‘Città 2030 Legambiente’: Pescara, mobilità da migliorare

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Fa tappa anche a Pescara la campagna di Legambiente ‘Città 2030, come cambia la mobilità’. Da migliorare i dati su qualità dell’aria e sinistri gravi

La campagna itinerante organizzata da Legambiente ha l’obiettivo di promuovere una mobilità sostenibile per rendere le città più vivibili e sicure. L’iniziativa ha già fatto tappa a Milano, Genova, Firenze, Prato, Modena, Bologna, Torino, Padova, Perugia e Modena.

Oggi il tasso di motorizzazione di Pescara, con 63 auto ogni 100 abitanti, resta nella parte alta della classifica dei capoluoghi del Paese. Il modal share è sbilanciato pesantemente sull’uso del veicolo privato, una tendenza che riguarda tanto i residenti quanto i pendolari che quotidianamente gravitano sul capoluogo adriatico. Questo dato incide pesantemente sia sul numero dei sinistri gravi (morti e feriti) che non sembra essere diminuito sensibilmente negli ultimi anni e i drammatici eventi degli ultimi mesi ce lo hanno dolorosamente ricordato – sia sulla qualità dell’aria: la città è infatti una delle 23 città italiane con la più alta concentrazione media annua di biossido di azoto.

Per raggiungere l’obiettivo del Piano Nazionale Sicurezza Stradale (rispetto alla quota 2019) di dimezzare le vittime stradali entro il 2030 – sebbene il vero obiettivo debba essere zero vittime, ora – e contemporaneamente abbattere l’inquinamento atmosferico (con riduzioni del 19% per il biossido di azoto e del 13% per il particolato PM10), è necessario un cambio di passo nelle politiche urbane, a partire dalla mobilità.

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Trasporto pubblico: buone basi, ma ancora molto da fare

Mentre si sta puntando sull’ammodernamento della flotta di mezzi a disposizione del trasporto pubblico investendo sulla mobilità elettrica e a zero emissioni, con la quota elettrica che si avvia a toccare il 23,7% del TPL, è fondamentale investire nell’incremento dell’utilizzo del trasporto pubblico locale, intercettando più efficacemente la domanda di mobilità della cittadinanza.

Anno dopo anno la domanda di trasporto pubblico rimane bassa: appena 34 viaggi/abitante/anno a fronte di un obiettivo target di 400 nel 2030. Questo segnala che l’offerta deve diventare più competitiva e capillare, integrandosi con l’offerta degli oltre 1000 mezzi in sharing disponibili in città (monopattini, ebike, scooter e auto) con una media di 8,4 mezzi ogni mille abitanti, anche pensando a un abbonamento unico per l’utilizzo intermodale di Tpl e mezzi in sharing.

“Mentre continuiamo a confrontarci su infrastrutture e viabilità, registrando anche dei progressi che, per quanto lenti sono costanti per quanto riguarda, ad esempio, la ciclabilità – ha detto Silvia Tauro, presidente di Legambiente Abruzzo – resta invece evidente come l’anello mancante della mobilità sostenibile in città resti l’utilizzo del trasporto pubblico da parte della cittadinanza. Mentre l’offerta di mezzi pubblici, numericamente parlando, non è distante da quella di città virtuose come Bologna e Reggio Emilia, resta invece fortemente bassa la domanda, segno che la cittadinanza non percepisce come realmente affidabile, accessibile e sicuro l’uso del trasporto pubblico.  È fondamentale garantire non solo mezzi a zero emissioni ma rendere sostenibile tutta la filiera dell’esperienza del tpl, dall’accesso alle informazioni alla possibilità di aspettare i mezzi in condizioni di sicurezza e comfort in qualsiasi zona della città e in ogni momento della giornata, garantendo non solo costi competitivi e puntualità, ma anche un’esperienza accessibile e non penalizzante per la cittadinanza che sceglie di usare il trasporto pubblico e rinunciare ad usare sempre e comunque l’auto privata”.

Lorenzo Pardi, referente regionale del progetto Climate Justice4 All di Legambiente, si sofferma sul tema della mobilità sostenibile:

“Sul tema della mobilità sostenibile da parte della cittadinanza, soprattutto dei più giovani, c’è sempre più consapevolezza, non solo rispetto alle conseguenze ambientali, ma anche rispetto all’impatto sui temi della salute fisica delle persone e della sicurezza stradale. Allo stesso tempo c’è un’attenta considerazione dei limiti strutturali dei servizi e delle condizioni in cui ogni giorno operano i lavoratori del settore, che sono la reale interfaccia dell’azienda e l’unico vero riferimento per un’utenza che vorrebbe utilizzare di più i mezzi ma spesso, nel farlo, si sente limitata e insicura.”

Legambiente ritiene centrale la necessità di ricostruire il clima di fiducia rispetto all’utilizzo dei mezzi pubblici soprattutto fra i più giovani, valorizzando progetti come il MaaS4Abruzzo: il progetto si inserisce nella strategia ‘Italia digitale 2026’ per rendere i trasporti più efficienti, integrati e accessibili a tutti, unendo in un’unica soluzione i servizi di trasporto pubblici e privati (trasporto pubblico locale, ride-sharing, bike-sharing, scooter-sharing ecc.) con l’obiettivo di offrire un’alternativa efficiente e conveniente all’utilizzo dell’auto privata.

Elemento fondamentale del progetto è rispondere in modo personalizzato alle esigenze di mobilità specifiche di ogni utente, con la possibilità di accedere a un’unica piattaforma e beneficiando di una vasta gamma di funzionalità e di un sistema di pagamento unico. Buona anche la scelta di promuoverlo e divulgarlo con iniziative trasversali legate al cinema, alla musica e allo sport, puntando allo stesso tempo sull’elaborazione di una risorsa digitale multicanale e di una comunicazione chiara, per avvicinare i cittadini al trasporto pubblico e alle sue tante possibilità.

‘Città2030: come cambia la mobilità’ è un viaggio in 20 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere una mobilità green e per favorire la creazione di centri urbani più vivibili.

Dopo la tappa di Pescara, la campagna proseguirà a Napoli (7/03), Messina (7-8/03), Olbia (7-8/03), Avellino (10/03), Trieste (12/03), Reggio Calabria (13/03), Brindisi (14/03) e a Roma (17-18). Completano il programma due tappe spin-off a Cassino e Pomigliano d’Arco, dedicate alla crisi del settore automotive.

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