Quattroruote 835 – Marzo 2025

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QUATTRORUOTE Marzo 2025

Il nuovo numero di Quattroruote, già disponibile in Digital Edition e in edicola dal 4 marzo, dedica la copertina alla Fiat Grande Panda: con lei, il marchio sale di livello e si riporta nel segmento B; noi vi raccontiamo com’è fatta e come va la versione elettrica, ripercorrendo anche la storia del mito originale. L’Attualità, poi, vi propone un’inchiesta sul campo: abbiamo percorso l’Italia in autostrada per vedere come controllano l’olio nelle aree di servizio. Risultato? Tanti rabbocchi inutili. Ma non finisce qui, perché Quattroruote di marzo è pieno di altre prove, di anteprime, di approfondimenti: scopriteli leggendo le anticipazioni qui sotto.

Fiat Grande Panda. Un primo assaggio della Fiat Grande Panda in versione elettrica. Che con il suo geniale cavo di ricarica estraibile (non si sporca, non si bagna, non devi armeggiare nel baule) ha il dovere di colmare il vuoto lasciato dalla Punto nel segmento B. Una vettura con molti argomenti per sedurre, dallo spazio alla funzionalità, che porta sulle spalle il peso di un nome altisonante: Panda, che negli anni Ottanta ha (ri)motorizzato gli italiani. Certo, si chiama Panda perché è il primo componente di una nuova famiglia di modelli che verranno, quasi un brand a parte, e la Panda, quella piccola esisterà, ancora fino al 2030 almeno. Ma il legame con la geniale utilitaria disegnata da Giugiaro è inevitabile; perciò, abbiamo portato la Grande Panda proprio al cospetto del designer piemontese, a Moncalieri, per un parere autorevole e sopra le parti.

Sfida tra citycar. Il segmento delle citycar vede ridursi l’offerta di modelli, ma la domanda non cala. Tra le carte vincenti ci sono le dimensioni ultra compatte, a misura di città, che nel caso delle protagoniste del nostro confronto vanno dai 361 centimetri della Kia Picanto ai 370 della Suzuki Ignis. E poi ci sono i prezzi più bassi rispetto alla vetture di segmento B, pur se va detto che anche per loro i listini sono cresciuti di pari passo con la dotazione, soprattutto in fatto di sicurezza. E c’è da esserne contenti, visto che la gran parte degli incidenti avviene in città. Le nuove norme hanno richiesto di adeguare anche una best seller come la Fiat Panda, mentre  l’altra protagonista del nostro test, la Hyundai i10, ha spiccato quanto a spazi di frenata. La i10 è anche la più spigliata nella guida, grazie anche all’1.0 turbo da 90 cavalli della sportiveggiante versione N Line. Va da sé che non sia risultata la più parca nei consumi, anche se non ci si può affatto lamentare. Sul fronte dell’efficienza si è distinta la Ignis, che è anche la citycar con l’abitacolo più versatile, grazie alle due metà del divano scorrevoli (peccato che sia l’unica omologata solo per quattro posti). La sfida è proseguita sui bagagliai, in cui se la giocano proprio la giapponese e la Panda. La Picanto, invece, si distingue per lo spazio in altezza riservato ai passeggeri posteriori.

BYD Atto 2. L’obiettivo è chiaro: entrare a gamba tesa nel delicato segmento delle B-Suv elettriche nel Vecchio Continente. Con armi ad alto potenziale: la BYD Atto 2 è lunga 4,31 metri, ha un abitacolo decisamente spazioso e una batteria da 45,1 kWh nominali, per 312 km d’autonomia dichiarati con un pieno d’energia. Con prezzi a partire da 29.990 euro. Al lancio è possibile usufruire di un finanziamento, in collaborazione con CA Auto Bank, che abbassa i prezzi di 2.000 euro. E già si vocifera di una versione ibrida, che potrebbe arrivare nel corso dell’anno. Nell’attesa, il piatto è già ricco: una qualità costruttiva che alza l’asticella rispetto a ciò che avevamo visto sulla Atto 3 e un’autonomia che raggiunge, in media, i 270 chilometri reali. Soddisfa anche la tecnologia, con un infotainment scenografico – c’è sempre il monitor che può ruotare, posizionandosi in orizzontale o verticale – e migliorato nella funzionalità. I 177 cavalli del motore elettrico anteriore offrono prestazioni adeguate al segmento, ma il punto forte rimane il confort (al netto di fruscii alle velocità autostradali).

