Ordine dei giornalisti di Sicilia, il saluto del presidente uscente Gueli

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PALERMO – Il presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Roberto Gueli, alla scadenza del suo mandato ha voluto salutare la categoria alla vigilia delle nuove elezioni del consiglio regionale. Ecco la sua lettera di saluti alla categoria che riportiamo integralmente.

Cara collega, caro collega,

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giunti alla conclusione di un percorso che per oltre tre anni e mezzo (proroga inclusa) mi ha visto orgogliosamente Presidente dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, desideravo salutarti e ringraziarti.

Oggi è tempo di bilanci e il mio, alla luce dei risultati raggiunti grazie al lavoro di tutti, lo ritengo più che positivo malgrado sia stato un percorso mai facile seppur entusiasmante e svolto con fermezza ed imparzialità. I riscontri sono tangibili, riconosciuti da tutti o quasi e gratificano l’Ordine in tutte le sue componenti per il lavoro svolto. Oggi l’Ordine dei giornalisti di Sicilia ha i conti a posto, come dimostrato dai bilanci (approvati all’unanimità dal consiglio e dall’assemblea) e da una gestione amministrativa votata alla trasparenza e il risparmio necessario visti i tempi. Abbiamo mantenuto immutata la quota; mantenendo il livello occupazione dei dipendenti; gestito la grande sede riducendo i costi.

Questo consiglio ha lavorato tanto, si è impegnato riunendosi con cadenza mensile (almeno una volta anche in tutte le province) incontrando i colleghi e confrontandosi con i numerosi problemi che attanagliano la categoria. E sono tanti. Si poteva fare di più? Certo che sì. E sarà proprio il prossimo consiglio – mi auguro – a proseguire e migliorare i risultati. In consiglio il dibattitto c’è sempre stato (eccome!) ma all’insegna del bene per la categoria e con rispetto. Quante volte abbiamo votato i tanti provvedimenti discussi e analizzati? Le iniziative? Mai. Sempre all’unanimità. I verbali lo dimostrano. Quindi qualche narrazione fuori dal coro sembra stonata.

Siamo riusciti ad aprire “materialmente” la sede dell’Ordine alla società civile, alle istituzioni, ai grandi giornalisti, ricevuto visite di tante scolaresche e autorità. La mostra che ospitiamo in memoria dei giornalisti siciliani vittime della mafia, “Testimoni di verità”, è stata richiesta con inviti ufficiali ed allestita e portata – tra le varie città italiane – ma anche all’estero: New York, Strasburgo, Monaco di Baviera.

Abbiamo messo in pratica una rivoluzione strutturale che porterà nel tempo l’Ordine ad essere sempre più al passo coi tempi, un cambio di paradigma avviato con il bollino digitale e il rinnovo delle quote in formato elettronico. E poi: siamo stati chiamati nei dibattiti di stretta attualità con svariate collaborazioni con enti, associazioni e contribuito a numerosi premi e concorsi e tanti eventi culturali. Grazie alla collaborazione del consiglio e dei giornalisti tutti è stata migliorata la qualità dei corsi di formazione (anche on line) ed ancora meglio si potrà fare in futuro con eventi più specifici e argomenti d’attualità.

Lasciatemi raccontare che di recente abbiamo ospitato per la prima volta una storica riunione della Commissione regionale Antimafia. Su richiesta del suo presidente. Un vero e proprio fiore all’occhiello. Un evento proprio nella nostra sede in via Bernini, bene confiscato a cosa nostra oggi presidio di legalità. Una sede bellissima, simbolica e tenuta come un gioiello dai dipendenti. E siamo riusciti ad avviare un dibattito sulla sicurezza del nostro lavoro con tutti i Direttori di testata siciliani e numerosi colleghi minacciati e scortati.

E, probabilmente, questo è l’aspetto che mi tocca più sul piano dell’apporto emotivo, aver dato sostegno ai tanti colleghi vessati da intimidazioni e querele temerarie. Una deriva che va arginata. A loro è andata la nostra vicinanza in questi anni, così come ai tanti colleghi vittime del precariato dilagante e di condizioni lavorative non degne della categoria professionale che rappresentiamo.

Il dibattito con gli editori ed il confronto sindacale c’è stato ma va alimentato senza divisioni ideologiche e senza arroccarsi in posizioni anacronistiche in un periodo in cui la nostra professione è in sofferenza e minacciata dall’intelligenza artificiale e dalla pratica sempre più in uso dell’esercizio abusivo. Una grande offesa, uno schiaffo che rimandiamo al mittente. Proprio su quest’ultimo argomento abbiamo lavorato sottotraccia con una commissione interna (che ringrazio) dando risposte concrete ed altre sono certo arriveranno ai diretti interessati.

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Questo Ordine ha sempre partecipato al dibattito nazionale direttamente collegato con i vertici nazionali dell’ODG senza mai rinunciare al confronto proponendo anzi soluzioni o avviando tanti panel come in occasione degli Stati generali dell’informazione e della parola svoltisi a Taormina e copiati da altri in molti altri eventi similari.

Carissimi, lascio l’Ordine ed il suo vertice soddisfatto del lavoro svolto e consegno a chi verrà un messaggio: i giornalisti devono essere uniti mai divisi da barriere invisibili o maglie con colori opposti. Quelle sono partite che si giocano su altri campi. In Sicilia siamo quasi 5 mila. Avanti insieme è possibile, lasciatemi dire necessario. Il rinnovamento delle cariche ordinistiche delle prossime settimane dovrà servire per il futuro e per aiutare la nostra amata professione. Forse le carte ordinistiche sono da rinnovare dopo oltre 60 anni e questo è compito nostro. Migliorare per noi. Il momento storico che viviamo, le sfide difficili che dall’esterno vengono rivolte alla nostra categoria, non ci consentono divisioni, contrapposizioni o lotte per obiettivi effimeri.

Il mio grande ringraziamento va a tutti i colleghi che mi hanno sostenuto, all’Ordine dei giornalisti di Sicilia in tutte le sue componenti: vicepresidente, segretario, tesoriere, consiglieri tutti, revisori, componenti del consiglio di disciplina territoriale, dipendenti, consulenti e collaboratori tutti.

Con stima, Roberto Gueli



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