Pnrr cultura, Italia sul podio e investe di più della Francia

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Italia sul podio europeo – sicuramente meglio di Spagna, Francia e Portogallo – nella spesa del Pnrr per la cultura e per il recupero dei Borghi. Lo studio dal titolo emblematico: «La cultura nei piani di ripresa e resilienza di Portogallo, Spagna, Francia e Italia. Un confronto sullo stato di avanzamento» è stato fatto dall’Associazione Civita presieduta da Gianni Letta presentato a Roma. Al tavolo il ministro per il Pnrr Tommaso Foti, il presidente Anci e sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e Bernardo Mattarella amministratore delegato di Sviluppo Italia l’agenzia nazionale che ha coordinato in particolare i progetti che riguardano i borghi.

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Studio che si divide in due parti. La prima è la spesa complessiva nell’attuazione dei progetti culturali previsti nel Pnrr con il 95% dei fondi sostanzialmente spesi, il totale a disposizione era di 6,6 miliardi e in termini percentuali l’Italia ha speso il 3,5%. La Francia si ferma al 3,1. La seconda parte dello studio esamina la spesa di questi fondi per il recupero dei borghi e le aree interne dove l’Italia ha scaricato un miliardo per finanziare la riqualificazione di 315 borghi e sostenere oltre 2700 iniziative imprenditoriali. Un progetto, che in prospettiva, punta a frenare la desertificazione delle aree interne. «L’Italia è il Paese che ha investito di più, percentualmente, in cultura. È un argomento – racconta il ministro Foti – che finalmente smonta una vecchia teoria, enfatizzata, che con la cultura non si mangia. Si possono fare tantissime cose, si può fare anche tanto prodotto interno lordo e con il recupero di certe aree possiamo anche portare uno sviluppo turistico in zone dove il turismo non è mai riuscito ad arrivare». Di fianco a Foti Manfredi, i due si vedranno il 12 a Napoli, a Bagnoli, dove è programmata la Cabina di regia per Bagnoli. Foti è il titolare della delega alla Coesione. Fonte dalla quale sono arrivati l’estate scorsa 1,2 miliardi per la rigenerazione e bonifica dell’area ex Italsider. A stanziare quel finanziamento fu l’allora ministro per la Coesione Raffaele Fitto – ora commissario alla Ue – che domani incontrerà Manfredi e altri sindaci in sede Anci.

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Il focus

Buona parte della discussione è centrata quindi sulle aree interne con Foti che al riguardo rivela: «Io abito in un borgo e ne vado fiero. Ma per chi vi abita ci sono delle difficoltà perché c’è isolamento ma in quei posti c’è una parte importante della storia d’Italia e noi con la cultura e la bellezza stiamo cercando di recuperarli dall’abbandono». Assist per Manfredi che inquadra così la questione: «Come Anci – racconta il sindaco dei sindaci – abbiamo messo in campo l’agenda del controesodo. I borghi sono elemento fondamentale per riequilibrare il fenomeno dell’urbanizzazione dove la gente in tutto il mondo lascia le aree interne per andare in città e avere più servizi e opportunità. Con la desertificazione significa perdere un pezzo d’Italia e della sua identità». La strategia dell’Anci è questa: «Bene la spesa del Pnrr, i numeri ci dicono che andiamo bene, ma non possiamo pensare di fare tutto con i soldi pubblici è fondamentale il partenariato tra pubblico e privato. Sono le imprese che devono creare lavoro, occupazione e attrarre i giovani noi dobbiamo fare le infrastrutture a iniziare dai trasporti, ma ai sindaci vanno date le giuste risorse».

La Campania

Nella nostra regione sono stati individuati una trentina di borghi da recuperare attraverso la rigenerazione delle parti storiche e una rigenerazione sociale creando condizioni favorevoli per piccole e piccolissime imprese anche attraverso il consorzio di Comuni. Per esempio 1,6 milioni sono stati assegnati a Tramonti, perla della costiera amalfitana, nel salernitano, per creare «Il borgo del gusto». Vale a dire «la valorizzazione – si legge nella scheda del progetto – delle eccellenze locali e alla salvaguardia dell’agricoltura come reinvenzione imprenditoriale». L’obiettivo del progetto è trasformare un edificio vuoto ormai da 10 anni «in un laboratorio permanente di ricerca, formazione, comunicazione, educazione sensoriale e alimentare». Nell’avellinese, il Comune di Chiusano san Domenico ha presentato progetto integrato con i comuni di Ospedaletto d’Alpinolo dal valore di 2 milioni per la creazione di «Borghi Ospitali: Verso uno Sviluppo Sostenibile e Culturale». Si tratta di recuperare diversi edifici storici con la rigenerazione urbana per installarvi laboratori a sostegno di cultura e turismo per valorizzare questi due assi di sviluppo.

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