Capitalizzazione Ftse Mib: Intesa supera Ferrari e sale al primo posto, UniCredit subito dietro

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Ferrari perde il primato a Piazza Affari in termini di capitalizzazione di mercato con una market cap in calo a 79,1 miliardi di euro rispetto ai 74,8 miliardi di inizio febbraio. In pole position vola Intesa Sanpaolo con una valorizzazione di 84,5 miliardi, mentre il Cavallino rampante viene sbalzata al secondo gradino del podio.

Un’altra big del comparto bancario accorcia le distanze dalle prime due della classe: si tratta di UniCredit che ha visto la sua capitalizzazione crescere a 78,3 miliardi, superando Enel (71 miliardi) che scivola al quarto posto.

La Borsa di Milano rappresenta il quinto mercato azionario in Europa per capitalizzazione e racchiude alcune delle maggiori realtà del Paese. In particolare, le 40 società che fanno parte dell’indice Ftse Mib, ponderato per la market cap, rivestono un ruolo importante sia per Piazza Affari, sia per l’economia italiana.

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Vediamo nel dettaglio quali sono i titoli attualmente inclusi nel Ftse Mib e qual è il loro peso sull’indice.

Chi sono i più capitalizzati di Piazza Affari

Come emerge dalla tabella sottostante, ad oggi (4 marzo 2025), la società del Ftse Mib con la maggior capitalizzazione è Intesa Sanpaolo. Con la sua market cap di 84,5 miliardi, la banca guidata da Carlo Messina, che ha già diffuso a febbraio i conti del quarto trimestre, ha un peso del 10,8% sull’indice Ftse Mib.

Al secondo posto scende Ferrari con i suoi 79,1 miliardi e una ponderazione all’interno dell’indice pari al 10,1%. Anche la Rossa di Maranello ha già pubblicato i risultati del quarto trimestre.

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Terza piazza per UniCredit che evidenzia una capitalizzazione di 78,3 miliardi e un peso del 10% nel Ftse Mib. In attesa di sviluppi sui dossier Commerzbank, l’istituto guidato da Andrea Orcel ha depositato presso la Consob il prospetto informativo relativo all’offerta di scambio su Banco Bpm, aggiornato a valle della presentazione dei risultati annuali dei due istituti. Sempre venerdì era arrivato l’ok degli azionisti di Bpm al rilancio dell’offerta su Anima (da 6,2 a 7 euro), un’operazione chiave della strategia di difesa dell’istituto di piazza Meda contro l’Ops di UniCredit.

Tornando alla classifica di Piazza Affari, quarta posizione per Enel che ha una market cap di 71 miliardi (con un peso del 9,1% sull’indice). A metà dicembre la più grande utility italiana ha presentato il nuovo piano strategico 2025-27, che prospetta “un nuovo capitolo di crescita sostenibile e creazione di valore grazie alla raggiunta solidità finanziaria”.

La classifica completa dei 40 titoli

I 40 titoli del Ftse Mib nella tabella seguente sono ordinati in base alla capitalizzazione di mercato decrescente, ovvero il valore totale delle sue azioni sul mercato (calcolata come moltiplicazione per il prezzo dell’azione per il numero delle azioni in circolazione).

Titolo Settore Ultimo prezzo (€) Variazione 1 anno Market Cap (mld €) Peso % sul Ftse Mib
Intesa Sanpaolo Banche 4,72 58,3% 84,5 10,8%
Ferrari Automotive 440,50 16,6% 79,1 10,1%
UniCredit Banche 49,95 60,5% 78,3 10,0%
Enel Utility 6,96 18,4% 71,0 9,1%
Generali Assicurazioni 31,70 45,0% 50,0 6,4%
Eni Oil&Gas 13,37 -7,0% 44,0 5,6%
Stellantis Automotive 11,69 -52,1% 34,1 4,4%
Leonardo Industriali 44,78 116,4% 25,7 3,3%
STMicroelectronics Tecnologia 22,89 -46,4% 20,7 2,7%
Poste italiane Assicurazioni 15,59 39,5% 20,4 2,6%
Tenaris Oil&Gas 17,46 6,7% 20,3 2,6%
Moncler Moda e Lusso 64,94 -2,5% 17,9 2,3%
Prysmian Industriali 55,68 20,1% 16,4 2,1%
Terna Utility 8,11 12,3% 16,3 2,1%
Snam Utility 4,69 8,0% 15,8 2,0%
Banco BPM Banche 9,50 72,4% 14,5 1,9%
Mediobanca Banche 16,95 35,4% 14,2 1,8%
Recordati Health Care 54,70 5,9% 11,4 1,5%
FinecoBank Banche 17,90 38,8% 11,0 1,4%
BPER Banca Banche 7,25 92,1% 10,4 1,3%
Unipol Gruppo Assicurazioni 14,25 90,5% 10,3 1,3%
Banca Mediolanum Servizi Finanziari 13,53 36,0% 10,1 1,3%
Inwit Tlc e Media 9,93 -5,0% 9,5 1,2%
Banca MPS Banche 6,96 78,1% 8,8 1,1%
Brunello Cucinelli Moda e Lusso 121,20 7,4% 8,3 1,1%
Campari Food&Beverage 5,77 -38,9% 7,1 0,9%
A2A Utility 2,20 32,7% 6,9 0,9%
Nexi Industriali 5,12 -23,8% 6,3 0,8%
Pirelli&C Automotive 5,89 4,7% 5,9 0,8%
Telecom Italia Tlc e Media 0,26 -6,7% 5,8 0,7%
Diasorin Health Care 100,40 7,0% 5,6 0,7%
Hera Utility 3,75 17,8% 5,6 0,7%
Amplifon Health Care 23,88 -22,9% 5,4 0,7%
Italgas Utility 6,22 21,9% 5,1 0,6%
Bca Pop Sondrio Banche 10,77 51,3% 4,9 0,6%
Iveco Group Automotive 15,25 28,9% 4,2 0,5%
Saipem Oil&Gas 2,07 7,8% 4,1 0,5%
Interpump Group Industriali 35,26 -19,5% 3,9 0,5%
Azimut Servizi Finanziari 25,72 -3,1% 3,7 0,5%
Buzzi Edilizia e Materiali 18,11 -28,9% 2,7 0,3%

Fonte: Bloomberg, elaborazione ufficio studi Borse.it, dati al 4 marzo 2025

Come funziona il Ftse Mib

Il Ftse Mib, come la maggior parte degli indici azionari, è un price index, ossia un indice calcolato sulla base della somma delle capitalizzazioni di mercato delle società che lo compongono. Tuttavia, questo tipo di indice presenta un limite: non riflette pienamente la remunerazione degli azionisti, poiché considera solo l’apprezzamento del valore delle azioni (capital gain), escludendo i dividendi.

Di conseguenza, nei price index, i dividendi non vengono inclusi nel calcolo. Il giorno dello stacco, il valore dei titoli subisce un deprezzamento teoricamente equivalente all’importo del dividendo distribuito. Questo aspetto incide particolarmente sul Ftse Mib, poiché la Borsa di Milano è tra le più generose al mondo in termini di dividendi, con un rendimento medio del 3-4% annuo. Nel lungo periodo, tale effetto può pesare sulle performance dell’indice. Per una visione più completa, si può fare riferimento alla versione Total Return del Ftse Mib, che tiene conto sia dello stacco sia del reinvestimento dei dividendi.

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