Dal “battery booster” alla revisione del regolamento sulle emissioni: che cosa prevede il piano d’azione UE per l’Automotive

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La Commissione europea ha pubblicato il suo piano d’azione per l’Automotive (Automotve Action Plan) che punta a supportare l’industria automobilistica europea nell’affrontare le sfide legate alla transizione sostenibile e la competitività.

Il documento, che si basa sui risultati del dialogo strategico con gli stakeholder dell’industria lanciato dalla nuova Commissione, affronta alcune delle tematiche più importanti per l’industria automobilistica europea: conformità agli standard di riduzione di CO2, materie prime essenziali alla produzione di batterie per veicoli elettrici, infrastrutture per una mobilità pulita e garanzie per un mercato competitivo e leale. Ma soprattutto è chiamato a dare respiro a un settore in crisi anche a causa delle politiche troppo cogenti sul fronte delle emissioni.

L’idea della Commissione è di allentare la pressione, senza perdere però di vista l’obiettivo finale, supportando al contempo l’industria europea sul fronte delle infrastrutture.

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Dalla digitalizzazione alle competenze: i 5 pilastri della strategia europea sull’Automotive

Tra le misure proposte, la mobilitazione di 1,8 miliardi di euro per creare una catena di approvvigionamento sicura e competitiva per le materie prime per la produzione di batterie, più flessibilità nella compliance rispetto agli obiettivi di riduzione di CO2 del settore e la creazione di un’Alleanza europea per i veicoli a guida autonoma.

L’obiettivo è quello di assicurare che il settore Automotive sia riesca a governare la transizione green e recuperare competitività nel mercato globale.

La strategia si basa su 5 pilastri fondamentali:

  1. innovazione e digitalizzazione
  2. transizione verso una mobilità pulita
  3. garantire la competitività e la resilienza della catena di approvvigionamento
  4. migliorare le competenze e affrontare la dimensione sociale
  5. garantire parità di condizioni e un ambiente imprenditoriale competitivo

“Promuoveremo la produzione nazionale per evitare dipendenze strategiche, soprattutto per la produzione di batterie. Ci atterremo agli obiettivi di emissione concordati, ma con un approccio pragmatico e flessibile. Il nostro obiettivo comune è un’industria automobilistica europea sostenibile, competitiva e innovativa, a beneficio dei nostri cittadini, della nostra economia e del nostro ambiente”, ha commentato la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen.

Innovazione e digitalizzazione: l’Alleanza europea per i veicoli connessi e autonomi

Le azioni proposte nell’ambito del pilastro “innovazione e digitalizzazione” mirano a far sì che l’industria automobilistica europea recuperi il ritardo tecnologico accumulato, soprattutto sull’integrazione di soluzioni software-base che sfruttano l’AI.

A questo fine, il piano d’azione per l’Automotive presentato dalla Commissione include una strategia per i veicoli a guida autonoma che, si stima, hanno il potenziale di creare un valore aggiunto globale per l’industria equivalente a 400 miliardi di euro entro il 2035.

La strategia per i veicoli autonomi prevede la creazione di un’Alleanza europea per i veicoli connessi ed autonomi, che unirà gli stakeholder del settore automobilistico europeo per dare forma allo sviluppo dei veicoli di prossima generazione e contribuire a sviluppare il software condiviso e l’hardware digitale necessari per dare vita a questa tecnologia.

Per promuovere la guida autonoma, la Commissione Europea intende collaborare con gli Stati membri per istituire almeno tre testbed transfrontalieri di larga scala, corredati da corridoi di guida automatizzata e sandbox regolamentari. Questi testbed permetteranno il dispiegamento su vasta scala di veicoli autonomi, migliorando la prontezza del mercato e la commercializzazione.

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Inoltre, la Commissione mira a sviluppare un quadro normativo più armonizzato per facilitare la rapida diffusione della mobilità connessa e autonoma, eliminando la frammentazione regolamentare attuale e promuovendo una governance a livello UE. Tra le azioni flagship, vi è lo sviluppo di regole entro il 2026 per la produzione e il collaudo di veicoli autonomi e sistemi avanzati di assistenza alla guida su strade pubbliche.

Infine, per evitare nuove dipendenze e perdite a favore di concorrenti esteri, l’UE punta a potenziare le proprie capacità industriali per lo sviluppo di software e hardware IT necessari per veicoli puliti, connessi e automatizzati, integrando i servizi spaziali europei per navigazione e connettività.

Queste azioni saranno sostenute da investimenti congiunti pubblico-privati per circa 1 miliardo di euro sostenuti dal programma Horizon Europe nel periodo 2025-2027.

Rivedere i termini per la riduzione della CO2

Il secondo pilastro del piano d’azione si concentra sul mercato della mobilità pulita, indispensabile per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050.

