Insufficienti. Tardive. Senza confronto. Così il comitato Messina 3s commenta le misure in supporto dell’economia. “Queste sono le prime considerazioni a caldo che il Comitato Me3s intende condividere con l’opinione pubblica in merito ai provvedimenti annunciati oggi, 3 marzo 2025, dall’Amministrazione Comunale di Messina durante una conferenza stampa tenutasi nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca per affrontare la grave crisi del commercio cittadino”, scrivono in una nota.
“È sconfortante constatare come si perseveri nell’errore di affrontare la crisi con interventi palliativi, privi di una visione strategica per il presente e il futuro della città. Come recita un vecchio detto, “dopo che hanno rubato a Santa Chiara, si mettono i cancelli di ferro”. Pensare di risolvere un problema strutturale con misure marginali, come la riduzione del 15% della TARI o la gratuità dei parcheggi di interscambio, è un’illusione. Peraltro, tali parcheggi rischiano di essere occupati sistematicamente dai residenti, senza alcun reale beneficio per il commercio”, spiegano ancora.
“Analogamente, la riduzione della tassa sull’occupazione del suolo pubblico riguarda solo il settore del food, escludendo il resto del comparto commerciale. La gratuità dell’acqua per i commercianti, inoltre, ha un impatto irrilevante rispetto alle necessità economiche di chi lotta per restare a galla. Se volessimo quantificare sommariamente l’effetto concreto di queste misure per il singolo commerciante, ne verrebbe fuori un misero contributo di circa 200/300 euro all’anno. Numeri che, di fronte alla crisi attuale, appaiono del tutto inadeguati. Non possono essere queste le “iniziative shock” necessarie per risollevare la città. Al contrario, servono interventi coraggiosi, strutturali e tempestivi, senza ulteriori indugi”, spiegano ancora.
“La domanda che ci poniamo è semplice: chi investirà in una città in ginocchio? A tutto ciò si aggiunge la totale assenza di confronto con i commercianti, nonostante le ripetute dichiarazioni dell’Amministrazione sulla volontà di dialogare. A riprova di ciò, ricordiamo il Consiglio Comunale straordinario del 3 febbraio scorso, al quale il nostro Comitato ha partecipato. In quell’occasione era stata annunciata l’istituzione di un tavolo di crisi permanente aperto alla città. A oggi, attendiamo ancora che alle parole seguano i fatti”, sottolinea il comitato.
“Ribadiamo con forza che le misure necessarie non sono interventi di facciata, ma azioni strutturali. Occorre restituire fluidità alla viabilità cittadina eliminando cordoli, piste ciclabili inadeguate, parcheggi di interscambio inutili e pseudo-isole pedonali che limitano la libertà di movimento di cittadini e commercianti. I parcheggi di interscambio, se collocati in punti strategici, possono essere utili, ma non devono restringere arterie fondamentali per la viabilità e la sicurezza. Le piste ciclabili vanno realizzate in aree adeguate, fuori dal centro urbano, dove possano garantire sicurezza e fruibilità”, affermano.
“Il “centro commerciale naturale” di Viale San Martino può funzionare solo se supportato da una viabilità efficiente e da un incremento dei parcheggi, non dalla loro riduzione.In quest’ottica, appare fondamentale la realizzazione del parcheggio denominato “U Fossu” in un’area strategica del centro cittadino, con la possibilità di creare un edificio multipiano senza incidere sulla viabilità attuale. La ZTL, infine, può essere un’opportunità, ma solo se limitata alla zona di Piazza Duomo; estenderla ad altre aree del centro sarebbe improponibile e dannoso”, sottoscrivono.
Sinteticamente le richieste del comitato sono: “Un vero tavolo di crisi permanente con il coinvolgimento diretto dei commercianti; una revisione strutturale della viabilità cittadina, con soluzioni efficaci per la mobilità e il commercio; incentivi fiscali concreti e di ampio respiro, non interventi di facciata. un piano urbanistico e commerciale di rilancio, che favorisca gli investimenti e dia certezze per il futuro. Queste sono le misure urgenti e necessarie che un’Amministrazione consapevole della crisi dovrebbe adottare per evitare che la situazione, già grave, diventi drammatica e irreversibile. La città di Messina non può più permettersi politiche di corto respiro. Serve una strategia chiara, coraggiosa e condivisa”, concludono.
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