più focus sull’adulto, fra lancio dell’abbigliamento di Flower Mountain e spinta su Voile Blanche

Corpose novità per il gruppo Falc, nato 51 anni fa a Civitanova Marche (MC), che all’ultima Milano Fashion Week ha realizzato una doppia installazione-evento per presentare i progetti dei suoi due brand dalla proposta più legata all’adulto, ovvero Voile Blanche e Flower Mountain.

Pare ormai riduttivo definire il gruppo marchigiano, che l’anno scorso ha compiuto 50 anni, un’azienda solamente calzaturiera, perché dopo aver lanciato al Pitti Bimbo del 2023 l’offerta di abbigliamento dei suoi due marchi di footwear Naturino e Falcotto e quella di accessori per tutti i brand del gruppo, e dopo aver cominciato a far evolvere Voile Blanche, a partire dalla Milano Fashion Week del 2024, da semplice brand di scarpe sportive dall’animo chic e urbano verso proposte più glam, l’azienda ha fatto esordire nell’abbigliamento il proprio marchio giapponese di sneaker Flower Mountain con una prima capsule collection con Barbour a fine 2024. In più, in quest’inizio di 2025 ha scelto Milano Moda Donna per presentare il vero lancio di Flower Mountain nella moda – stavolta con una capsule tutta sua, prodromo di futuri sviluppi nel segmento – e ha arricchito ulteriormente le collezioni di accessori di Voile Blanche, mentre i dati economici hanno tenuto nonostante l’annata complessa.
 
“Voile Blanche nacque come calzatura da running di lusso ma non troppo, comoda e sempre originale; un prodotto legato al mondo delle barche a vela, del viaggio, rivolto a persone che amano muoversi. Con il tempo la label si è evoluta verso forme più contemporanee e oggi propone anche scarpe con comodi tacchi”, conferma a FashionNetwork.com Salina Ferretti, Amministratore Delegato del gruppo Falc, dal Circolo Filologico Milanese, con il suo perfetto contrasto tra antico e moderno, dove è stata organizzata la presentazione in Fashion Week. “Da un paio di stagioni Voile Blanche è anche borse. Borse che accompagnano il viaggio, borsette pratiche, con molte tipologie nuove, fra hobo, bauletti, shopping e camera bag, versatili e personalizzate con loghi monogramma, charms fiorati e pregiate stampe in lana jacquard, in una tavolozza colori che spazia dal verde peacock al bordeaux, dall’orange flame fino al nero profondo, per un totale di circa 80 SKU, mentre le calzature di questo Autunno-Inverno 2025/26 hanno oltre 300 referenze, in una stagione in cui ci siamo ispirati alla Wanderlust, il racconto di un viaggio senza confini tra metropoli e le destinazioni più esclusive, da Hong Kong a Seoul, Parigi e Sankt Moritz”.

“Di Flower Mountain, abbiamo voluto sottolineare ancora una volta con forza il DNA giapponese, in una presentazione da parte di calligrafi nipponici che hanno realizzato le loro scritte in ideogrammi su carta e su tela, anche in formati giganti, che poi conserveremo nel nostro archivio in sede. Soprattutto, l’evento ha voluto essere un anticipo dei festeggiamenti per i 10 anni di Flower Mountain, che il brand compirà il prossimo settembre”, spiega la dirigente. 
 
Flower Mountain, considerato dal gruppo Falc un brand sinonimo di connessione con la natura e design innovativo, di scarpe per il trekking e l’outdoor con un flair giapponese intramontabile, tra heritage e innovazione, ha in collezione oltre 200 referenze di calzature, ma soprattutto “segna un nuovo capitolo della propria storia con il lancio della sua prima capsule collection di abbigliamento, parte della collezione Autunno-Inverno 2025/26, cui sono affiancati nuovi modelli di calzature in abbinamento stilistico”, precisa Ferretti.

La capsule collection, composta da circa 25 modelli tra t-shirt e felpe, incarna l’essenza del marchio attraverso materiali di alta qualità e lavorazioni esclusive. Il cotone premium, trattato con tecnica garment dyed, conferisce ai capi un aspetto autentico e vissuto, mentre la vestibilità leggermente over e il design unisex rafforzano l’anima genderless del brand, in linea con la sua proposta di footwear. “Le t-shirt sono state disegnate ognuna da un giovane stilista giapponese. Gli abbiamo chiesto di raccontare un elemento che apprezzavano di Flower Mountain. È un teaser. Dalla prossima stagione, la collezione acquisirà maggiore ampiezza”, puntualizza Salina Ferretti.
 
Le grafiche celebrano i simboli iconici di Flower Mountain, reinterpretando il suo simbolo, il dandelion, ovvero il tarassaco o dente di leone, e il Monte Fuji, con un mix di tecniche creative, da stampe stilizzate a forme ricamate. La palette cromatica, ispirata agli elementi della natura, si distingue per tonalità sofisticate come carta da zucchero, salvia e fango.

A livello finanziario, “abbiamo chiuso lo sfidante 2024 consolidandoci a 92 milioni di euro di fatturato, con un EBITDA in doppia cifra percentuale”, dice l’AD. “Sia Voile Blanche che Flower Mountain sono distribuiti in 1.000 negozi multimarca nel mondo, ma sono diffusi maggiormente in aree geografiche diverse. Voile Blanche è molto forte in Germania, Stati Uniti e tutto il mondo ex CSI; Flower Mountain, oltre al Giappone e l’Italia, è solido nei Paesi del Nord Europa. Si compensano bene nel nostro portafoglio”.

I brand del gruppo stanno tutti “crescendo in modo armonico”, sostiene la AD, segnalando che “l’adulto oggi pesa di più del bambino sul nostro giro d’affari, ma il footwear per i bambini resta un business importantissimo per noi, in un segmento su cui continuiamo a giocare un ruolo di leader, grazie ai brand Naturino, Falcotto e W6YZ”.
 
Nel portafoglio di Falc c’è anche Candice Cooper, marchio tedesco di scarpe quiet luxury con proposte quasi interamente femminili acquisito nel 2020, “che in pratica è distribuito solo in Germania, Austria e Svizzera, parlando al gusto di quei mercati in cui è nato. W6YZ, che offre calzature da running più ‘facili’, è molto diffuso in Giappone e in Italia. Voile Blanche e Flower Mountain sono i nostri marchi più importanti sul fatturato di gruppo nel mondo dell’adulto, ma tutti gli altri brand mostrano solidità nei dati di vendita”, conclude Salina Ferretti, la cui azienda ha 180 dipendenti in Italia, mentre le controllate produttive nell’Est Europa si avvalgono di circa 600 collaboratori.