È stato approvato dall’Assemblea capitolina il nuovo regolamento per l’occupazione di suolo pubblico (osp) per le attività di somministrazione di cibo e bevande. Bar, ristoranti e pub hanno ora nuove regole per posizionare sedie, tavolini e dehors in tutte le zone della città. Arrivato in aula il 20 febbraio, il regolamento, modificato durante i lavori d’aula, ha ottenuto il via libera definitivo. In questo modo si mette la parola fine alle proroghe generate dal periodo post pandemico.
Come cambiano le regole sull’occupazione di suolo pubblico
Durante le settimane di dibattito in aula sono state apportate diverse modifiche al regolamento arrivato in aula. Confermata la norma che prevede che le concessioni osp saranno determinate sulla base della superficie interna dell’attività che farà richiesta di posizionare tavolini e dehors.
Confermata la divisione della città in tre zone, ognuna delle quali con più sottocategorie. Il sito Unesco, quello con le regole più restrittive, è composto dal tessuto del Cam, che comprende i Fori e i Colli relativi all’antico insediamento di Roma e si estende fino al Tevere, al Circo Massimo e alle Terme di Caracalla. Ci sono poi i tessuti T1 (la zona di origine medievale), T2 (la zona di espansione rinascimentale) e T3 (tessuti otto novecenteschi, all’interno delle mura aureliane).
Le altre zone sono quelle della Città Storica e del Suburbio, divise rispettivamente in due sottocategorie. In estrema sintesi, più ci si allontana dalle zone centrali e di pregio della città e meno sarà lo spazio pubblico concedibile. L’area occupabile viene calcolata, come detto, sulla base delle superfici interne del locale.
Tra le modifiche più importanti rispetto alla bozza arrivata in aula, c’è la possibilità per le attività del suburbio fuori dalla fascia verde, di posizionare sedie e tavolini su una superficie anche superiore al 100% di quella interna. Le pedane, previste in caso ci siano marciapiedi di grandezza inferiore ai tre metri, sono vietate in gran parte del sito Unesco. Dove, invece, sono consentite non potranno occupare un’area pari a 2 o 3 stalli di sosta per le automobili.
Aree pedonali
Modifiche importanti anche per le aree pedonali. In tutto il sito Unesco, le attività che affacciano su zone dove è interdetto il traffico veicolare, sarà possibile occupare uno spazio pari a 2/5 della superficie di riferimento interna. Nella Città Storica lo spazio sarà di 2/3 nei tessuti da T1 a T4 e arriverà al 100% nel tessuto T5. Infine, nel Suburbio si potrà arrivare al 120% circa della superficie interna del locale.
Progetti unitari
Con il nuovo regolamento gli esercenti dovranno rispettare anche il nuovo “catalogo degli arredi”, pensato per uniformare i locali ed evitare orrendi tavolini e ombrelloni che deturpano la vista delle bellezze di Roma. Se almeno il 50% degli esercenti che hanno la loro attività sulla stessa via o piazza presentano, al Comune, un progetto unitario per gli arredi, possono ottenere fino ad un 30% in più di superficie, previo parere favorevole della Sovrintendenza.
Soddisfatto il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Roma dispone finalmente di una disciplina chiara e omogenea rispetto all’occupazione di suolo pubblico da parte dei locali che fanno somministrazione di cibo e bevande – ha detto il primo cittadino – dovevamo coniugare le esigenze dei cittadini a quelle di tante attività commerciali e lo abbiamo fatto attraverso un percorso trasparente e partecipato che favorisce lo sviluppo economico e la qualità degli spazi e degli arredi su tutto il territorio a partire dalle periferie, al tempo stesso diminuendo l’utilizzo del suolo nell’area Unesco dopo gli eccessi degli ultimi anni. Vogliamo tornare a gestire i nostri spazi pubblici e auspichiamo che anche il Governo faccia la sua parte, eliminando la distorsione provocata dalle continue proroghe del regime emergenziale covid. Ringrazio l’assessora Lucarelli per il grande impegno in favore della realizzazione di questo obiettivo condiviso, il presidente della commissione Commercio Alemanni, le forze di maggioranza e tutta l’Aula Giulio Cesare per il confronto fruttuoso che ha portato all’approvazione del Regolamento”.
