riguarda il divieto di cumulo dei redditi

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All’orizzonte si profila un’importante novità sul divieto di cumulo dei redditi, una delle restrizioni previste per l?accesso alle Quote previdenziali, come l?ex Quota 100.

Di fatto, la questione torna in discussione per i titolari di Quota 100 e misure analoghe, penalizzati da questo divieto, grazie a una recente ordinanza di un tribunale che ne mette in dubbio la legittimità della misura, in particolare delle relative sanzioni.

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Vediamo però tutta la storia in merito, e cosa comporterebbe una sentenza a favore dei contribuenti.

Per saperne di più in merito all’argomento, consigliamo di approfondire al meglio la questione con questo video YouTube, con ringraziamento al canale di FIRSTonline.

Quota 100, novità per i lavoratori: riguarda il divieto di cumulo dei redditi

Di recente la Sezione Lavoro del Tribunale di Ravenna ha emesso un’ordinanza (la numero 30/2025) in cui ha deciso di rimettere alla Corte Costituzionale l?esame sulla legittimità del divieto di cumulo.

Per chi non lo sapesse, molte Quote previdenziali, tra cui Quota 100, impongono diversi obblighi per il mantenimento della pensione, tra cui il divieto di percepire redditi da lavoro dipendente o autonomo.

Stando a quanto riportato dal sito specializzato Edotto, di recente un pensionato di Quota 100 s’è visto richiedere dall’INPS la restituzione di 23.949,05 euro per aver svolto nel 2020 un solo giorno di lavoro subordinato, percependo 83,91 euro lordi.

Prendendo a riferimento la sentenza numero 30994/2024 della Corte di Cassazione, l’INPS ha ritenuto che tale attività costituisse “una violazione del divieto di cumulo, determinando la decadenza della pensione per l?intera annualità e l?obbligo di restituire l?importo totale percepito nel corso del 2020“, riporta il sito.

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Secondo il Tribunale di Ravenna, questa disposizione (prevista dall?articolo 14, comma 3, del Decreto-legge n. 4/2019) sarebbe in contrasto con i principi costituzionali, in particolare con quelli sanciti dagli articoli 2, 3, 38 (2 comma) e 117 (1 comma) della Costituzione.

In poche parole, la norma non sarebbe compatibile con i principi di ragionevolezza, proporzionalità e tutela dei diritti fondamentali dei pensionati.

In effetti, l’esclusione dei redditi da lavoro, salvo quelli occasionali, potrebbe risultare penalizzante per chi desidera continuare a lavorare pur percependo Quota 100, soprattutto considerando le sanzioni previste per chi viola il divieto.

Quota 100, cosa comporta il divieto di cumulo dei redditi

Il divieto di cumulo non è una novità, e ha già riguardato trattamenti INPS come Ape Sociale, Quota 103 e, in passato, Quota 100, appunto l’uscita previdenziale riservata ai pensionati con almeno 38 anni di contributi e 62 anni di età.

In breve, chi percepisce uno di questi trattamenti non può svolgere attività lavorativa retribuita, né come dipendente né come autonomo.

Unica eccezione sono i lavori occasionali, purché i redditi derivanti non superino i 5.000 euro lordi annui.

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Come precisa l’INPS sul sito ufficiale, se si viene scoperti a svolgere un’attività lavorativa tra quelle sopramenzionate, scatterà “la sospensione dell?erogazione del trattamento pensionistico nell?anno di produzione dei suddetti redditi e l?eventuale recupero delle rate di pensione indebitamente corrisposte“.

Quota 100, cosa succede se decade il divieto di cumulo dei redditi

La Corte Costituzionale avrà l?ultima parola sulla questione, stabilendo se il divieto di cumulo sia conforme o meno ai principi costituzionali.

In caso di parere favorevole, la Corte Costituzionale accoglierà la richiesta del Tribunale di dichiarare l?illegittimità del sopramenzionato articolo 14, nella parte in cui prevede la perdita totale della pensione annuale in caso di violazione del divieto di cumulo.

Così i titolari di pensione potrebbero vedersi limitare la perdita della pensione ai soli mesi in cui è stato svolto il lavoro, garantendo in questo modo proporzionalità e tutela previdenziale.

In caso contrario, il divieto rimarrà in vigore e i pensionati dovranno continuare a rispettare il divieto del cumulo, compreso quello per i redditi occasionali.



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