Buche e dissesti, le strade in Romagna sono un pericolo per i ciclisti: parte appello alla politica

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Le condizioni delle strade in Romagna e nelle Marche sono ormai un pericolo costante per ciclisti, sportivi e turisti. Buche profonde, tagli verticali, asfalto dissestato: un quadro critico che non solo compromette l’attrattività turistica del territorio, ma soprattutto mette a rischio la vita di chi ogni giorno pedala sulle nostre strade.

La preoccupazione emerge dai principali bike hotel della zona, che si sono riuniti per affrontare il tema. Al termine del dibattito, è arrivata una prima decisione: è stata inviata una Pec a 89 enti tra Regioni Marche ed Emilia Romagna, Repubblica di San Marino, Province e Comuni, chiedendo un piano di riqualificazione delle strade o quantomeno gli interventi urgenti sulle buche e sui tratti dissestati.

“Chiediamo interventi urgenti, immediati, per rimuovere i pericoli più evidenti. Non parliamo di opere strutturali di rifacimento completo delle strade, ma di riparazioni mirate, necessarie e non più rimandabili. Ogni amministratore deve prendersi la responsabilità di agire sul proprio territorio, intervenendo in modo tempestivo su buche, tagli stradali e tratti pericolosi, soprattutto nelle discese”, prosegue Claudio Righetti Presidente del Consorzio Riccione Bike Hotels.

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Cicloturismo, è boom: ma le strade non sono all’altezza

Nel 2024 tra Emilia Romagna e Marche sono state registrate 50,5 milioni presenze cicloturistiche con un incremento del + 6,7% in Emilia Romagna e + 2,9% nelle Marche, generando un impatto economico di circa 45 milioni di euro. Il segmento cicloturistico è in forte crescita su tutta la Nazione, nel 2023, il cicloturismo in Italia ha generato un impatto economico diretto superiore a 5,5 miliardi di euro, con una crescita del 35% rispetto al 2022 e del 19% rispetto al 2019.

“La nostra preoccupazione è massima: non possiamo permettere che il nostro territorio, da sempre culla del cicloturismo, si trasformi in un teatro di incidenti evitabili, con conseguenze potenzialmente tragiche. Il rischio non è solo per i clienti dei nostri hotel, ma per tutti gli appassionati ciclisti, per i tanti bambini e ragazzi che si allenano sulle nostre strade ogni giorno, per le squadre giovanili, per chi fa del ciclismo una passione e uno stile di vita” – spiega Filippo Magnani Presidente del Consorzio Terrabici by Emilia Romagna.

“Per fortuna nella nostra Provincia i numeri dei giovani e delle ragazze che scelgono la Bici come lo Sport con cui allenarsi e magari diventare dei Campioni, o comunque costruirsi una bella professione nell’ambiente, è in forte crescita. Il nostro territorio li agevola, perché le piccole stradine delle nostre colline sono la migliore palestra a cielo aperto in cui allenarsi”, aggiunge Mariagrazia Nicoletti, Vicepresidente Consorzio Riccione Bike Hotels e Terrabici e consigliere provinciale FCI.

Ancora Nicoletti: “Non diciamo niente di nuovo ponendo la loro sicurezza al primo posto tra le priorità. Serve solo una chiamata a raccolta di chi ha gli strumenti per risolvere tutti insieme questa criticità, un po’ tipica del nostro paese. Sarebbe bello rappresentare un faro per l’Italia stessa”.

“Non possiamo permetterci di vanificare anni di investimenti e lavoro sul cicloturismo. Dopo i grandi sforzi compiuti dalle istituzioni per promuovere il nostro territorio, dalle tappe del Giro d’Italia al Tour de France, sarebbe imperdonabile perdere credibilità e attrattività solo perché non si riesce a garantire la sicurezza minima sulle strade”, dichiara Giuseppe Ricci – Presidente del Consorzio Cesenatico Bellavita – GiroHotels

“Lo diciamo con chiarezza: i turisti che scelgono la nostra destinazione apprezzano la qualità dell’accoglienza, ma troppi di loro ripartono con lo stesso ritornello: “Siamo stati molto bene nel vostro albergo, ma con queste strade, il prossimo anno cambiamo destinazione”, aggiunge Marco Arlotti – Presidente Consorzio Italy Bike Hotels (Regione Emilia Romagna).

“Questo deve far riflettere. Il nostro impegno oggi è quello di evitare tragedie, non solo di difendere il turismo. La sicurezza sulle strade non può essere un’opzione, è un dovere. E chiediamo a tutti gli amministratori di assumersi questa responsabilità senza ulteriori rinvii”, conclude Magnani

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