Design senza confini. Per creare, bisogna prima mettere tutto in discussione: si intitola proprio così la terza edizione di Porta Venezia Design District in programma durante i giorni del Fuorisalone 2025, dal 7 al 13 aprile. Ispirato al metodo progettuale di Eileen Gray, figura irregolare nel panorama del design e dell’architettura, il concept di quest’anno No Boundaries Design. To Create, one must first question everything si fa detonatore di nuove possibilità espressive.
Così come Gray rifiutava le categorizzazioni nette tra arte, design e architettura, la manifestazione scardina le barriere disciplinari: «Il design non può più essere confinato a una funzione, a un materiale, a una tipologia: è un linguaggio fluido, un processo speculativo che abbraccia l’incertezza. No Boundaries Design è un invito a riscoprire il potere rivoluzionario del dubbio e a ripensare il perimetro stesso della creatività ridefinito come uno spazio di libertà in continua evoluzione» conferma Carlo Barbarossa, co-fondatore e direttore creativo del distretto.
Il design diventa così un gesto di ricerca, un esercizio di possibilità che guarda in ogni direzione. La prima espressione di questa convergenza è il simbolo del distretto: i Bastioni di Porta Venezia, che verranno reinterpretati da un intervento artistico curato da Toiletpaper con Prima Assicurazioni. Per farlo è stato scelto il linguaggio visivo impattante dei serpenti tipici del brand, una realtà veloce e dinamica che cambia pelle ma rimane coerente con se stessa: «un simbolo pulsante di metamorfosi, un flusso di energia in continua evoluzione» secondo Pierpaolo Ferrari, co-fondatore di Toiletpaper insieme a Maurizio Cattelan.
Arte e design sono attraversati anche da Vanadio23, con P0rn0 Romantiko, installazione che gioca con i confini tra l’innocenza e la provocazione, tra il visibile e il nascosto. Composta da una serie di ceramiche in miniatura, custodite all’interno di teche di vetro, le immagini dipinte si rivelano solo attraverso una lente d’ingrandimento, strumento essenziale per svelare i dettagli più intimi e perturbanti delle opere.
Nell’altro epicentro del distretto – il MEET Digital Culture Center – sarà in mostra Realia di Sabrina Ratté, visual artist del Quebec, che espone per la prima volta in Italia. Qui tecnologia e biologia si fondono per ridefinire il nostro rapporto con l’ambiente, offrendo un’esperienza sensoriale in sinergia con HAIKI+.
A proposito di tecnologia torna Google, all’interno del Garage 21, in via Archimede 26. Con Making the Invisible Visible Ivy Ross e il suo team di progettazione in collaborazione con l’artista della luce e dell’acqua Lachlan Turczan si propongono di mostrare come le idee astratte vengono tradotte in forme tangibili.
Tante le esperienze multisensoriali. Come l’installazione site-specific Source of Pleasure dell’architetta e designer brasiliana Juliana Lima Vasconcellos per Lavazza, al centro del suggestivo cortile del Palazzo del Senato, che esplora l’universo del caffè stimolando tutti i sensi.
Esplora il confine tra tangibile e intangibile Poetica, di WonderGlass & Calico Wallpaper all’Istituto dei Ciechi: installazione di Vincent Van Duysen e Ronan Bouroullec che trasforma vetro e carta in strumenti di narrazione, intrecciando materia e artigianato in un paesaggio sospeso tra realtà e immaginazione.
Il vetro è protagonista anche per una delle installazioni più attese: Two-Fold Silence, la prima mostra personale di 6:AM all’interno degli storici ex bagni pubblici della piscina Cozzi, con l’esclusiva apertura al pubblico anche l’area delle docce.
Sottolinea il ruolo virtuoso delle collaborazioni tra progettisti di matrice multidisciplinare anche Paff Paff – Liminal Spaces for Sensorial Rituals: installazione di Finemateria con cc-tapis, QuadroDesign, che esplora la lana come elemento simbolico per creare uno spazio primordiale. un luogo che, nella sede di Park Associati, invita a riscoprire una dimensione intima e accogliente, in cui concedersi una pausa durante la frenesia dei giorni del Salone.
Tra showroom permanenti, installazioni temporanee di artisti, progettisti e aziende consolidate, si moltiplicano le location e le proposte della rassegna lanciata nel 2023. Come Convey che consolida il suo ruolo di piattaforma internazionale per il design con la nuova location nel cuore di Porta Venezia. La proposta si estende a due progetti pensati per favorire l’incontro e la scoperta di nuove realtà nel mondo del design: il Convey Bar e il Convey Market.
Porta Venezia è la scelta anche di REdDUO, il progetto nato nel 2020 dall’unione creativa di Fabiola Di Virgilio e Andrea Rosso, che si presenta con una narrazione visiva immersa nel cuore del quartiere.
Ma il design è ovunque. Anche gli spazi più comuni del quartiere come edicole e fiorai vengono coinvolti dalle diverse forme di design: come l’edicola di Corso Buenos Aires che si trasforma in Urban Meadow, installazione progettata da Alessandro Corina per Eccentrico, dove il design e la ceramica ridefiniscono il dialogo tra spazio pubblico e interazione sociale.
Online tutti gli aggiornamenti, le iniziative, gli eventi e i progettisti del circuito Porta Venezia Design District.
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