Cremona Sera – Con i “Concerti della Stauffer” l’Accademia esce dal palazzo e incontra la città. Il Museo Civico e il Museo del Violino ospiteranno la musica di grandi maestri e degli allievi delle masterclass

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La Stauffer esce dall’Accademia nell’accezione più ampia, varcando i perimetri del palazzo, incontrando la città, e rispondendo a un preciso intento programmatico sotteso agli obiettivi didattici: non solo alta formazione, ma concertismo puro, apertura al pubblico che ascolta, guarda, quel pubblico con cui i giovani interpreti imparano a interagire, a gestire tutte le dinamiche di una performance, a essere pronti in qualsiasi spazio, fisico e acustico. 

Tra marzo e aprile, i musicisti dell’Accademia saranno chiamati in scena per il progetto “I Concerti della Stauffer“, dove, a conclusione delle masterclass, diventeranno co-protagonisti di artisti del calibro di Kit Armstrong, Kolja Blacher e dell’Ensemble intercontemporain, rispondendo a una semplice formula: imparare dai maestri e suonare con i maestri. I concerti sono a ingresso libero, previa prenotazione tramite la piattaforma Eventbrite. 

A levare il sipario sul primo appuntamento – il 13 marzo al Museo Civico Ala Ponzone (ore 18.30 Sala Manfredini) – sarà Kit Armstrong, straordinario pianista e compositore americano noto per la sua natura poliedrica, per la profondità e curiosità intellettuale. Armstrong guiderà due formazioni di Allievi Stauffer nell’interpretazione di un programma dedicato al romanticismo tedesco, con musiche di Schumann e Brahms.

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La carriera di Kit Armstrong, costellata di successi, lo vede muoversi tra il ruolo di pianista, compositore, direttore d’orchestra e organista, esibendosi in prestigiose sedi internazionali e collaborando con orchestre di fama mondiale.  Il musicista americano (è nato in California nel 1992) conta al suo attivo numerose registrazioni per etichette di prestigio, che spaziano da Bach a Ligeti, dimostrando una grande versatilità interpretativa. La sua formazione eclettica, che spazia dalla fisica alla matematica, ha notevolmente contribuito a una visione artistica di ampio respiro e la guida di Alfred Brendel ha avuto un’influenza significativa sulla sua crescita. Nel 2012 Armstrong ha dato vita a un centro culturale in Francia, trasformando una chiesa in uno spazio dedicato alla musica e all’arte. Nel 2024 guida l’Expedition Mozart, un tour europeo che celebra la musica del compositore austriaco. Armstrong è un artista unico, capace di coniugare una solida preparazione tecnica con una profonda sensibilità e una grande curiosità intellettuale.

Il 21 marzo, invece, al Museo del Violino (ore 20.30, Auditorium G. Arvedi), sarà la volta di Kolja Blacher, celebre violinista e direttore tedesco, che salirà sul podio dello Stauffer&EUYO Ensemble. La compagine, composta da musicisti provenienti dalle due realtà che continuano la loro fruttuosa collaborazione, eseguirà un programma che spazia attraverso diverse epoche della letteratura musicale, da Haydn e Mozart fino a Bartók e che mette in luce i virtuosismi strumentali e la duttilità interpretativa dei giovani musicisti.