Anche se negli ultimi anni si è consolidato il mercato dei veicoli elettrici europeo la domanda di questi veicoli è più debole rispetto alle attese. Dopo un aumento di sei volte dal 2019 al 2023, le vendite di veicoli elettrici a batteria nell’UE sono leggermente diminuite del 5,6% tra il 2023 e il 2024, con quote di mercato in calo dal 14,6% al 13,6%, oltre a ritardi nel lancio sul mercato di modelli di veicoli elettrici a prezzi accessibili.

Sebbene i dati di gennaio 2025 mostrino una quota di vendite del 15% per i veicoli elettrici a batteria, rispetto al 10,9% di gennaio 2024, c’è ancora il rischio che gli obiettivi di emissione dei veicoli passeggeri per il 2025 possano comportare sanzioni significative.

Per salvaguardare la capacità di investimento e la competitività delle imprese, la Commissione ha quindi presentato una proposta per un emendamento mirato al regolamento sugli standard di CO2 per auto e furgoni.

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L’emendamento, se adottato, consentirebbe alle case automobilistiche di raggiungere i propri obiettivi di conformità calcolando la media dei risultati ottenuti in un periodo di tre anni (2025-2027), consentendo loro di compensare eventuali carenze in uno o due anni con risultati in eccesso negli altri anni, pur mantenendo l’ambizione complessiva sugli obiettivi del 2025. Parallelamente verrà accelerato il lavoro di preparazione della prevista revisione del regolamento sugli standard di CO2 per auto e furgoni.

L’Automotive Action Plan include inoltre diverse misure per facilitare la diffusione di veicoli a zero emissioni volte a sostenere sia i consumatori che l’industria automobilistica.

Il leasing sociale, le flotte e i veicoli pesanti

Una misura significativa è l’implementazione di schemi di leasing sociale per aiutare gli utenti a basso reddito ad accedere a veicoli puliti, incrementando così le vendite di veicoli a zero emissioni e contribuendo a ridurre la povertà nei trasporti.

Inoltre, si prevede di accelerare l’adozione di veicoli a zero emissioni nelle flotte aziendali – eliminando le sovvenzioni per veicoli a combustibili fossili –, attraverso l’adozione di una proposta legislativa per la decarbonizzazione delle flotte aziendali (presentata oggi congiuntamente al piano d’azione per l’Automotive), che mira a promuovere veicoli a emissioni zero senza gravare sulle piccole e medie imprese.

Per i veicoli pesanti, l’obiettivo è estendere le esenzioni dai pedaggi stradali e promuovere investimenti in automezzi pesanti a zero emissioni, attraverso modifiche mirate alla Direttiva Eurovignette e la revisione della Direttiva sui Pesi e le Dimensioni. Un’altra azione fondamentale sarà il coordinamento degli incentivi degli Stati membri per gli acquisti dei consumatori, migliorando la prevedibilità e l’efficacia degli incentivi a livello europeo.

Le infrastrutture di ricarica e la rete elettrica

Infine, il piano d’azione prevede diverse iniziative volte ad accelerare lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica all’interno dell’UE.

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In primo luogo, la Commissione Europea intende sfruttare il Fondo per le Infrastrutture di Carburanti Alternativi (AFIF), con un finanziamento di 570 milioni di euro disponibile tra il 2025 e il 2026, per sostenere progetti che promuovano la diffusione di infrastrutture di ricarica e rifornimento di idrogeno, con particolare attenzione ai veicoli pesanti.

Un altro aspetto critico è l’accesso alla rete elettrica, spesso un ostacolo significativo per lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica, specialmente per le aree di sosta pubbliche di grandi dimensioni e le stazioni di ricarica ad alta potenza necessarie per i veicoli pesanti. La Commissione emetterà linee guida e raccomandazioni per ridurre i tempi di attesa per le connessioni alla rete e per trattare questi progetti come di interesse pubblico prioritario, semplificando le procedure di autorizzazione.

Inoltre, è previsto il lancio di iniziative per corridoi di trasporto pulito in Europa, che accelereranno la creazione di hub di ricarica per veicoli pesanti lungo i principali corridoi logistici della rete transeuropea di trasporto (TEN-T). Questo progetto si concentrerà sulla semplificazione delle autorizzazioni, la mobilitazione di finanziamenti per ridurre i rischi degli investimenti e un collegamento con le disposizioni per aree prioritarie della rete sotto la Direttiva sulle Energie Rinnovabili.

Per sostenere l’integrazione efficiente dei veicoli elettrici nel sistema elettrico, sarà promossa la ricarica intelligente e bidirezionale. Gli Stati membri saranno incoraggiati a creare quadri normativi favorevoli per queste tecnologie, assicurandosi che gli operatori di sistema offrano tariffe eque e che non si verifichino doppie tassazioni per l’energia immagazzinata, inclusa quella nelle batterie dei veicoli elettrici. A tal fine, la Commissione faciliterà lo scambio di migliori pratiche tra gli Stati membri e svilupperà un nuovo codice di rete per la risposta alla domanda, garantendo la piena partecipazione di diversi servizi di flessibilità.

