‘Ndrangheta, il distributore e car wash alle porte di Milano in mano al nipote dei Mancuso

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 


MILANO Appartamenti, quote societarie. E un distributore di benzina. Nell’impero riconducibile a Francesco Orazio Desiderato (cl. ’74), gli inquirenti della Distrettuale antimafia di Milano avrebbero individuato anche questa attività economica, particolarmente vantaggiosa per gli indagati, perché avrebbe consentito di riciclare ingenti somme di denaro contante, almeno sulla carta, derivante dallo svolgimento di prestazioni quali rifornimento di carburante e, soprattutto, dal lavaggio auto. È uno dei dettagli emersi dall’inchiesta che, nei giorni scorsi, ha portato all’arresto di 12 persone su ordine del gip. Tra loro proprio Orazio Desiderato – finito in manette – che, secondo gli inquirenti, sarebbe legato al clan Mancuso di Limbadi perché nipote di Zi ‘Ntoni Mancuso.

Gli inquirenti sono convinti di aver ricostruito tutte le fasi che hanno accompagnato l’avvicinamento all’attività commerciale, grazie alle intercettazioni avvenute nell’ufficio dell’autodemolitore di via Girardengo, luogo in cui proprio Desiderato avrebbe gestito tutte le operazioni in prima persona, ma anche attraverso il suo braccio destro, Massimiliano Crocco, cosentino classe ’77, considerato dagli inquirenti «referente di Desiderato sia per il controllo delle attività commerciali che per la vendita e custodia di rilevanti quantitativi di sostanza stupefacente». È il 5 gennaio 2022 ed è proprio lui che, intercettato, contatta tale Bruno per chiedergli degli sviluppi legali per un distributore di carburanti, comunicandogli poi di essere interessato all’acquisizione. Dalle intercettazioni della pg, si capisce che il distributore in questione era, di fatto, conteso con un’altra potenziale acquirente. E, una volta appresa la notizia, le reazioni sono veementi: «Dove abita quella pu**ana che gli incendio la casa!».


LEGGI ANCHE: L’attico a Nicotera del nipote dei Mancuso: i lavori via WhatsApp e la “sorpresa” di Pasqua


Sono passati 10 giorni dal primo contatto tra Bruno e Crocco, e a prendere in mano la situazione ci pensa Desiderato, con una telefonata in cui lascia intendere ancora a Bruno le loro intenzioni ad acquisire il distributore, promettendo di «farlo lavorare», anche costruendo a loro spese un nuovo autolavaggio. Con la “speranza” di convincere la controparte, una volta chiusa la telefonata Desiderato, rivolgendosi ai complici presenti in ufficio, replicava che in qualsiasi modo avrebbe acquisito il distributore di benzina minacciando, in caso contrario, ripercussioni per il referente. «Se non mi da sto ca**o di coso gli faccio passare i guai». Insomma, dopo gli iniziali e timidi approcci, Desiderato accelera e prende di petto la questione. Il 19 gennaio 2022 raggiunge il distributore e prende contatti con il gestore uscente, con cui si rivedranno qualche giorno dopo nel suo ufficio mentre nel frattempo i contatti con la referente della compagnia petrolifera erano già a buon punto. Serviva solo una mole di documentazioni e, soprattutto, un prestanome “pulito” che Desiderato individua in una giovane 21enne, figlia della compagna. «Lei è perfetta, entra in società pulita, perfetta» anche perché lui non poteva figurare «a causa dei suoi precedenti penali», già noti peraltro all’intermediario. Quest’ultimo, dal canto suo, avrebbe assicurato al gruppo di aver messo una buona parola con la società, consigliando di aggiungere qualche falsa notizia sul curriculum della ragazza.

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

Orazio Desiderato avrebbe pensato a tutto, come ricostruito dagli inquirenti, anche al capitale iniziale necessario per l’avviamento dell’attività: avrebbe utilizzato i suoi orologi preziosi come pegno per un primo prestito (dandoli in garanzia) e si sarebbe occupato personalmente di tutto, compreso un primo bonifico sul conto corrente appositamente aperto. Per l’avvio dell’attività manca davvero poco. Siamo a marzo 2022, infatti, quando Orazio Desiderato si sarebbe adoperato per «per organizzare l’apertura della partita IVA in favore della prestanome» e avrebbe avviato i primi colloqui per assumere nel suo distributore personale di fiducia, come Pietro Valente (cl. ’87) noto come il “nano”, anche lui tra gli arrestati e, immancabile, Massimiliano Crocco per il lavaggio delle auto. A nutrire, però, più di un dubbio era Saverio Lo Mastro, classe ’63 finito ai domiciliari, particolarmente preoccupato che questa nuova operazione avrebbe provocato conseguenze negative, anche sul piano giudiziario. In particolare, discutendo con la tuttofare di Desiderato, la russa Maria Savelieva detta “Masha”, anche lei ai domiciliari, diceva che, avendo già un cumulo di debiti quantificato in 500.000 euro in emissione di cartelle esattoriali, sarebbero andati incontro sicuramente a qualche ipotesi di reato, puntando poi il dito contro la scelta della giovane, appena 21enne, che sarebbe finita sicuramente sotto controllo da parte degli inquirenti. «(…) la stanno seguendo, non ha i soldi per mangiarsi un hamburger e diventa proprietaria della colonnina…».

La situazione peggiora a maggio, quando sorgono i primi problemi legati alla ragazza prestanome. Alla base, si scoprirà dopo, c’erano alcuni litigi da Desiderato e la compagna – madre della 21enne – con l’indagato che ad un certo punto temeva che le due donne potessero raccontare alle Forze dell’Ordine particolari scomodi sulle sue attività illecite. Per correre ai ripari, si fa avanti Marco Roberto De Gaetano, vibonese classe ’77, compagno della russa Savelieva e finito anche lui ai domiciliari, pronto ad aprire una partita IVA e subentrare nel contratto con la compagnia petrolifera. Nonostante le preoccupazioni, però, tutto sarebbe rimasto come prima secondo quanto emerso dalle indagini. Dopo aver aperto il conto a nome della giovane, a luglio procedevano all’acquisto di nuovi allestimenti per il distributore di carburanti mentre, sullo sfondo, si registravano i contrasti tra Francesco Orazio Desiderato e gli ex gestori dell’impianto, i quali «avevano prospettato al primo guadagni di gran lunga più elevati rispetto a quelli effettivi». Desiderato, infatti, si sarebbe sentito ingannato perché convinto ad investire 100mila euro per l’acquisto di un nuovo tunnel per l’autolavaggio. «Adesso…mi avete rotto i co**ioni tutti e due gli dico… tu e il benzinaio, vaffanc**o…». (g.curcio@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link