È stato arrestato mercoledì all’alba Giovanni Oggioni, architetto ex direttore dello Sportello unico edilizia del Comune ed ex componente della Commissione paesaggio con accuse di corruzione, depistaggio e falso in un’inchiesta della Procura di Milano sulle pratiche edilizie alterate con più indagati. I militari del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari disposta dal gip di Milano, Mattia Fiorentini, su richiesta dei pubblici ministeri Marina Petruzzella, Paolo Filippini, Mauro Clerici. Nell’inchiesta i tre pm hanno anche chiesto di disporre interdittive per i funzionari dello Sportello unico dell’edilizia Andrea Viaroli e Carla Barone e per l’architetto Marco Emilio Cerri. Il giudice deciderà dopo gli interrogatori preventivi.
Le accuse
Per la prima volta nell’ambito delle numerose indagini sull’urbanistica milanese viene contestato il reato di corruzione. Da quanto si apprende tra le accuse mosse dalla Procura al 68enne ci sarebbero consulenze remunerate per diverse decine di migliaia di euro fatte da Oggioni a un’associazione di categoria dei costruttori e a un costruttore privato mentre era membro della commissione per il paesaggio (mandato 2021-2024) e il presunto tentativo di distruggere indizi di un proprio coinvolgimento dopo aver scoperto di essere già indagato (e rinviato a giudizio) in numerosi fascicoli aperti negli ultimi due anni sull’urbanistica e i cantieri della città.
Oggioni è coinvolto nei processi per abusi edilizi sulla Torre Milano di via Stresa e il Bosconavigli che andranno in aula, rispettivamente, l’11 aprile e il 26 settembre 2025 e nelle indagini sui cantieri ancora sotto sequestro Scalo House di via Lepontina-Valtellina e Residenze Lac di via Cancano. Sono in corso perquisizioni dei militari fiamme gialle.
Le ricostruzioni dei pm
Secondo la ricostruzione dei pm Oggioni, oltre ad aver ricevuto «utilità» dai costruttori privati, in una serie di pratiche edilizie avrebbe rappresentato falsamente lo stato dei luoghi per consentire il superamento delle altezze previste, l’aggiramento delle norme sui palazzi edificati all’interno di cortili, l’ampliamento delle cubature e delle superfici edificabili. L’ex dirigente dell’urbanistica meneghina lo scorso mese di novembre avrebbe inoltre modificato le credenziali di accesso al cloud di alcuni dispositivi sottoposti a sequestro dalla guardia di finanza durante le perquisizioni ai membri della commissione per il paesaggio che hanno coinvolto anche, da non indagata, l’ex vice sindaca di Milano, Ada Lucia De Cesaris.
In particolare secondo il gip le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica in più filoni investigativi, tutti riconducibili ai più grandi progetti urbanistici sul territorio del Comune di Milano, hanno fatto emergere l’esistenza di un «sistema», composto da membri della Commissione per il Paesaggio, operatori economici, progettisti privati e soggetti interni all’amministrazione comunale milanese, il cui fine sarebbe stato quello di favorire il rilascio di titoli edilizi illeciti e di realizzare operazioni immobiliari speculative.
Indagati Assimpredil-Ance e Abitare In
Nell’operazione che ha portato all’arresto di Oggioni risultano indagate dalla Procura di Milano anche l’associazione dei costruttori Assimpredil-Ance e la società immobiliare quotata in borsa Abitare In (-5% il titolo in apertura di seduta) per la violazione della legge 231 del 2001 sulla responsabilità amministrativa delle società e degli enti. In particolare, Abitare In è indagata perché avrebbe assunto la figlia di Oggioni, Elena Oggioni, senza rilevare «l’evidente conflitto di interessi». Assimpredil, invece, avrebbe commissionato all’ex dirigente una consulenza da cui avrebbe percepito 178 mila euro tra il febbraio 2022 e il novembre 2024.
Le parole del sindaco di Milano
«Io vivo preoccupato, al momento non ho elementi per poter esprimere giudizi», ha commentato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala dopo il primo arresto per le inchieste sull’urbanistica. «Devo capire, leggo le agenzie e al momento non so nulla, non so i fatti imputati, non so se i fatti sono imputati quando era in Comune, alla Commissione paesaggio, o quando lavorava per Ance», ha detto in riferimento a Giovanni Oggioni, «appena capisco qualcosa mi pronuncerò». (riproduzione riservata)
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