bocciati due testi in consiglio comunale

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Quasi certamente è una pietra tombale su ipotesi diverse dalla vendita diretta a Milan e Inter per lo stadio di San Siro e le aree circostanti. Il consiglio comunale di Milano (col sindaco Beppe Sala presente a votare contro) ha bocciato un ordine del giorno di Europa Verde (con 5 voti a favore) e una delibera d’indirizzo di Enrico Fedrighini e altri (con 7 voti a favore) che, pur in modo diverso, andavano entrambi a impegnare la giunta a procedere con la ristrutturazione del Meazza invece di aderire alla richiesta dei club di acquistare le aree, abbattere il Meazza e realizzare un nuovo stadio.

I documenti sono arrivati in aula con tempistiche dilatate. L’ordine del giorno di Europa Verde risale a circa un anno fa, e nel testo ci sono alcuni passaggi che risentono del tempo trascorso. La delibera proposta da Fedrighini è più recente: è stata pensata dopo che, a novembre 2024, il sindaco Beppe Sala ha illustrato l’intenzione dei club di acquistare stadio e aree, ma è stata rinviata per due volte prima di discuterla in aula. Critiche le opposizioni sia su questo “tempo dilatato”, sia sulla presenza di due testi quasi sovrapponibili, sia sulle divisioni interne alla maggioranza che, però, sul tema stadio non le ha mai nascoste.

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“I club, per ora, oltre a essere in ritardo sul piano economico-finanziario, non hanno ancora recepito le indicazioni del consiglio, ma hanno scritto al Comune che ne terranno conto e si riservano di decidere”, ha detto Francesca Cucchiara di Europa Verde: “Crediamo che il Comune debba fare altrettanto, e darsi la possibilità di decidere. Si può aprire a proposte alternative per il recupero dello stadio, il che non significa escludere le squadre: possono partecipare, ma bisogna aprire anche ad altri soggetti”.

I due documenti

La proposta nell’ordine del giorno di Europa Verde, firmato da Francesca Cucchiara, Tommaso Gorini e l’ormai ex consigliere comunale della Lista Sala Gabriele Rabaiotti, suggeriva un procedimento in due fasi, con un momento di ascolto dal basso per poi delineare i criteri e raccogliere le manifestazioni d’interesse da parte dei soggetti interessati, squadre comprese. La delibera d’indirizzo proposta da Fedrighini (e firmata da Carlo Monguzzi di Europa Verde, Marco Fumagalli della Lista Sala, Alessandro Giungi, Rosario Pantaleo e Angelica Vasile del Pd) conteneva l’idea di un bando pubblico urgente per definire la destinazione dell’area del Meazza. “Dopo che il sindaco ha illustrato a novembre le idee delle squadre, senza che abbiamo mai visto il progetto di ristrutturazione di WeBuild che pure il sindaco aveva definito ‘bellissimo’, vogliamo rimettere al centro un bando pubblico, anche per rafforzare il sindaco di fronte allo strapotere dei club. Per liberare la questione da opache trattative private e garantire il migliore risultato non per i fondi finanziari, ma per il Comune di Milano”, ha detto Fedrighini.

“La posizione di quest’aula è coerente”, è intervenuta Beatrice Uguccioni, capogruppo del Pd, difendendo la linea della giunta: “Abbiamo approvato tre ordini del giorno, nel 2019, nel 2022 e a novembre del 2024. In tutti questi ordini del giorno abbiamo inserito precise indicazioni. Le squadre faranno ciò che è previsto negli ordini del giorno da noi approvati. Tra le indicazioni cito il piano d’intervento nel quartiere, il distanziamento dello stadio nuovo dalle case e il mantenimento di prezzi ‘popolari’. Si è arrivati a mettere in discussione la valutazione dell’agenzia delle entrate, un ente terzo, sullo stadio e sulle aree”. Fedrighini, in precedenza, aveva messo in luce che il deprezzamento del Meazza indicato in quella valutazione era, a suo dire, eccessivo.

Il dibattito

L’assessore all’urbanistica, Giancarlo Tancredi, ha espresso parere negativo della giunta su entrambi i documenti. “L’11 novembre il consiglio comunale si è già espresso con un ordine del giorno proprio in seguito alla relazione del sindaco, quindi non possiamo dare un parere favorevole a un nuovo ordine del giorno che si discosta da quello approvato. Nel frattempo stiamo seguendo un iter procedurale diverso e siamo in attesa che i club ci mandino il piano economico-finanziario aggiornato”, ha detto Tancredi.

I due dibattiti, uno dopo l’altro, si sono quasi sovrapposti nelle argomentazioni. Nettamente contrario il Pd, con il presidente della commissione urbanistica Bruno Ceccarelli, secondo cui un bando per la ristrutturazione del Meazza aveva senso, come “piano B”, tempo fa, e in un certo senso un ordine del giorno che la chiedesse avrebbe potuto anche “fare da sprono alle squadre per portarle a presentare un progetto”, mentre ormai si sta procedendo sul ‘piano A’. Così anche Giulia Pastorella e Gianmaria Radice dei Riformisti, secondo cui si sarebbe dovuto parlare di ristrutturazione anni fa, nel 2019, quando si è iniziato il discorso pubblico sul Meazza. “La ristrutturazione – hanno aggiunto – non porterebbe alcun intervento sul quartiere, che invece ne ha molto bisogno”.



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