Ucraina, i “volenterosi” e il miraggio di un esercito europeo: ecco uomini e mezzi dei 27 paesi Ue

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Artiglieria – Gli eserciti UE allineano migliaia di bocche da fuoco di vario tipo (artiglieria trainata, semovente e lanciarazzi). Ad esempio, la Polonia schiera 664 pezzi, la Francia ~245 (inclusi 60 semoventi CAESAR), l’Italia 763 sistemi (67 semoventi PzH 2000, 167 trainati FH-70/Mod56, 21 MLRS, 508 mortai). Sommando tutti i paesi UE si superano probabilmente i 7–8 mila sistemi d’artiglieria. La Russia mantiene circa 4.397 pezzi attivi, di cui 1.583 semoventi (2S1, 2S3, 2S19 Msta ecc.), 220 trainati, 941 lanciarazzi multipli (Grad, Uragan, Smerch) e 1.514 mortai. A questi si aggiungono enormi riserve: p.es. oltre 3.600 ulteriori semoventi e 6.890 pezzi trainati d’epoca sovietica in deposito. Ciò indica che quantitativamente l’artiglieria russa attiva è paragonabile a quella complessiva europea, ma l’UE conserva un vantaggio in qualità su alcuni sistemi (es. maggior precisione di CAESAR, PzH 2000), mentre la Russia ha fatto ampio uso della superiorità numerica in artiglieria convenzionale.

Unità di fanteria – I paesi UE schierano decine di brigate di manovra (fanteria meccanizzata, corazzata, alpina, aviotrasportata, ecc.), ciascuna forte di più battaglioni. Ad esempio l’Esercito Italiano comprende 11 brigate combattenti (2 corazzate, 4 meccanizzate, 2 alpine, 1 paracadutisti, 1 aeromobile, 1 anfibia). Francia, Germania, Polonia e altri contribuiscono con altre decine di brigate. Prima della guerra, l’esercito russo disponeva di una forza equivalente di circa 40 brigate di manovra (organizzate in divisioni o brigate autonome), includendo anche truppe aviotrasportate e fanteria navale. Tuttavia, “quasi tutta la potenza da combattimento di manovra russa dispiegabile è rimasta impegnata in Ucraina”, con elevatissime perdite che hanno ridotto gli organici ben al sotto del livello normale in molti battaglioni. Nel 2022 la Russia ha dovuto ricorrere a mobilitazioni per ricostituire reggimenti e formare unità di riserva territoriali. In sostanza, la massa di fanteria professionale russa è oggi logorata da “persistenti tassi di perdite elevati” e risulta meno numerosa e pronta rispetto alla fanteria combinata dei 27 eserciti UE, sebbene la Russia stia cercando di ampliare di nuovo il proprio organico (con dubbi sulla sostenibilità).

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Caccia e aerei da combattimento – Le aeronautiche dei 27 paesi UE schierano insieme circa 2000 aerei da combattimento (caccia multiruolo, intercettori e cacciabombardieri). Per esempio, la Francia ha ~210 caccia Rafale e Mirage 2000 operativi, la Germania ~140 Eurofighter e 90 Tornado, l’Italia 192 velivoli da combattimento (93 Eurofighter, 22 F-35A/B, 49 Tornado IDS/ECR), la Spagna ~100 (Eurofighter e F/A-18), la Svezia ~100 (JAS 39 Gripen), la Grecia ~230 (F-16 e Mirage 2000) ecc. La Russia dispone invece di una forza aerea numericamente simile ma concentrata in un solo paese: circa 878 aerei da combattimento totali (escludendo i bombardieri strategici) – suddivisi in ~188 caccia puri (MiG-29, MiG-31, Su-27), ~433 cacciabombardieri multiruolo (Su-30SM, Su-34, Su-35S, Su-57 ecc.) e ~257 aerei d’attacco al suolo dedicati (Su-24M, Su-25 e anche MiG-31K con missili balistici). In termini qualitativi, diversi caccia europei sono di quarta e quinta generazione (es. Rafale, Eurofighter, F-35) analogamente ai più moderni russi (Su-35S, Su-57), ma la Russia compensa in parte con un maggior numero di intercettori pesanti (MiG-31). Va notato inoltre che gli aerei da combattimento UE sono sparsi tra molteplici forze aeree nazionali, mentre quelli russi sono sotto un unico comando (VKS), fattore che incide su prontezza e capacità di schieramento congiunto.

Bombardieri – Nessuna nazione UE possiede bombardieri strategici a lungo raggio. Le missioni di attacco al suolo sono svolte da caccia-bombardieri tattici (es. Tornado, Rafale) o da missili da crociera. La Russia invece ha una componente di bombardieri strategici significativa: 129 velivoli tra cui ~60 bombardieri a lungo raggio Tu-95MS “Bear H” (turboprop) e ~13 Tu-160 “Blackjack” (supersonici) equipaggiati per il lancio di missili da crociera nucleari, oltre a ~57 bombardieri medi Tu-22M3 “Backfire”. Questi asset conferiscono alla Russia una capacità di strike strategico globale che l’UE, priva di bombardieri strategici, non possiede (affidandosi per il ruolo nucleare ai soli missili balistici lanciati da sottomarini francesi).

Aerei da trasporto – Collettivamente, i paesi UE dispongono di diverse centinaia di aerei da trasporto militari. Ad esempio, la Francia ha ~76 velivoli da trasporto (A400M, C-130, C-160 ecc.) e 4 aerocisterne KC-767, la Germania ~50 (A400M), l’Italia 76 da trasporto tattico (C-130J, C-27J, P-180) e 4 tanker KC-767A, la Spagna ~45 (A400M, C-295), e così via. La Russia mantiene una flotta ampia di velivoli da trasporto ereditata dall’URSS, indispensabile per il rifornimento delle truppe in teatro: circa 427 aerei da trasporto tra cui velivoli pesanti (10 An-124 Condor, Il-76 in varie versioni), medi (An-12) e leggeri (An-26, An-72, ecc.), oltre a 15 aerocisterne Il-78 Midas. In termini numerici le capacità di trasporto aereo aggregate dell’UE e della Russia sono comparabili, ma l’UE fa affidamento anche su programmi multinazionali condivisi (es. unità di trasporto strategico SAC con C-17, flotta multinazionale di tanker A330 MRTT) per sopperire alle esigenze strategiche comuni.



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