BMW X3. Al di là del vestito “attira sguardi”, con un muso accigliato e aggressivo, la quarta serie della BMW X3 introduce diverse novità di sostanza. La piattaforma (CLAR) è sempre la stessa, ma è stata profondamente aggiornata, mentre l’iniezione di tecnologia è cospicua. Prendere come esempio l’infotainment: scenografico ma anche funzionale, grazie al classico manopolone fisico sul tunnel e, certo, pure per comandi vocali che funzionano alla grande. A tutto ciò va aggiunta pure la solita buona abitabilità, che consente di ospitare quattro adulti senza problemi, e un bagagliaio adeguato alla stazza. Alla prova dei fatti, il biturbodiesel da 197 cavalli muove senza difficoltà di sorta i 2.065 chili reali della BMW X3 xDrive20d e consuma poco (15,4 km/l in media, rilevati dal Centro prove). Pure il confort acustico è curato. Sono le sospensioni, rigide (l’X3 in prova monta l’assetto sportivo) a condizionare l’esperienza con lei. Sia sulle asperità più o meno pesanti che s’incontrano sulle strade di tutti i giorni, sia quando ci si trova ad affrontare manovre d’emergenza. In questi frangenti, l’X3 può diventare impegnativa.

Renault Symbioz. Con i suoi 441 centimetri di lunghezza, la Renault Symbioz entra a pieno titolo fra le C-Suv, anche se il modello da cui deriva, la Captur, appartiene al segmento inferiore. Non cambia l’abitacolo, ampio, ben rifinito e con tanto di divano scorrevole. Identico il passo, mentre i centimentri in più (17 da a un paraurti all’altro) vanno praticamente tutti nello sbalzo posteriore, e quindi nel baule: le famiglie ringraziano. Le forme filanti, che danno un aspetto più importante, favoriscono anche la scorrevolezza in velocità, come confermano i rilevamenti del nostro Centro Prove. Il nuovo modello della Losanga vanta bassi consumi, soprattutto in città: merito dell’efficiente powertrain full hybrid, che equipaggia anche la Clio, oltre ovviamente alla Captur. Nel caso della Symbioz è l’unico disponibile, e si presta bene ai diversi utilizzi. Test alla mano, questa C-Suv offre anche un buon confort e un comportamento dinamico più che discreto.

Range Rover. Una metamorfosi in atto da oltre mezzo secolo, che ha elevato la Range Rover dallo status di fuoristrada comoda a quello di limousine che sa andare anche in fuoristrada. Sì, perché lei è capace di offrire un’esperienza di guida realmente diversa dal solito, fatta di un confort quasi surreale e di capacità dinamiche, specie considerata la massa oversize, fuori dalla norma. Torniamo a parlare di lei anche per il powertrain, un plug-in ibrido con estesa autonomia elettrica che rappresenta l’ideale anello di congiunzione fra le motorizzazioni tradizionali e la Range full elettrica che arriverà quest’anno. Con 550 cavalli sotto il piede destro e un centinaio di chilometri di autonomia Ev, la Regina è più versatile che mai.

Audi RS 3. Non cambia nulla, ma in realtà è un’altra RS 3. Con il Model Year 2025, la compatta di Audi continua a puntare sul nerboruto 5 cilindri turbo da 400 cavalli e 500 Newtonmetro e sulla trazione integrale con torque splitter, che a tratti trasforma l’auto in una trazione posteriore. Recepisce le modifiche del restyling della A3, con migliorie estetiche, ma soprattutto una nuova gestione elettronica che promette di modificarne il carattere. L’aspetto interessante di tutta la faccenda, infatti, è che ora tutte le componenti legate alla dinamica di marcia (dagli ammortizzatori alla trazione integrale, dall’Esp alla gestione del torque vectoring by brake), sono coordinate da un unico cervello elettronico e non da singole centraline. In questo modo, l’handling risulta più armonico, omogeneo ed efficace. Abbiamo messo la RS 3 in pista, a Vairano, per scoprire se questo upgrade funziona davvero.

Toyota C-HR. Venticinquemila chilometri con la Toyota C-HR alla spina, già stabilmente in cima alle classifiche di vendita italiane fra le Phev: un’altra protagonista del nostro ormai consueto test di (breve) durata, imbastito per comprendere meglio l’utilizzo di una delle tecnologie potenzialmente più promettenti dei prossimi anni. Perché se con una termica devi preoccuparti soltanto di metterci carburante, e con una elettrica pura di attaccarla alla presa, nel caso di una plug-in ibrida tocca fare entrambe e le cose. Così, i giornalisti della redazione e i collaudatori del Centro Prove si sono alternati al volante della Toyota C-HR per circa quattro mesi, macinando chilometri. Senza però particolari avvertenze: non doveva essere un economy run, bensì un utilizzo più vicino possibile alla realtà, assecondando le necessità di spostamento dei singoli, batteria carica o meno, con l’andatura secondo il proprio piede destro.

Primo contatto. Questo mese, i primi test vanno davvero forte: mettiamo infatti a confronto la Maserati MC20 GT2 Stradale e la Porsche 911 GT3 Cup. Tornando sulla Terra, vi proponiamo la Citroën C3 Aircross: una Suv spaziosa, comoda e ricca di tocchi originali, non troppo costosa e (volendo) anche a sette posti. Abbiamo guidato la vivace 1.2 ibrida da 136 cavalli.

