Il legame tra scienza e sviluppo sostenibile. Parla Maria Cristina Pedicchio (APRE)

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Per Maria Cristina Pedicchio, presidente dell’Agenzia per la promozione della ricerca europea, “è essenziale creare condizioni che incentivino giovani ricercatori e professionisti a scegliere il nostro Paese come luogo dove sviluppare le proprie competenze

Da giugno 2024 Maria Cristina Pedicchio ha assunto il ruolo di presidente dell’Agenzia per la promozione della ricerca europea (APRE). “Avendo  già  ricoperto  il  ruolo  di  presidente  del Comitato Tecnico Scientifico di APRE – ha spiegato Pedicchio sulla rivista ‘Il Pianeta Terra’ -, ho avuto modo di apprezzare a lungo il valore del  lavoro  svolto  dall’Associazione  nel  panorama della ricerca e dell’innovazione europea. Assumere ora la presidenza rappresenta per me un’importante responsabilità, ma anche una grande motivazione. Come nuovo presidente, intendo proseguire nel solco tracciato, con piena consapevolezza delle sfide che ci attendono”.

Pedicchio ha spiegato che “ci troviamo in un momento cruciale, caratterizzato da obiettivi ambiziosi: sostenere una solida performance italiana nella seconda metà di Horizon Europe; contribuire  alla  definizione di un futuro Programma quadro all’altezza delle aspettative; mantenere elevati gli standard dei servizi offerti da APRE e, al contempo, individuare nuove risorse per ampliare e diversificare ulteriormente questi servizi”.

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LA CONFERENZA DELL’AGENZIA PER LA PROMOZIONE DELLA RICERCA EUROPEA

Lo scorso ottobre si è svolta la conferenza annuale di APRE, dal titolo “Verso un nuovo  futuro”. “Il messaggio principale lanciato durante la conferenza è chiaro e ambizioso: collaborare per costruire un futuro più innovativo e sostenibile attraverso la ricerca europea.

L’evento ha ribadito l’importanza di creare sinergie tra i diversi attori del panorama della ricerca e innovazione (dalle istituzioni europee alle imprese, dai ricercatori alle organizzazioni pubbliche e private), superando le frammentarietà e promuovendo un dialogo costruttivo e proattivo. In questo contesto i contributi dei report di Mario Draghi, che ha sottolineato come investire in ricerca e innovazione sia cruciale per rafforzare la posizione dell’Europa nel contesto globale, e di Enrico Letta, che ha richiamato l’urgenza di consolidare il mercato unico per supportare la crescita economica e tecnologica dell’Unione, hanno offerto spunti significativi”.

EVITARE LA FUGA DEI CERVELLI DALL’ITALIA

“Un aspetto fondamentale emerso – ha proseguito Pedicchio – è l’importanza di attrarre e trattenere talenti in Italia, invertendo il saldo negativo tra chi entra e chi lascia il Paese. Perché l’Italia possa competere a livello europeo e globale, è essenziale creare condizioni che incentivino giovani ricercatori e professionisti a scegliere il nostro Paese come luogo dove sviluppare le proprie competenze. Questo obiettivo richiede investimenti mirati, ambienti di ricerca di eccellenza e politiche di accoglienza che rendano l’Italia un polo attrattivo per il capitale umano, elemento indispensabile per alimentare l’innovazione e costruire un futuro di competitività sostenibile”.

IL SETTORE ENERGETICO E LA SOSTENIBILITÀ

Per quanto riguarda le di energie rinnovabili ed efficienza energetica, “le energie rinnovabili e l’efficienza energetica stanno guadagnando una considerazione sempre più rilevante sia nella ricerca scientifica italiana, sia in quella europea. Parliamo di temi strategici per affrontare le cruciali sfide legate alla crisi climatica, alla sostenibilità e alla sicurezza energetica”.

IL PROGRAMMA “HORIZON EUROPE”

Secondo la presidente dell’APRE, “a livello europeo, il programma Horizon Europe dedica ampio spazio a questi temi, con finanziamenti significativi per progetti che mirano a sviluppare tecnologie innovative per la produzione di energia pulita, la decarbonizzazione dell’industria e l’efficienza  nell’uso delle risorse. Iniziative come il Green Deal europeo e la Missione “Climate-Neutral and Smart Cities” testimoniano l’importanza attribuita a soluzioni energetiche sostenibili.

Per quanto riguarda l’Italia, il PNRR e gli stessi fondi legati a Horizon Europe stanno fornendo  risorse  per  accelerare la transizione energetica, supportando università, centri di ricerca e imprese nell’innovazione tecnologica. Rimangono in ogni caso alcune sfide: penso alla necessità di migliorare la collaborazione tra ricerca e industria, aumentare  la partecipazione ai bandi europei e rafforzare l’internazionalizzazione  delle reti italiane”.

ECONOMIA CIRCOLARE E CAMBIAMENTO CLIMATICO

“L’economia circolare sta assumendo un ruolo chiave, promuovendo soluzioni che integrano la produzione di energia pulita con la riduzione degli sprechi e il riutilizzo dei  materiali. Horizon Europe e il Green Deal europeo dedicano risorse significative a progetti che combinano innovazione tecnologica e sostenibilità. La creazione di batterie riciclabili per il settore energetico, l’uso di scarti agricoli per produrre biogas e fertilizzanti naturali, il riutilizzo della plastica riciclata per nuove applicazioni industriali e lo sviluppo di sistemi di gestione dei rifiuti energetici sono solo alcuni esempi di come l’economia circolare sia ormai parte integrante della ricerca.

La prevenzione del cambiamento climatico rappresenta una delle principali motivazioni alla base della spinta verso le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. La ricerca, sia europea sia italiana, mira a sviluppare tecnologie che non solo riducano le emissioni di gas serra, ma che contribuiscano anche alla resilienza climatica. Tutti questi sforzi – ha concluso Pedicchio – si accompagnano ad iniziative per la cattura del carbonio e lo sviluppo di tecnologie  sostenibili, con l’obiettivo di affrontare le sfide climatiche e promuovere un modello  economico sostenibile e innovativo”.

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