui fatti, tenendo conto di tutti gli sviluppi tecnologici rilevanti e dell’importanza di una transizione economicamente sostenibile e socialmente equa verso una mobilità a zero emissioni.
Mobilità pulita
Il trasporto su strada rappresenta ancora circa un quarto delle emissioni totali di gas serra dell’UE. Per raggiungere l’ambizione dell’Europa di diventare climaticamente neutra entro il 2050, le emissioni dei trasporti devono essere ridotte del 90% entro quella data. E per garantire un successo commerciale continuo, è anche fondamentale che gli OEM europei, che stanno già investendo molto in tecnologie a zero emissioni, riacquistino la leadership tecnologica e di prodotto nei veicoli a zero emissioni. I veicoli a zero emissioni rappresentano già una quota significativa delle vendite globali e alla fine saranno il segmento di mercato dominante. Un forte mercato interno, supportato da infrastrutture adeguate in tutti i territori, è un fattore abilitante cruciale per questo
Competitività e resilienza della catena di fornitura
L’industria automobilistica europea rischia di perdere quote di mercato significative a causa della sua limitata competitività nella tecnologia dei veicoli a zero emissioni e nelle capacità di produzione, e di un significativo divario di costo nei componenti critici, in particolare le batterie.
Le batterie, che rappresentano il 30-40% del valore aggiunto di una tipica auto elettrica, sono un campo di battaglia critico per l’occupazione futura e la creazione di valore. L’Europa ha bisogno di una produzione di celle e di una catena di fornitura competitive in termini di costi, anche al fine di prepararsi a shock e crisi di fornitura e proteggere la sovranità economica.
Ciò richiede anche investimenti da parte degli attori europei nelle operazioni di estrazione e raffinazione di materiali per batterie in Europa o all’estero. L’obiettivo per il 2030 è di raggiungere un valore aggiunto europeo di oltre il 50% lungo la catena del valore.
Competenze e dimensione sociale
I recenti cambiamenti nella produzione e nella domanda nell’economia globale, così come gli shock economici e i rischi e le incertezze geopolitiche hanno avuto un impatto significativo sull’occupazione nel settore automobilistico dell’UE. Si prevedono ulteriori perdite di posti di lavoro nei prossimi anni. Inoltre, la carenza di competenze e le discrepanze nel settore automobilistico sono una preoccupazione importante, insieme all’invecchiamento della forza lavoro e alla pressante necessità di formare e attrarre nuovi profili di lavoratori con competenze adeguate. Le parti sociali svolgono un ruolo centrale nell’anticipare e gestire il cambiamento e gli accordi di contrattazione collettiva possono apportare soluzioni alle conseguenze occupazionali e sociali delle sfide che il settore automobilistico sta affrontando.
Attualmente ci sono diverse iniziative a livello UE che possono affrontare queste problematiche, in particolare i finanziamenti del Fondo sociale europeo Plus (ESF+) e del Fondo europeo per la globalizzazione (EGF). Le iniziative sullo sviluppo delle competenze, come il Patto per le competenze e l’Automotive Skills Alliance, preparano i lavoratori durante le profonde transizioni in corso.
Ma c’è bisogno di molto di più. La Commissione istituirà un Osservatorio europeo per una transizione equa per sviluppare e raccogliere dati rilevanti, tra cui la proiezione delle tendenze occupazionali lungo la filiera automobilistica europea e a livello settoriale e regionale. In combinazione con i dati sulla struttura demografica della forza lavoro, ciò consentirà di individuare i futuri “punti caldi” previsti di dislocazioni occupazionali e di informare interventi lungimiranti per affrontarli.
Rafforzare il nostro accesso al mercato, garantire parità di condizioni e garantire la nostra sicurezza economica
L’industria automobilistica è un’attività globale. Le esportazioni, le importazioni e gli investimenti svolgono un ruolo chiave per la competitività dell’industria dell’UE. L’accesso al mercato estero, parità di condizioni rispetto ai concorrenti esteri e un ambiente aziendale e normativo idoneo sono essenziali per il successo del settore. A tal fine, l’UE perseguirà diverse azioni prioritarie specifiche per il settore automobilistico.
Scarica il PDF con il Piano di Azione (In inglese)
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pubblicato il 5 / 03 / 2025
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