“La concessione dell’occupazione di suolo pubblico è una leva strategica per lo sviluppo economico e la qualità dello spazio urbano, ma deve essere regolata secondo criteri di equità e sostenibilità – ha evidenziato l’assessora alle Attività produttive, Monica Lucarelli – è uno strumento al servizio dell’interesse collettivo e non un diritto acquisito. Per troppo tempo, l’assenza di regole chiare ha alimentato rendite di posizione e generato distorsioni nel mercato. Con questo regolamento introduciamo parametri oggettivi, procedure standardizzate e un sistema di concessione basato su trasparenza e accessibilità. Un impianto normativo che supera l’arbitrarietà e garantisce una gestione dello spazio pubblico più efficiente, armonica e funzionale agli interessi della collettività – ha continuato Lucarelli – i municipi sono chiamati a un grande lavoro per dare piena attuazione a questa riforma, garantendo tempi certi nelle istruttorie e una gestione efficiente delle autorizzazioni. Per farlo, sarà fondamentale un rafforzamento del personale dedicato, affinché il nuovo sistema possa funzionare senza rallentamenti. Allo stesso tempo, sarà necessario un sistema di vigilanza adeguato, in grado di assicurare controlli efficaci e di tutelare chi opera nel rispetto delle regole. La sfida è ambiziosa, ma Roma ha oggi un quadro normativo chiaro e strumenti concreti per assicurare uno sviluppo equilibrato e sostenibile dello spazio pubblico. È stato un percorso lungo e a tratti acceso, perché ridefiniamo il modo in cui lo spazio pubblico viene vissuto, tutelato e valorizzato. Abbiamo ascoltato le esigenze di tutti, garantendo un impianto normativo che coniuga investimenti, qualità e tutela del bene comune”.
“Il nuovo regolamento Osp rappresenta un passo fondamentale per la città. Stabilisce regole certe e trasparenti che tutelano Roma, il decoro, la vivibilità dello spazio pubblico, armonizzando queste esigenze con le opportunità di sviluppo del tessuto economico – dichiarano, in una nota, Valeria Baglio, capogruppo del Partito democratico in Campidoglio, e Andrea Alemanni, presidente della commissione Commercio – siamo molto soddisfatti di questo traguardo. È un provvedimento innovativo, frutto di un lungo lavoro di ascolto e dialogo con la città, che aiuterà a riportare ordine nella materia e a voltare pagina dopo la lunga fase di transizione caratterizzata da proroghe, non più sostenibili, e a un uso più equilibrato dello spazio pubblico. Decoro, progressiva introduzione del catalogo degli arredi, controlli mirati per favorire una leale concorrenza leale tra imprese sono punti chiave di questa delibera, insieme a criteri graduali che promuovono l’esercizio dell’attività economica nel rispetto di tutte le aree della città e dell’identità unica della Capitale. Abbiamo lavorato con grande sintonia, in Aula, per dare alla città una disciplina coerente con le esigenze di tutti i territori, consapevoli che la vivacità del tessuto economico rappresenta uno strumento di sviluppo, crea lavoro e, in numerosi contesti urbani, genera sicurezza e rivitalizza luoghi, piazze e vie, con nuove opportunità di socialità. Obiettivi che la delibera bilancia con aspetti cruciali per le esigenze dei cittadini, tutelando il decoro e il pregio storico-artistico della Capitale, a partire dal Sito Unesco e dal Centro Storico, fino alle aree meno centrali della Capitale. Ringraziamo l’assessora alle Attività produttive Monica Lucarelli, insieme al suo staff, il dipartimento Attività produttive e il Segretariato generale, ringraziamo tutti i municipi, per un lavoro di grande importanza per la città, che la avvicina alle Capitali europee, guarda alla qualità urbana, augurandoci che il governo metta fine alla stagione delle proroghe, ripristinando una pianificazione del territorio vicina alle esigenze di tutti”.
“La delibera approvata è frutto di un confronto responsabile tra le forze politiche – afferma la presidente dell’Assemblea capitolina, Svetlana Celli – è un provvedimento che rappresenta un passo necessario per restituire ordine e decoro alla città, con particolare attenzione alle aree Unesco e al centro storico, garantendo al tempo stesso un equilibrio tra la tutela degli spazi pubblici e il necessario sostegno alle attività economiche. Dopo anni di proroghe, Roma avrà dunque regole chiare e trasparenti. Si tratta di una delibera innovativa, che introduce criteri graduali per valorizzare la diversità dei territori, dal centro alle aree più esterne, preservando le zone di pregio e favorendo la vivibilità della città. Ringrazio le consigliere e i consiglieri, il presidente della commissione Commercio Andrea Alemanni, l’assessora alle Attività produttive Monica Lucarelli e gli uffici per il contributo e il lavoro svolto”.
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