Piano d’azione per l’Automotive, un “booster” per la sostenibilità e la resilienza della Supply Chain

Il piano d’azione per l’Automotive propone diverse iniziative per promuovere la competitività e la resilienza della supply chain europea, con un focus centrale sulla produzione e approvvigionamento di batterie, cruciali per garantire il valore aggiunto e l’occupazione futura nel settore.

L’iniziativa “Battery Booster” mira a rendere competitiva la produzione domestica di celle e componenti di batterie, con il supporto finanziario di 3 miliardi di euro dal Fondo per l’Innovazione. Un miliardo di euro è già stato stanziato per progetti innovativi lungo la catena del valore delle batterie, mentre ulteriori 1,8 miliardi di euro saranno mobilitati nei prossimi due anni per sostenere le aziende produttrici di batterie in Europa.

La Commissione europea esplorerà il supporto diretto alla produzione nell’UE, combinabile con aiuti di Stato attraverso un nuovo Quadro di Aiuti di Stato per le Industrie Pulite, che mira a semplificare le regole degli aiuti di Stato per garantire capacità di produzione sufficienti per le tecnologie pulite, incluse le batterie. Il supporto potrebbe essere esteso a partner internazionali in caso di collaborazioni che garantiscano un trasferimento di competenze e un valore aggiunto significativo per l’UE.

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Così come già indicato nel Clean Industrial Deal, nel 2026 verrà creato un Critical Raw Materials Centre per facilitare gli investimenti congiunti nel settore upstream, riducendo i costi e i rischi di approvvigionamento di materiali.

Per promuovere la circolarità nella supply chain automobilistica, la Commissione sosterrà finanziariamente il riciclo di veicoli e batterie a fine vita, promuovendo tecnologie di riciclo avanzate e garantendo la disponibilità di materiali di riciclo. Inoltre, verranno intraprese azioni per migliorare la cooperazione industriale nel riciclo di materie prime, con l’obiettivo di rafforzare l’autonomia strategica e la resilienza della supply chain europea.

Infine, per incentivare la produzione europea di componenti chiave, il supporto pubblico sarà vincolato a criteri di resilienza e sostenibilità, contribuendo a ridurre le vulnerabilità di sicurezza e garantendo l’integrità dei sistemi critici.

Piano d’azione per l’Automotive, le misure per il sostegno alla produzione e ai lavoratori

Tra le possibilità che la Commissione sta esplorando per supportare la produzione di batterie e componenti per veicoli elettrici “Made in Europe” vi è anche il supporto diretto alla produzione per le aziende che producono batterie e la definizione di criteri non legati al prezzo (ad esempio requisiti di resilienza) per i componenti.

Per aiutare il settore automobilistico dell’UE ad affrontare le sfide legate alla carenza di competenze, all’inadeguatezza e all’invecchiamento della forza lavoro, il piano d’azione per l’Automotive prevede diverse misure, in accordanza anche con il Clean Industrial Deal.

Tra queste:

  • monitoraggio dei dati e dei temi pertinenti le perdite occupazionali e la carenza di competenze attraverso l’Osservatorio europeo per la transizione equa, avviato con il Clean Industrial Deal
  • maggior sostegno al Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione per i lavoratori dislocati (FEG) per renderlo più rapido e più ampio, consentendo alle imprese di attivare il sostegno e sostenendo i lavoratori minacciati da un licenziamento immediato
  • aumento dei finanziamenti del Fondo sociale europeo Plus (FSE+) per il settore automobilistico, sostenendo i lavoratori che vogliono riqualificarsi e cercare nuove opportunità di lavoro
  • il lancio di un’iniziativa rafforzata per sostenere i lavoratori in settori strategici come l’industria automobilistica, concentrandosi su programmi di riqualificazione e aggiornamento professionale.

Rafforzare la capacità dell’industria di competere con successo sulla scena mondiale

Per rendere l’industria automobilistica dell’UE più resistente all’agguerrita concorrenza estera, la Commissione garantirà condizioni di parità utilizzando strumenti di difesa commerciale, come le misure antisovvenzioni, per proteggere le aziende europee dalla concorrenza sleale.

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Allo stesso tempo, proseguiranno i negoziati con i Paesi partner per migliorare l’accesso al mercato e le opportunità di approvvigionamento per l’industria automobilistica.

Inoltre, la Commissione proporrà misure per garantire che gli investimenti esteri nel settore automobilistico dell’UE contribuiscano alla competitività a lungo termine dell’industria, impegnandosi al contempo a ridurre gli oneri amministrativi per le case automobilistiche europee attraverso la semplificazione normativa.

Il documento

Communication – Action Plan




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