“Spero solo che la signora si salvi”, dice il testimone che, in apprensione, parla ai giornalisti dell’anziana che abitava al quarto piano del palazzo crollato a Bari, nel quartiere Carrassi, all’angolo tra via De Amicis e via Pinto. Si tratterebbe di una 72enne con disabilità che, nonostante l’ordinanza di sgombero della palazzina arrivata il 24 febbraio dello scorso anno, sarebbe rimasta all’interno della sua abitazione. Oltre alla donna, al primo piano abitavano anche due famiglie, forse abusivamente: una era fuori città al momento del crollo, l’altra è riuscita a scappare appena uditi gli scricchiolii nei muri. La scena che ha devastato l’isolato tra via De Amicis e via Pinto è stata surreale.
Un attimo prima tutto era tranquillo, poi un rumore sordo ha preceduto la tragedia. Un edificio di cinque piani è collassato improvvisamente, avvolgendo l’intera area in una nube di polvere. Enorme è stata la coltre che ha invaso la strada rendendo l’aria irrespirabile. Tutta la zona è stata immediatamente chiusa al traffico e il rione è andato completamente in tilt, con auto in sosta, alcune delle quali sepolte dalle macerie. I soccorsi sono stati tempestivi, in una situazione catastrofica. “Da quanto mi hanno raccontato, la famiglia del primo piano è stata proprio tirata fuori prima del crollo. In pochi secondi poi è caduto tutto – ha aggiunto un testimone, in strada – Fortunatamente non c’erano gli operai che da qualche settimana stanno lavorando sulla struttura, altrimenti sarebbe stata una tragedia ancora più grande”.
Le operazioni di salvataggio sono state immediate: al lavoro 19 squadre ordinarie di Vigili del Fuoco e le Usar (unità di soccorso per il recupero sotto le macerie), unità cinofile da ricerca in catastrofe e tecnici del soccorso alpino e speleologico della Puglia. “Stavo raggiungendo la mia auto, parcheggiata quasi vicino al palazzo. Improvvisamente, ho sentito uno scricchiolio, un rumore sordo che mi ha gelato il sangue. Poi, come un flash, ho visto del materiale che cadeva. Il resto è stato un attimo: ho fatto in tempo ad avere la lucidità di correre via, ma solo un attimo dopo, è crollato tutto. È stato spaventoso, uno scenario apocalittico”, racconta un passante che si trovava nelle vicinanze al momento del crollo. L’immagine di quel momento è nitida: “Polvere ovunque, gente che urlava, che correva in ogni direzione”.
La palazzina crollata a Bari (ansa)
E aggiunge: “Ho dovuto rialzare una anziana signora che era caduta, altrimenti sarebbe stata ovviamente calpestata. Tutti correvano, piangevano e urlavano. Non riuscivamo nemmeno a capire dove fosse la via di fuga, la confusione era totale. Speriamo solo non ci siano feriti”. Speranza che si è affievolita quando i Vigili del Fuoco, aperto un varco nelle macerie, hanno udito le urla di una donna provenire dai detriti: hanno inserito una telecamera e un microfono tra i resti dell’edificio. La donna, si pensa, potrebbe essere proprio la 72enne di cui parlano i testimoni. “La cosa più importante in questo momento è fare il possibile per verificare e tentare, se c’è qualcuno, di salvargli la vita”, ha affermato il sindaco di Bari, Vito Leccese, accorso sul luogo del disastro. Il palazzo, che ospitava circa 20 famiglie, era stato evacuato nel febbraio 2024 dopo che erano stati riscontrati danni strutturali seri. Secondo i primi accertamenti, l’edificio potrebbe essere imploso a causa del cedimento di un pilastro centrale.
La proprietà aveva avviato lavori di consolidamento che erano iniziati circa un paio di settimane fa. Sul posto stanno continuando gli accertamenti da parte dei tecnici del Comune di Bari e dei vigili del fuoco per valutare i rischi anche per la palazzina adiacente, che e’ stata evacuata in via precauzionale. Sulla vicenda indaga il pubblico ministero di turno della Procura della Repubblica di Bari, Carla Spagnuolo, che coordina le indagini. Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha assicurato il massimo supporto alle operazioni di soccorso: “La Protezione Civile regionale è a disposizione per fornire tutto il supporto necessario”, ha dichiarato. “Il Nue sta filtrando tutte le segnalazioni agli enti competenti in modo da non mettere sotto stress le centrali di secondo livello, in particolare le centrali dei Vigili del Fuoco e del 118”.
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