Piano regolatore di Roma, neanche la Regione è più un ostacolo. Rocca dà l’ok alle modifiche di Gualtieri

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La direzione urbanistica regionale ha dato l’ok alla delibera comunale sulla modifica delle Nta, le norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale. 

Modifiche al Prg, ok della Regione

Una notizia passata quasi in sordina, perché l’atto firmato dai dirigenti della Pisana è stato protocollato il 12 febbraio, praticamente subito dopo essere stato ricevuto dal Comune, mentre proprio in quei giorni il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessore capitolino Maurizio Veloccia presentavano in Campidoglio la delibera approvata a dicembre in assemblea. Era il 14 febbraio, infatti, quando in Sala della Protomoteca davanti ad associazioni di categoria e professionisti veniva reso pubblico il “patto” con la città, che porterà a modificare alcune norme urbanistiche soprattutto in tema di rigenerazione, cambi di destinazione d’uso, snellimento della burocrazia, ripopolazione del centro storico e salvaguardia dell’Agro romano. 

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Cosa diceva Rocca il 14 febbraio

In quello stesso giorno, il presidente della Regione Francesco Rocca lanciava un monito al suo “dirimpettaio” Gualtieri: “Se non sarò convinto lo farò, con tutti i passi necessari – le sue parole, riferendosi al potere di avocare l’atto -. Faremo una riunione insieme ai tecnici”. L’ex presidente della Croce Rossa non si è tirato indietro, all’epoca, nel lanciare una frecciata al Pd: “Noi non facciamo battaglie di bandiera come sui cinema, facendo tanta retorica senza ascoltare chi vive di questo. Noi pensiamo al bene dei cittadini”. 

Anche in Campidoglio il capogruppo di Noi Moderati, Marco Di Stefano, rivolgendosi alla maggioranza di centrosinistra ricordava l’importanza di condividere le linee guida sulle nuove Nta, sottolineando la necessità di un dialogo tra destra e sinistra sulla visione urbanistica di Roma: “Ora la Regione e il presidente Rocca dovranno dire la loro, non penso che verranno messi i bastoni tra le ruote, ma è importante che ci sia dialogo politico”

Il lavoro della direzione regionale

Ma evidentemente erano discorsi già quasi superati dai fatti. E forse solo di “facciata”. La direzione urbanistica regionale 48 ore prima riceveva la delibera e subito si metteva a lavoro per analizzarla in ogni suo articolo, in ogni sua modifica. Un lavoro, quello del Comune, durato per oltre un anno e mezzo, e al quale hanno lavorato gli uffici del dipartimento Urbanistica di Roma, l’assessore Veloccia e la commissione competente presieduta dal civico Tommaso Amodeo.

“L’azione del Comune è stata coerente”

La Regione Lazio non ravvede elementi critici nelle modifiche apportate dal Comune, e velocemente (forse più di quanto si attendevano alcuni esponenti del centrodestra romano e laziale) ha dato semaforo verde. Tra il 27 febbraio e il 4 marzo sono arrivate le firme del funzionario Stefano Cigarini, della dirigente d’Area Maria Luisa Salvatori e infine, appena martedì 4 marzo, del direttore Emanuele Calcagni: “Valutate, con la finalità di competenza regionale in questa fase, le modifiche, le motivazioni, la loro portata e la loro influenza sulle caratteristiche essenziali del Piano regolatore vigente – si legge nell’atto – si ravvisa come la pur rilevante estensione della azione di riforma sia stata coerentemente indirizzata al raggiungimento degli obiettivi già contenuti nel Piano. Pertanto, effettuata la verifica di competenza, si ritiene che l’amministrazione possa proseguire l’iter di approvazione della variante”. 

Alla faccia della Lega

Tante schermaglie, tanti ammonimenti a distanza, ma alla fine Regione e Comune hanno rinnovato il loro “patto” di non belligeranza sui temi dell’urbanistica. Con buona pace di quello spaccato di Pd che alla Pisana fa la guerra alla maggioranza di centrodestra proprio su questo, tra tutti l’ex assessore Massimiliano Valeriani, che insieme ad associazioni ed esperti del settore il 24 febbraio ha lanciato una campagna “contro l’aggressione al patrimonio agricolo del Lazio”. E forse anche con buona pace dell’ormai ex assessore all’Urbanistica, Pasquale Caicciarelli, che secondo i bene informati avrebbe voluto mantenere una posizione ben più rigida nei confronti dell’operato del Comune (come anche si capiva dalle dichiarazioni dei capitolini Santori e Politi), ma non ha trovato sponda da Rocca. Che il 24 febbraio ha levato la delega a Ciacciarelli, come era già stato annunciato poco prima, dandola al forzista Giuseppe Schiboni. 



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