Orso Laboratorio Caffè Torino

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Orso Laboratorio Caffè non è mai stato un semplice bar, quanto piuttosto un luogo di cultura. Avviato nel 2014 nel quartiere di San Salvario a Torino, il locale ha introdotto ai torinesi il concetto di specialty coffee, portando un approccio radicalmente nuovo alla bevanda più amata d’Italia. “Volevo creare un posto dove la gente si sentisse bene e potesse fare domande, incuriosirsi e avvicinarsi a un prodotto straordinario”, racconta Alessandro Minelli, fondatore di Orso. Ora, dopo 11 anni, arriva la seconda sede in Borgo Rossini, un’espansione attenta e ragionata che conferma il successo dell’insegna.

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La storia di Orso: una rivoluzione nel caffè torinese

Alessandro Minelli, già erede e co-titolare della torrefazione Giuliano Caffè di Caluso, nel 2014 ha lanciato – insieme ai soci Riccardo Ronchi e Giulio Panciatici – Orso Laboratorio Caffè con una visione ben precisa: scardinare l’idea del caffè come semplice commodity e trasformarlo in un’esperienza sensoriale e consapevole. “Mi dava fastidio che il caffè fosse trattato come la benzina: qualcosa che si consuma senza pensare alla qualità, all’origine, alla lavorazione, ma badando solo al prezzo. Per questo ho voluto creare un posto in cui si potesse fare cultura sul caffè”, spiega Minelli a CiboToday, ripetendo ragionamenti che oggi sono normali ma all’epoca erano avanguardia pura.

Un dettaglio della sala di Orso a Torino

L’obiettivo finale? Dimostrare che l’esperienza poteva essere molto più ricca di quella che normalmente l’italiano poteva avere bevendo una tazzina di espresso. E per farlo, ha creato quindi uno storytelling molto particolare intorno al prodotto: un bancone a forma di prua di nave con il capitano all’interno che ti porta a fare questo viaggio esperienziale nel mondo del caffè, il disegno del mondo sulla lavagna verde che mappa i paesi produttori di caffè e un logo molto evocativo, la sciamana con la maschera dell’orso, guida simbolica in questo viaggio. “Volevamo che il cliente si sentisse protagonista di un percorso. Altri professionisti che si sono formati da noi hanno poi aperto locali simili, creando un circolo virtuoso”, dice Alessandro.

L’evoluzione del panorama specialty e la seconda apertura

Negli ultimi anni, il mercato del caffè specialty in Italia è cresciuto, e Torino ha visto nascere nuove realtà. Orso ha sempre creduto nella torrefazione artigianale e nella selezione di micro-lotti di caffè specialty, collaborando con piccoli produttori di diverse parti del mondo per garantire una filiera etica e trasparente. “Negli anni, ci siamo evoluti, affinando le tecniche di estrazione, ampliando la gamma di monorigini e offrendo ai nostri clienti un’esperienza personalizzata”. Il laboratorio ha sempre puntato sulla formazione del personale e sulla ricerca della qualità, tanto che diversi campioni nazionali e internazionali di discipline come latte art e brewing si sono formati qui. E la vera svolta, ci racconta Minelli, è arrivata con la pandemia. Le persone hanno approfondito l’interesse per i prodotti alimentari, una delle poche cose di cui potevano godere anche essendo chiuse in casa.

La mappa dei paesi produttori di caffè nella sede in Borgo Rossini

Ora, nel 2025, Orso raddoppia con una nuova sede in Borgo Rossini, rilevando lo storico locale di Pai Bikery in Via Cagliari 18, la prima ciclo officina con bar della città. “Non siamo un modello commerciale da espansione selvaggia”, chiarisce Minelli. “A Torino di posti come Orso secondo me ce ne possono stare due, massimo tre. Non è un modello che apri ovunque. Stavamo cercando la giusta opportunità da diversi anni e l’abbiamo trovata in questo quartiere che ha un pubblico attento e curioso”. Il nuovo locale che inaugura venerdì 7 marzo, mantiene la stessa filosofia di Orso, ma con qualche metro quadro in più che permetterà di ampliare l’offerta complementare al caffè.

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Il caffè di Orso a Torino       

La proposta di Orso rimane incentrata sul caffè, curato nei minimi dettagli dalla selezione del chicco alla tostatura che avviene nella sede di Caffè Giuliano a Caluso. “Negli anni abbiamo cercato di alzare l’asticella e il livello dei prodotti offerti. Una volta che il consumatore ha capito il prodotto, abbiamo spostato l’asticella sempre più in alto”. Tra le monorigini disponibili, si trovano chicchi provenienti da piantagioni selezionate in Kenya, Colombia e Guatemala, ognuna con caratteristiche uniche, valorizzate da profili di tostatura diversi e metodi di estrazione che vanno dall’espresso alla V60, dall’aeropress al french press. Insomma, quando entri da Orso ti puoi sbizzarrire e divertire quanto vuoi.

Il caffè specialty di Orso Laboratorio CaffèAl contempo si trovano le miscele base di caffè della casa per espresso: 100% arabica, decaffeinato e una novità dedicata al quartiere che si chiamerà appunto Rossini (esiste già la San Salvario 70% arabica e 30% robusta). E il prezzo dell’espresso base resta accessibile (1,30 €), mentre i caffè specialty hanno prezzi variabili in base alla rarità e alla qualità dei chicchi. “Il caffè deve rimanere democratico, ma bisogna anche valorizzarlo per quello che è”, sottolinea Alessandro. “In Italia si accetta di pagare 5 euro per una birra industriale, ma si storce il naso per un espresso di qualità a 2 euro: c’è ancora tanta strada da fare”.

La colazione da Orso caffè Laboratorio

Oltre il caffè: l’offerta gastronomica

L’offerta includerà, come nel laboratorio di via Berthollet, sfogliati dolci e salati prodotti per loro dalla pasticceria Tartatea, ma anche overnight oats, torte artigianali e yogurt con muesli. In più, nella nuova sede ci sarà una piccola selezione di proposte per la pausa pranzo, con particolare attenzione a proposte vegetariane e vegane. Croissant salati e panini con farciture particolari come hummus, mandorle tostate, cime di rapa e olio piccante. Ci saranno anche insalate servite in barattoli di vetro, arricchite con cereali e verdure di stagione, oltre a una selezione di zuppe calde, come la zucca, riso venere e nocciola tostata. Per garantire la massima qualità, Orso ha stretto collaborazioni con artigiani locali come Luca Scarcella per il pane e i prodotti di Emporio Vegetale di Antonio Chiodi Latini. Il sabato e la domenica, Orso invece decide di puntare sul brunch. Torino, grazie a Orso, ha imparato a guardare il caffè con occhi diversi. E questa seconda apertura è la conferma che la cultura del caffè specialty ha messo radici profonde nella città. Un piccolo grande passo per un viaggio che, per fortuna, continua alla grande.

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