La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha annunciato un compromesso sugli standard delle emissioni di CO2 delle auto: i controlli sulle emissioni complessive non saranno più annuali, bensì ogni tre anni. Di fatto, anche le eventuali multe scatteranno l’anno prossimo. Dando più tempo alle case automobilistiche per adeguarsi, così come avevano richiesto.
Un punto di equilibrio tra l’urgenza di ridurre le emissioni di CO2 – per raggiungere gli obiettivi net zero – e la necessità di garantire flessibilità alle aziende del settore automobilistico europeo in crisi di vendita. E’ questa la cornice in cui inserire quanto annunciato dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen.
Di fatto, Bruxelles proporrà un emendamento al regolamento sugli standard di CO2 delle auto, permettendo alle aziende di avere tre anni per adeguarsi agli standard di conformità, anziché una compliance annuale. Questo cambiamento mira a offrire maggiore flessibilità alle case automobilistiche, senza compromettere gli obiettivi ambientali concordati.
Compromesso sull’auto: rimane la scadenza per la fine dei motori tradizionali al 2035, controlli rinviati come chiesto dai produttori
Questo significa due cose importanti. I controlli scatteranno fra due anni, così come le eventuali multe per chi non riuscirà ad abbassare le emissioni complessive dei modelli almeno del 15%. Ma allo stesso tempo, viene confermata la fine della produzione dei motori a benzina e diesel per il 2035. Il primo punto va incontro alle case automobilistiche, ma la Commissione tiene il punto sul principio di fondo. E dice alle case automobilistiche: arrivateci come volete, ma arrivateci entro i prossimi dieci anni e non oltre.
“C’è una chiara richiesta di maggiore flessibilità sugli obiettivi di CO2. Il principio chiave è l’equilibrio: da un lato abbiamo bisogno di prevedibilità ed equità nei confronti di chi ha fatto con successo i compiti a casa, dall’altro dobbiamo ascoltare la voce di chi chiede più pragmatismo in tempi difficili,” ha dichiarato Von der Leyen al termine del secondo meeting del Dialogo strategico sul futuro dell’industria automotive europea.
Le case automobilistiche avranno più tempo per adeguarsi ai controlli, ma la Ue tiene il punto sulla lotta al climate change
Come detto, nonostante la maggiore flessibilità concessa, gli obiettivi ambientali restano invariati. Le aziende saranno comunque tenute a rispettare i target, con sanzioni in caso di non conformità. Tuttavia, questo nuovo approccio permetterà alle case automobilistiche di avere più tempo per adattarsi ai cambiamenti. E per reggere all’urto dell’imminente invasione di modelli elettrici cinesi e ibridi giapponesi.
L’annuncio della Commissione Europea era atteso. Ancor di più se si pensa alla guerra commerciale che potrebbe scatenare l’introduzione dei dazi minacciati dal presidente americano Donald Trump. Una soluzione a cui von der Leyen ha lavorato da quando è stata rinnovata alla presidenza della Commissione. Positiva la reazione degli investitori, con il rialzo dei titoli automotive nelle Borse europee.
Così come è soddisfatto il ministro delle Imprese Adolfo Urso, che ha dichiarato: “Salvata l’industria auto europea, la Commissione dà ragione all’Italia. Eliminata la tagliola delle multe che avrebbe determinato il collasso del settore. Ora avanti con la piena neutralità tecnologica, l’autonomia strategica nella produzione di batterie e un piano incentivi europeo“. Il ministro ora potrà tornare a preoccuparsi per il crollo della produzione auto in Italia, che nel 2024 è scesa ben al di sotto del mezzo milione di veicoli. Ricordando, però, che le multe non sono state eliminate, ma rimangono: sono solo state rinviate.
Mantenuto il principio delle zero emissioni nel 2035
La Commissione Europea si prepara ora ad accelerare il lavoro sulla revisione del 2035, mantenendo il principio delle zero emissioni per i veicoli immatricolati dopo quella data. Si lavorerà invece sulla definizione di neutralità tecnologica. In particolare il governo italiano sostiene che debba riguardare anche i biocarburanti prodotti da Eni, mentre quello tedesco è interessato alla conferma degli e-fuel.
In conclusione, il compromesso raggiunto tra la Commissione Europea e le case automobilistiche rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro il cambiamento climatico. Bilanciando le esigenze ambientali con la necessità di sostenere l’industria automobilistica.
Questo equilibrio sarà cruciale per garantire una transizione verso una mobilità più sostenibile e innovativa. L’Europa si salva sempre all’ultimo minuto utile, ma finora ha sempre trovato una soluzione.
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