Anteprime e Autonotizie. Dopo il consueto tabellone con tutti i nuovi modelli in arrivo, le Autonotizie si aprono con un approfondimento sulla Volkswagen Polo. Che compie cinquant’anni e si prepara a restare in vendita ancora per parecchio tempo con la versione a benzina che verrà aggiornata, per poi essere affiancata dall’elettrica ID.2, protagonista della prima Anteprima di questo numero. Spazio anche alla ricostruzione della nuova generazione della Mercedes-Benz GLA, in arrivo nel 2026, e a un’analisi sul futuro delle supercar elettriche annunciate dalle Case, molte delle quali, forse, non vedranno mai la luce. In più, una mappa globale che spiega come la Fiat sia arrivata, lo scorso anno, a vendere oltre 1,2 milioni di auto in tutto il mondo; un’intervista al nuovo ceo della Polestar; due servizi sulla versione aggiornata della BMW iX e della Ferrari F40 Alte Prestazioni della Officine Fioravanti; e alcune curiosità sulle automobili più costose di sempre. Siamo anche andati a Londra a vedere la presentazione delle nuove livree di Formula 1, facendo il punto della situazione sulla prossima stagione e sul futuro della Alpine con il ceo della Renault Luca de Meo. Essendo marzo, è doveroso un approfondimento sull’ormai defunto Salone di Ginevra, con un’analisi delle motivazioni che ne hanno decretato la fine e una vetrina con 50 tra le auto più importanti presentate durante la kermesse svizzera.

Attualità e Inchieste. Come si è aperto il 2025 per il mercato dell’auto? Male. Ma non malissimo. Il meno 5,9% di gennaio sull’analogo mese del 2024 è stato influenzato anche dal fatto di aver avuto un giorno lavorativo in meno. Ma soprattutto, guardando nelle pieghe dei numeri come abbiamo fatto nel servizio Il cliente torna al centro, si scoprono alcuni indicatori interessanti, che sembrano puntare tutti in una direzione: vuoi vedere che, dopo anni di dittatura dell’offerta, il consumatore stia riguadagnando una posizione di forza? Lo testimonierebbero anche le tante promozioni, di cui diamo numerosi esempi. Invece, nelle pagine Se lo sconto lo fa la Casa, facciamo una panoramica delle tariffe più convenienti legate alle card di ricarica elettrica fornite dai costruttori auto. Dalla guida per il portafogli alla tutela dei diritti: può essere considerato un cavillo giuridico la distinzione tra omologazione e approvazione delle apparecchiature per il controllo della velocità, ma dopo la pronuncia della Corte di Cassazione dello scorso aprile che richiama l’obbligo della prima, tutti gli strumenti usati in Italia sono fuorilegge. In attesa delle norme di omologazione, a cui il governo sta lavorando, le multe sono illegittime e ne La guerra dei velox ricordiamo come fare ricorso, tenendo bene a mente che il ministero dell’Interno ha fornito istruzioni alle Prefetture su come cercare di respingerli. Facciamo anche chiarezza, in pillole, su che cosa sia cambiato – con la riforma del Codice della strada – per quanto riguarda l’assunzione di medicinali nel servizio Farmaci e guida: tutto come prima. Dal micro al macro: i perché del fallimento delle nozze promesse tra Nissan e Honda in Quel matrimonio non s’ha da fare, e un quadro delle attività di ricerca nostrana sull’auto autonoma nell’indagine Anche l’Italia guida da sola. La frase “Mi dà una controllata all’olio?” può suonare desueta, ma se ti accende la spia in autostrada, forse è il caso di rispolverarla: per scoprire che l’assistenza nelle aree di servizio è… Concedeteci la suspense, che può essere sciolta leggendo l’inchiesta Livello di guardia. Infine, il viaggio nei luoghi iconici dell’auto questo mese fa tappa a Desio, a nord di Milano, dove visse e prosperò, fino al 1995, l’Autobianchi: la storia di un piccolo-grande marchio – con la vocazione nel testare tecnologie che sarebbero diventate poi di largo impiego nel gruppo Fiat – nel long-read Trapassato futuro. 

I luoghi dell’auto: Desio. L’antenata della Lancia Ypsilon nacque quarant’anni fa con il suffisso 10 e un marchio oggi dimenticato. Ma l’Autobianchi, chiusa nel 1995, nella teogonia dei marchi Fiat non era figlia di un dio minore: ha avuto il ruolo di tester d’innovazioni tecniche che Torino non voleva rischiare in prima persona. Siamo tornati a Desio per ripercorrerne la storia.

Come richiedere allegati e dossier. Chi è abbonato a Quattroruote può richiedere gli allegati e i dossier inviando un’email a uf.vendite@edidomus.it, oppure telefonando al numero 02.56568800 (da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 18).



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