Torino, il turismo cresce e torna ai volumi pre-pandemia – Torino Cronaca

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Il settore del turismo in provincia di Torino, sebbene in crescita, continua a presentare una serie di caratteristiche distintive che riflettono una realtà complessa. Giovani, soprattutto donne, occupano una buona parte del settore, con oltre un contratto su due a tempo indeterminato, ma la precarietà è comunque un elemento inevitabile, dovuto alla stagionalità delle attività. Nonostante ciò, il turismo resta un settore rilevante, in forte espansione, inclusivo e con una significativa occupazione, sebbene le prospettive di carriera e gli stipendi non siano sempre soddisfacenti.

Il mondo del turismo torinese si compone principalmente di ristorazione (85%), ricettività e alloggi (10%), e viaggi (4%). Questi settori danno lavoro a circa 54.000 persone, che rappresentano circa il 7% dell’occupazione totale in provincia, ma questo dato è inferiore alla media nazionale del 11%. Il turismo torinese si distingue anche per la presenza di 13.650 imprese attive, pari al 6% del totale, con una media di 4 dipendenti per azienda. Le donne occupano una fetta significativa, pari al 56% dei lavoratori, e i giovani sono ben rappresentati: quasi il 25% non supera i 25 anni, mentre il 20% degli occupati ha più di 50 anni.

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La flessibilità contrattuale è una caratteristica predominante, con il 46% dei contratti a tempo determinato, il 31% in apprendistato e il 9% stagionali. Nonostante la precarietà sia un fenomeno ben visibile, specialmente tra i giovani, le durate contrattuali non differiscono troppo rispetto ad altri settori economici. Infatti, un terzo dei contratti ha una durata superiore ai sei mesi, mentre il 31% è inferiore al mese.


La retribuzione media lorda settimanale nel settore è di circa 400 euro, ma ci sono differenze notevoli a seconda del sottosettore. Per chi lavora nei viaggi, la cifra può salire oltre i 550 euro, mentre la ristorazione si trova leggermente al di sotto della media settoriale. Nonostante il divario salariale con altri settori, la differenza tra uomini e donne è quasi inesistente. Il settore, inoltre, sta vedendo un aumento significativo della presenza di stranieri, che rappresentano il 27% dei nuovi assunti, una percentuale simile a quella registrata nell’industria. Tra le professioni più ricercate, i camerieri la fanno da padroni, con quasi 11.000 avviamenti, un aumento che sfiora il 50%. La richiesta di camerieri si estende anche alla ricettività, mentre nel settore dei viaggi cresce la necessità di addetti agli sportelli delle agenzie di viaggio. La difficoltà a reperire personale, soprattutto qualificato, si fa sentire, ma gli esperti sono concordi nell’affermare che gli investimenti nel turismo sono fondamentali per continuare a stimolare l’occupazione, soprattutto tra i giovani.

Secondo il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, i numeri confermano una crescita di posti di lavoro e opportunità per i giovani, frutto di investimenti significativi, come dimostrato anche da eventi come il Salone del Vino e Cioccolatò. Lo Russo ha iniziato il suo intervento al Collegio Carlo Alberto (location delle conferenza stampa dove venivano presentati i dati) parlando delle Olimpiadi 2030 “Puntiamo molto sull’evento e abbiamo tutto il tempo per cominciare a lavorarci, da ora, per ottenere i migliori risultati”. Il presidente della Camera di Commercio di Torino, Dario Gallina, ha sottolineato che il turismo non è più un settore marginale e che merita investimenti significativi per essere valorizzato ulteriormente. 

Anche Giancarlo Banchieri, presidente di Confesercenti, ha sottolineato la crescita del turismo, che dal 2014 ha visto un incremento impetuoso di posti di lavoro. Tuttavia, c’è ancora una criticità legata agli stipendi, nonché alla necessità di investire in una formazione adeguata per i lavoratori stranieri. “Abbiamo rinnovato il contratto, ci saranno aumenti” risponde Banchieri che poi sottolinea anche la necessità di fare i conti con il fenomeno migratorio “perchè si sono dimezzate le iscrizioni negli istituti a indirizzo alberghiero”. Il presidente ha anche aggiunto una riflessione legata al mondo fieristico e congressuale “poichè convegni ed eventi professionali sono un’ottima maniera di accogliere professionisti con una possibilità di spesa maggiore”.

Tra le problematiche evidenziate, quella delle infrastrutture risulta cruciale. Il sindaco Lo Russo ha parlato delle difficoltà legate alle interconnessioni: “Come ad esempio le questioni legate alla Torino-Lione, i ritardi che riguardano le scelte legate alla metropolitana: e non possiamo non citare anche le difficoltà per raggiungere Savona”. E ancora, sempre il sindaco parla di un aereoporto (quello di Caselle, ovviamente) che potrebbe migliorare “servono investimenti”, e riflette sulla carenza di offerta alberghiera di lusso. La questione riguarda anche le valli olimpiche, che necessitano di un’attenzione particolare per incrementare l’offerta turistica. Inoltre, la proposta di unire la città alle montagne e alle Langhe potrebbe rappresentare una strategia vincente per rilanciare il settore.

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