I mille sospetti e l’egoistica gelosia nelle crisi coniugali in “Coppie”

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Come si sa, la cellula primaria della società è la famiglia ed il fine dello Stato è il bene comune,ma naturalmente se le famiglie non sono sane l’andamento della comunità nazionale è negativo con un basso indice etico e di natalità , che si riflette in un aumento della criminalità giovanile per la scarsa attenzione che il nucleo domestico dedica ala loro formazione, salvo meravigliarsi ed essere sorpresi allorché se li ritrovano drogati od implicati quotidianamente in vicende di malaffare. Altri preferiscono non sposarsi e vivere alla giornata insieme senza assumersi un regolare impegno stabile e logicamente nella precarietà dei sentimenti e del lavoro, sempre meno ed a tempo determinato, opzionando la scelta di non procreare, vedendo con un pre allarme negativo i pericoli ella disoccupazione in un tessuto civile in lacerazione, la mancata crescita della produzione ,lo scorso anno la crescita del PIL certificata dall’ISTAT è stata solo dello 0,07 % con licenziamenti che hanno gettato gli operai nello sconforto per ignorare come andare avanti alla loro età.°Il motivo principale dello scollamento sociale del nostro Paese è da ricercare nel verir meno della stima e delasentimento del partner , per cui se ci s’innamora di un’altra persona più leggiadra,bellaed appariscente, soprattutto con meno anni della propria moglie o compagna il passo è breve La causa scatenante di tutto è comunque quasi sempre l’ossessione del tradimento ,della perditadel proprio bene che c’ha giurato amore eterno, ma che poi con il assare del tempo, s’è accorto che quell’affinità spirituale ed elettiva per cui ci s’era scelti non esiste più ed è meglio se s’ interrompe il menage invece di litigare continuamente , specie in presenza dei figli ,il he presupporrebbeun maggior sensodi comprensone, tolleranza e sopportazione in nome dei terzi frutti dell’amore d’un tempo Tuttavia spesso la gelosia è nevrotica irascibile e schizofrenica, per irrazionali ragionamenti del presunto tradito che si rivale sul compagno cncepito infedele con unlinguaggio offsivo, insinuante, volgare ed aspro, mettendo il marito od amante all’indice, sul banco degli imputati non riscendo poi a dimostrare con valide prove le sue accuse Queste finaliconsderazioni le svolge con tre”shorts comedies” l’istrionico e vulcanico artista comico, satirico, paradossale umorista Fabio Gravina, che nel suo gioiellino ovale del teatro Prati, costruito con il padre nel 1998 per presentare farsedel popolo partenopeoed i brillanti personaggi dei fescennini e “fabulae atellane”.Dopo le prime due commedie della presente stagione comica delreperorio partenopeo di Scarpertta, padre naturale dei De Filippo,nonché Viviani, stavolta per il terzo spettacolo s’è prodotto in proprio riflettendo profondamente sulla realtà attuale e l’implicanze civili e di costume che abbiamo esaminato sopra Le tre essenziali composizioni racclte insieme come un florilegio antologico si svolgono nella stanza da pranzo del protagonista con un furioso diverbio con la sua metà, che si sente psicologicamente ripudiata dal suo amore Pertanto il copione è formato dalla collazione di tre succulenti scene di vita quotidiana, che seguendo,l’insegnamento dellateatrologia moderna del senatore EduaroDe Filippo, prende spunto dall’osservazione di ciò che accade ogni giorno sotto i suoi cocchi coni i vari tipi della fauna umana; questo tris di pillole socio – familiari si chiamano :”Non ti lascio !”, “La Trottola” e “Lui, Lei e L’altro “.Nella prima piece lui è eramente fedifrago e viene scoperto, al punto che la moglie ricca e fonte di sostentamento minaccia di abbandonarlo Il colpevole, dipendente dalla moglie ecnomicamente, deve farsi umile e diventare un contrito pentito, un bugiardo per convenienza,costruendo delle scuse e giustificazioni Con una sarabanda di alibi,irandola dialettica iperbolica, riesce alla fine a conseguire un surreale risultato, che dall’apparenze smascherate non avrebbe meritato Nel secondo minitesto “La trottola”il nostro borghese medio ed impiegato d’ufficio , “travet”, torna a casa con un bel gabaret di mignon di vario genere peresteggiare l’anniversario di matrimonionegtaunaa cena al ristorante. S’intuisce subito che tira una brutta aria,gira unatensione nervosa nella magione e lui impiega un po’ di tempo a capirlo.Per metterlo sulla buona strada della percezione della sua furia nevrastenica, lei gli mostra una trottola variopinta che ha sollevato le sue perplessità e dubbi. Per caso quel giocattolo , trovato sulla sua macchina,apparteneva al bambino d’una delle sue presunte amanti?Lui protesta la sua innocenza ed alla fine avrà ragionecon l’arrivo d’un terzo tipo che rivendica il giocattolo, a chi appartiene? Chi è questo tipo minore o comprimario’?Naturalmente non ve lo diciamo come sempre, aggiungiamo solo che la più brillante gag delle tre è la conclusiva “Lui,Lei e l’altro”.In, questa scenetta usciamo dal matrimonio ed entriamo nel modo di comportarsi del maschio latino , che in nome del gallismo nostrano con una splendida immedesimazione nei panni del “latin lover”spregiudicato, sfrontato ed impenitente , lusinga e corteggia le mogli degli altri senza assumersi le responsabilità.Una di queste è Antonia sposata conun essere grigio e mediocre,che si presenta da lui in apparente abbigliamento seduttore con camicia, pantaloni e capelli a caschetto, portandosi dietro una valigia trolley in quanto amerebbe vivere con lui. Egli sente che è arrivata una scocciatura,non ne vuole sapere di essere con lei e rinunciare alle altre, una non ne vale molte. Quindi lei s’inventa d’essere incinta e cerca di convincerlo di siffatta realtà, che comunque non regge quando giunge il legittimo marito, per cui le scuse assurgono ad un groviglio intrecciato per salvare il rapporto coniugale, che possa permettere a lui di mantenere la sua vita trasgressiva in piena libertà.Tantoché il terzo sketc termina con un galante invito a cena a Francesca altra consorte desiderata, mentre il secondo con un parallelo stimolo alla compagna responsabile d’ingiustificata calunnia e diffamazione conil consigliodi togliersi con un atto estremo dalla sua vista oltraggiata impunemente.Sono stati 90 minuti d’assoluto divertimento e scacciapensieri in crescendo, confermando la stoffa da autentica macchietta salace ed esilarante del palcoscenico che è Fabio Gravina, accompagnato da altri due discreti attori assai espressivi e giusti nelle posture sceniche. Lo spettacolo si replica fino al 6 Aprile al Prati, vicino aslla Stazione Metro di via dei Gracchi,in via dei Gracchi.

Giancarlo Lungarini



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