Eleonora Giorgi, oggi i funerali dell’attrice I Sky TG24

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Una grande folla di gente comune, personaggi del mondo del cinema, dello spettacolo, della cultura, turisti incuriositi dalla moltitudine di persone presenti, è pronta ad accogliere davanti alla Chiesa degli Artisti a Piazza del Popolo il feretro di Eleonora Giorgi, attrice amatissima scomparsa per un tumore al pancreas lunedì scorso. A celebrare le esequie sarà monsignor Antonio Staglianò, vescovo emerito di Noto e da novembre rettore della basilica romana di Santa Maria in Montesanto, nota anche come Chiesa degli Artisti.

Presenti gli amici di sempre: Carlo Verdone, Christian De Sica, Massimo Ghini, Sergio Castellitto, Rita Rusic, Andrea Roncato, Barbara Palombelli. “Eleonora ci ha lasciato un grande esempio di dignità, di amore, si è esposta anche nelle interviste raccontando come era la situazione dando alle persone che soffrono come lei non dico speranza però coraggio, forza. Per me sarà sempre Nadia – ha detto Carlo Verdone uscendo dalla chiesa degli Artisti di piazza del Popolo a Roma, al termine dei funerali -. Negli ultimi mesi quello che mi ha più colpito è stata la sua grande dignità. Ha affrontato la malattia con signorilità e con una pacatezza filosofica che è molto, molto rara”.
Per il suo ultimo saluto è stata la stessa Eleonora Giorgi a lasciare l’indicazione di due canzoni da suonare per l’ingresso e per l’uscita dalla messa funebre: A whiter shade of pale (1969) dei Procol Harum e Wish you were here (1975) dei Pink Floyd. 

L’ultimo saluto a Eleonora Giorgi: un addio tra poesia e fede

“Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, questa morte che ci accompagna da mattina a sera, insonne, sorda, come un vecchio rimorso, come un vizio assurdo. Verrà la morte e avrà i tuoi occhi, cara speranza, e quel giorno sapremo che sei la vita, che sei il nulla”. Citando una celebre poesia di Cesare Pavese, Monsignor Antonio Staglianò, rettore della Chiesa degli Artisti, ha dato inizio alla celebrazione. Successivamente, ha richiamato i versi de “L’infinito” di Leopardi, spiegando come la speranza cristiana inviti “tutti gli esseri mortali ad ascoltare il vero messaggio della vita, perché la vita eterna è anche qui, in questo tempo, in questa storia. Un istante di tempo è eterno, perché l’eternità non è una dimensione senza tempo”.

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E ha aggiunto: “Eleonora era consapevole della sua malattia. Poteva affidarsi a un miracolo, ma sapeva anche che, scegliendo di lottare, avrebbe avuto poco tempo. Anche un mese, due mesi, avrebbe potuto lottare solo soffrendo, entrando nel tunnel di un dolore tremendo. Ma lo ha fatto, ha accettato la sfida del dolore, ha indossato la sua corona di spine”. Il sacerdote ha poi ricordato che un suo caro amico, il professor Giovanni Scambia, noto oncologo del Policlinico Gemelli, è stato stroncato dallo stesso male che ha portato via l’attrice a 71 anni.

In chiesa, erano presenti i familiari, i figli Andrea Rizzoli e Paolo Ciavarro, numerosi personaggi dello spettacolo tra cui Andrea Roncato e Massimo Ghini, amici e rappresentanti delle istituzioni, come l’assessora capitolina Sabrina Alfonsi, con la fascia tricolore in rappresentanza del Comune di Roma. “Tutti coloro che l’hanno amata, guardando la sua bara, penseranno che non ci sia più, perché è morta, perché è entrata nel niente, nel nulla, e la disperazione chiuderà i loro occhi”, ha detto il sacerdote. “Ma il silenzio di Eleonora parla e ci dice che non è vero”, ha proseguito, “il corpo che è stato emerge finalmente in tutta la sua bellezza”.

Andrea Rizzoli: “L’affetto per mamma Eleonora riempie il cuore di gioia”

“È stato un momento bellissimo vedere l’abbraccio della gente, una cosa che fa capire come mia madre, in qualche modo, sia riuscita a toccare ognuno di loro. Magari qualcuno l’ha conosciuta di persona e magari altri solo attraverso i personaggi dei suoi film o dalla tv, eppure tutti si sono sentiti in dovere di restituire qualcosa, chiunque loro sia, è qui non in cerca di visibilità, sta dicendo: ‘Guardate che volevamo bene anche noi a Eleonora’. Questo riempie il cuore di gioia”. Così il figlio di Eleonora Giorgi, Andrea Rizzoli, ha commentato il grande affetto delle persone che si sono radunate davanti alla chiesa degli Artisti di Roma, poco prima dei funerali dell’attrice. “Di mamma conserverò qualcosa, ma non tutti gli oggetti, solo il foulard e poche spille, credo che gli oggetti passino, i sentimenti invece restano”, ha proseguito, “mamma mi ha insegnato in questo anno cosa vuol dire essere forti, lo ha mostrato a tutti”.




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