Violinista di acclarata fama, Kolja Blacher si è esibito in tutto il mondo con le maggiori orchestre affiancando direttori del calibro di Kirill Petrenko, Jurowski, Kitajenko, Jansons, Pintscher, Stenz, Simone Young e Asher Fish e molti altri. Lo spettro programmatico del musicista tedesco è molto ampio e comprende opere che da Bach arrivano alla musica contemporanea e alla nuova musica. Blacher, che conta numerose residenze nelle maggiori orchestre, sia come solista che in qualità di direttore, collabora regolarmente con la Nordic Chamber Orchestra (Svezia), la Norrlands Opera (Svezia), la South Denmark Philharmonic, la Staatsphilharmonie Rheinland Pfalz , per citarne solo alcune. Ha registrato, inoltre, CD di grande successo in collaborazione con Claudio Abbado, con il quale ha sempre mantenuto stretti legami fin dai tempi della Filarmonica di Berlino e della Lucerne Festival Orchestra. È stato professore alla Hochschule für Musik und Theater di Amburgo prima di tornare nella sua città natale, Berlino, dove insegna alla Hochschule für Musik “Hanns Eisler”. Blacher suona un violino Guaneri del Gesù del 1730,  generosamente prestatogli dalla signora Kimiko Powers.

La European Union Youth Orchestra (EUYO) è un’orchestra sinfonica di prestigio internazionale, composta da giovani musicisti provenienti dai 27 Stati membri dell’Unione Europea, fondata nel 1976 da Joy e Lionel Bryer. Rinomata per la sua eccellenza tecnica e la sua energia travolgente, l’EUYO è stata ambasciatrice culturale dell’UE per oltre 40 anni, collaborando con alcuni dei più grandi direttori e solisti internazionali, tra cui Barenboim, Bernstein, Karajan, Abbado, Ashkenazy, Haitink, Vasily Petrenko, Fischer e altri ancora. L’EUYO si esibisce regolarmente nelle più prestigiose sale da concerto e nei principali festival internazionali, portando la musica europea in quattro continenti e in numerosi paesi e affermandosi come una delle realtà orchestrali di grande dinamismo. Dal 2021, collabora con l’Accademia Stauffer su progetti orchestrali che attraversano la letteratura di diverse epoche. 

Ultimo concerto, il 4 aprile sempre nel prestigioso Auditorium G. Arvedi del Museo del Violino (ore 20.30). Gli Allievi Stauffer questa volta divideranno il palcoscenico con l’Ensemble Intercontemporain a conclusione di BOULEZ100, articolato progetto dedicato ai cento anni dalla nascita di Pierre Boulez.  Il concerto della rinomata formazione francese – fondata proprio da Boulez nel 1976 e diventata suo punto di riferimento per l’esecuzione dei propri lavori – e dei giovani della Stauffer impaginerà musiche di Boulez, accanto a brani di Bach, Canat de Chizy e Webern. Il programma del concerto e il progetto sono in prima assoluta nazionale e saranno replicati a Parigi nel mese di maggio.

Nel 1976, Pierre Boulez fondò l’Ensemble intercontemporain con il sostegno di Michel Guy (all’epoca Ministro della Cultura) e la collaborazione di Nicholas Snowman. I 31 solisti dell’Ensemble condividono la passione per la musica del XX  e XXI. Obiettivi principali dell’Ensemble sono le performance per un grande pubblico, e la formazione dei giovani musicisti. Sotto la direzione artistica del direttore d’orchestra francese Pierre Bleuse, i musicisti lavorano in stretta collaborazione con i compositori ai quali vengono commissionati nuovi pezzi, eseguiti regolarmente. In collaborazione con l’IRCAM (Institut de Recherche et Coordination Acoustique/Musique), l’Ensemble intercontemporain è attivo anche nel campo della generazione di suoni sintetici. L’Ensemble è rinomato, inoltre, per la sua grande attenzione nei confronti dell’educazione musicale: concerti per bambini, laboratori creativi per studenti, programmi di formazione per futuri artisti, direttori d’orchestra, compositori, sono all’ordine del giorno. Nel progetto di Cremona gli archi solisti dell’Ensemble intercontemporain sono Jeanne Marie Conquer e Diego Tosi (violini), Odile Auboin (viola) e Renaud Déjardin (violoncello).

 

In foto: A sinistra Kit Armstrong, a destra Kolja Blacher, in centro l’Ensemble Intercontemporain; Auditorium Arvedi; Sala Manfredini Museo Civico Ala Ponzone

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