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Nelle famose Murge Baresi, dove il paesaggio è disseminato di masserie e ulivi secolari, c’è un borgo che sembra proprio fuori dal tempo, come se appartenesse ad una Puglia ormai lontana. Signore e signori, siamo a Casamassima, il “Paese Azzurro” che deve il suo nome alla particolare colorazione delle sue case, che quasi ricordano le sfumature di Chefchaouen, meglio nota come la perla blu del Marocco. Casamassima è anche il paese dei “chiassi” (vicoli ciechi), delle sue strette vie e della sua anima tipicamente medievale. A Casamassima il sacro e il profano vanno a braccetto e questo si riconosce soprattutto nel suo centro storico, carico di gemme culturali e leggende tramandate nel tempo.
Tutto lo splendore e il fascino del “Paese Azzurro”
Immaginate Casamassima come un gomitolo di stradine bianche, in pietra calcarea, circondate da abitazioni dipinte di un azzurro intenso. L’origine di questa colorazione risale al XVII secolo, quando il signore del borgo, Michele Vaaz, dispone di dipingere tutte le case in calce azzurra come simbolo di devozione verso la Madonna di Costantinopoli, in particolare per aver miracolosamente risparmiato Casamassima dalla triste piaga della peste.
Esiste anche una diversa versione della storia, che vede questa usanza legata alla presenza di una comunità di ebrei sefarditi, che sfuggiti all’inquisizione spagnola, portano con loro la tradizione di colorare le abitazioni in azzurro come simbolo e auspicio di protezione. L’amministrazione odierna conserva e incentiva questa particolarità, tanto che garantisce delle agevolazioni per chi sceglie di dipingere la propria casa di azzurro. Anche grazie a questa iniziativa, Casamassima mantiene intatto ancora oggi il suo fascino e diventa una meta davvero imperdibile per chiunque ami scoprire luoghi insoliti e meno battuti.
Pillole di storia su Casamassima
Come il suo peculiare e intenso colore, anche le origini stesse di Casamassima sono avvolte nel mistero e toccate dalla leggenda. Sembra infatti che sia stata fondata da un generale romano della gens Massimi, come dimostrerebbe un antico atto di vendita ad oggi conservato con cura nell’archivio capitolare della Cattedrale di Bari. In ogni caso la storia di Casamassima è stata da sempre tumultuosa: molte famiglie si contendevano il dominio e molte guerre sconvolgono il territorio. Tra gli eventi più drammatici che ancora oggi vengono ricordati, c’è il sacco del 1347, quando le truppe di Luigi d’Ungheria incendiano la Chiesa Matrice di Santa Croce, luogo di rifugio scelto dagli abitanti per sfuggire alla furia della battaglia.
Casamassima è sicuramente un borgo che rimane legato alla sua storia, mantenendo vive memorie e tradizioni, grazie alle quali possiamo ammirare “Il Paese Azzurro” in tutto il suo splendore. La maestosa Porta dell’Orologio, ci accoglie e segna l’ingresso al borgo di Casamassima, ormai simbolo del paese fin dalla sua costruzione, nel 1841. Appena si oltrepassa, ci troviamo al cospetto della bellissima Chiesa Matrice di Santa Croce, che custodisce alcuni sorprendenti tesori come il Crocifisso monumentale di Adolfo Rollo e una preziosissima Madonna della Grazie attribuita a Stefano da Putignano.
Dai “chiassi” alla gastronomia, Casamassima da scoprire
Anche il Monastero di Santa Chiara e il solenne Palazzo Ducale conosciuto come “Castello” sono ormai sim oli del borgo, anche se come abbiamo accennato Casamassima è famosa anche per i suoi “chiassi”, i suoi particolari vicoli ciechi che soprattutto un tempo ospitavano antiche botteghe di commercianti e artigiani. Forse il più suggestivo è il Chiasso delle Ombre, particolarmente chiacchierato nei racconti locali, a causa delle ombre che le lanterne proiettavano sui suoi muri che hanno dato vita a diversi racconti di fantasmi.
La gastronomia tradizionale di Casamassima raccoglie l’eredità della cucina contadina pugliese. I piatti più amati sono sicuramente le orecchiette con cavoli, acciughe e mollica di pane fritto, oltre ai cavatelli con ceci e sugo di pomodoro. Anche la tradizione vitivinicola locale è degna di nota, con alcune eccellenze come il celebre Primitivo DOC che si sposa perfettamente con la robustezza di alcuni piatti tipici. E’ consigliatissimo fare un salto a Casamassima in occasione delle sue feste tradizionali, perché si prospettano esperienze davvero indimenticabili: la Pentolaccia di Carnevale, come il Corteo Storico di Corrado IV di Svevia in ottobre e il Presepe Vivente durante il periodo natalizio, rappresentano a pieno la devozione che gli abitanti di Casamassima nutrono per le loro tradizioni e il loro territorio.
Visitare Casamassima significa immergersi in un’atmosfera tutta particolare, in gran parte data dal candore del calcare delle sue pietre che contrasta con l’azzurro intenso dei suoi muri: un angolo della Puglia che non ha niente da invidiare ad alcune località forse più blasonate.
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