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Il Gruppo lavora ad un piano di sviluppo per fornire servizi sempre più sofisticati, con una gestione personalizzata, che integra anche l’advisory, il credito long board e il private market
Consolidare l’expertise nei private markets. Tra i progetti evidenziati da Federico Taddei, vice direttore generale e head of private banking di Ersel Banca Privata, l’interesse per i mercati privati viene citato spesso. In uno scenario sempre più sofisticato, si sa, è importante diversificare nelle scelte di investimento. Perciò oltre ai mercati mobiliari (che restano il principale strumento di allocazione del patrimonio), “si ampliano le opportunità negli asset alternativi e sul fronte del private market, con private equity e club deal diretti, dove abbiamo già avviato iniziative di successo”, spiega il manager. “Entro il 2026, il settore sarà chiamato a gestire il 36% della ricchezza investibile delle famiglie italiane. Per questo crediamo che sarà strategico disporre di adeguate hard e soft skill, competenze tecniche e di ascolto per poter garantire un servizio dedicato, e mantenere un vantaggio competitivo”.
Piano di sviluppo
Un primo vantaggio competitivo la banca lo aveva acquisito oltre due anni fa, con la fusione di Ersel Sim e Banca Albertini. “Alla base delle due realtà c’erano tanti tratti comuni come la lunga storia di boutique famigliari di private banking, entrambe con una solida tradizione di agenti di cambio”, ricorda Taddei.” Anche il posizionamento sul mercato era simile con una clientela di fascia alta, sia con patrimoni storici, sia con un nucleo di nuova ricchezza generata da attività imprenditoriali e professionali. Nel biennio 2020-2021, quello precedente all’integrazione societaria e informatica, abbiamo lavorato intensamente, mettendo a fattor comune l’expertise, l’ampia piattaforma di servizi e prodotti specializzati per la gestione dei grandi patrimoni”. Un lavoro che ha consolidato il posizionamento di Ersel Banca Privata nel wealth management, con oltre 22 miliardi di euro in asset e l’ambizione di proseguire nel piano di crescita avviato in queste due anni. “La volontà è procedere nel progressivo rafforzamento del Gruppo con un piano di sviluppo che ha un orizzonte temporale di medio e lungo periodo, allineato a quello dei nostri clienti (per lo più famiglie di imprenditori e investitori con portafogli di medie-grandi dimensioni), nell’ottica di fornire servizi sempre più sofisticati, con una gestione personalizzata, che integra anche l’advisory, il credito long board e il private market, appunto”, continua il vice direttore.
Rete in crescita
Oggi il Gruppo conta un team di oltre 330 professionisti, di cui 70 private banker. Oltre alle sedi di Torino e Milano, sono attivi a Trieste, Reggio Emilia, Bologna e Roma, senza dimenticare la sede lussemburghese specializzata nelle attività di wealth management, dove hanno rafforzato il team di private banking, per aumentare il focus sul mercato francofono e del Nord Europa. “La nostra rete è in costante crescita”, evidenzia Taddei. “Abbiamo potenziato la piattaforma di wealth management, rafforzando i servizi core di investimento come la gamma GP con linee multimandato, la consulenza evoluta a pagamento, l’offerta di certificate e CLN (Credit Link Notes), i club deal e i servizi complementari con family office. Contiamo di continuare a aumentare il numero di private banker, sia professionisti senior, che possano valorizzare il metodo Ersel, sia giovani figure e nuovi talenti dove poter investire anche con una attività di formazione attiva”.
Offerta integrata per i grandi patrimoni
La sfida per i prossimi anni, dunque, sarà quella di potenziare il numero dei private banker ma anche riuscire a cogliere le opportunità mantenendo il focus sulla qualità del servizio e sulla personalizzazione. “Come sappiamo, il 2024 è stato un anno positivo per i mercati finanziari, nonostante un contesto geopolitico globale non semplice che perdura tuttora”, racconta. “Per i nostri clienti abbiamo raggiunto ottime performance sia in gestione sia in advisory, attraverso strategie di investimento condivise e personalizzate, e grazie alla vasta gamma di strumenti e soluzioni di investimento che possiamo offrire. Il nostro modello è in grado di creare sinergie tra l’asset management, il private banking e il wealth planning, così da avere sempre una visione completa e prospettica del patrimonio dei clienti”. In quest’ottica, perciò, oltre all’interesse crescente per il mondo private, la banca sta cercando di valorizzare ancora di più il lombard lending e l’offerta dei servizi professionali per la cura del patrimonio. “Con Simon Fiduciaria disponiamo da anni di un team di family office. Abbiamo inoltre sviluppato e rafforzato un servizio di wealth planning, strategico per il passaggio generazionale dei patrimoni dei clienti, con il supporto di Simon Wealth Lex, società tra avvocati dove opera un team di professionisti specializzati nella consulenza legale e fiscale. Molto importante per la nostra strategia è anche la partnership con Meti Corporate Finance e il suo team di professionisti dell’investment banking che si occupano di consulenza per i clienti imprenditori con l’obiettivo di supportare operazioni di acquisizioni su diversi settori. A livello di operations, infine, continueremo a investire nell’intelligenza artificiale e nella cybersecurity per semplificare i processi e proteggersi dai rischi di attacchi informatici”.
Il mondo private che verrà
Secondo Federico Taddei le sfide per l’industria del private banking sono tantissime. Cita la geopolitica per gli effetti che può portare sui mercati finanziari, il consolidamento degli operatori bancari a tutti i livelli, il passaggio generazionale dei banker e dei clienti, l’innovazione digitale e in particolare l’intelligenza artificiale, “che cambierà ma ritengo non stravolgerà il sistema, almeno nel medio termine”, aggiunge. La relazione umana tra banker e cliente, però, è e resterà un fattore imprescindibile. “Un buon professionista deve avere le competenze per saper gestire tempestivamente ogni esigenza in maniera strategica, con riservatezza e flessibilità e attraverso soluzioni di investimento su misura, in una logica di gestione del rischio e performance attesa in senso trasversale a tutte le componenti del patrimonio del cliente, ed adeguando le scelte allo scenario in continua evoluzione”, conclude.
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