I ‘Fantastici 4’ imprenditori cinesi che sfidano la Silicon Valley

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Jack Ma (Alibaba), Pony Ma (Tencent) e Robin Li (Baidu) appartengono ormai al passato. La nuova generazione di imprenditori cinesi ha un profilo completamente diverso: sono nati dopo le riforme economiche, non hanno mai sperimentato la povertà assoluta e hanno studiato in un sistema educativo che privilegiava scienze e matematica.

Quattro nuovi imprenditori in particolare, i “Fantastici Quattro” (come vengono chiamati in patria) stanno silenziosamente ridisegnando l’equilibrio tecnologico globale. Non si tratta più di copiare l’Occidente, ma di innovare in settori strategici come l’intelligenza artificiale e la robotica. E Xi Jinping lo sa bene, tanto da convocarli personalmente a un simposio di alto profilo. Gli imprenditori cinesi della nuova generazione rappresentano la vera scommessa della Cina nella sua competizione tecnologica con gli USA. Vediamo insieme chi sono?

Il battesimo politico dei nuovi imprenditori cinesi

Non capita tutti i giorni di essere invitati a un simposio presieduto dal presidente della Repubblica Popolare Cinese. Eppure, è esattamente ciò che è successo a Liang Wenfeng di DeepSeek e Wang Xingxing di Unitree il mese scorso. Questi imprenditori cinesi fanno parte di un gruppo selezionato di innovatori locali che hanno avuto la possibilità di dialogare direttamente con Xi Jinping.

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Wang, appena 35enne e il più giovane imprenditore presente all’incontro, ha orgogliosamente dichiarato a Xi che la sua azienda di robot umanoidi e il suo team sono “nati e cresciuti in Cina”. Una dichiarazione piuttosto patriottica, no? A questa, in tono altrettanto patriottico il presidente cinese ha risposto sottolineando che l’innovazione del paese richiede il contributo delle generazioni più giovani, secondo quanto riportato dal quotidiano ufficiale del Partito Comunista, il People’s Daily.

A parte la fanfara, mi colpisce quanto sia strategico questo passaggio di testimone generazionale. Non si tratta di un semplice ricambio naturale, ma di una precisa strategia politica che punta a valorizzare i nuovi talenti tecnologici come asset nella competizione globale contro gli Stati Uniti. E questo, al di là di tutto, rileva parecchio.

Dalla povertà alla prosperità: due generazioni a confronto

Il contrasto tra la vecchia e la nuova guardia degli imprenditori cinesi è sorprendente e rivela molto sulle trasformazioni epocali che la Cina ha attraversato negli ultimi decenni.

A differenza della precedente generazione di imprenditori cinesi che è cresciuta con ricordi di povertà assoluta (pensiamo ai già citati Jack Ma di Alibaba, Robin Li Yanhong di Baidu e Pony Ma Huateng di Tencent) i nuovi zar della tecnologia cinese sono nati dopo che il paese aveva già avviato la sua fase di “riforma e apertura” sotto Deng Xiaoping, quando la “lotta di classe” fu abolita e l’impresa privata incoraggiata.

Le date dicono tutto: Wang di Unitree è nato nel 1990, Zhang Yiming di ByteDance nel 1983, Liang di DeepSeek nel 1985 e Wang Tao di DJI nel 1980. Sono cresciuti in un periodo ricordato come il più liberale e aperto dalla fondazione della Repubblica Popolare Cinese, durante il quale le tradizionali barriere sociali sono state oltrepassate e l’educazione scientifica, ingegneristica e matematica si è diffusa in tutto il sistema scolastico pubblico del paese.

La nuova generazione tech: figli delle riforme

Ciò che rende questa nuova generazione di imprenditori cinesi così diversa non è solo la loro età, ma l’intero contesto culturale, economico e politico in cui si sono formati. Sono i veri figli della “riforma” di Deng.

Non hanno dovuto lottare contro la fame o la povertà estrema. Non hanno vissuto l’isolamento internazionale della Cina. Hanno invece beneficiato di un sistema educativo fortemente orientato alla scienza e alla tecnologia, che ha prodotto milioni di ingegneri e tecnici altamente qualificati.

Sono cresciuti in un’epoca in cui la Cina stava già emergendo come potenza economica globale. Per loro, competere con l’Occidente non è un sogno irrealizzabile, ma una realtà quotidiana. E forse è proprio questa mentalità che li rende così pericolosi per la Silicon Valley.

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I settori strategici: dove brillano i nuovi imprenditori cinesi

I “Fantastici Quattro” imprenditori cinesi non stanno semplicemente replicando il successo dei loro predecessori in settori consolidati come l’e-commerce o i social media. Stanno invece puntando dritto ai settori più avanzati e strategicamente rilevanti per il futuro.

DeepSeek sta sviluppando modelli di intelligenza artificiale generativa che possono competere con quelli americani. Unitree è all’avanguardia nella robotica umanoide, un campo che potrebbe rivoluzionare la produzione industriale nei prossimi decenni. DJI ha già conquistato il mercato globale dei droni. Di ByteDance e TikTok sapete già tutto, sia le “gioie” che i “dolori” recenti.

Mi sembra evidente che questa non sia una coincidenza, ma il frutto di una strategia nazionale che mira a posizionare la Cina come leader nei settori tecnologici del futuro, quelli che definiranno i rapporti di forza geopolitici nei prossimi decenni.

Il supporto statale: una partnership win-win

A differenza di quanto accaduto con alcuni dei loro predecessori (ricordiamo tutti la “sparizione” temporanea nel 2020 di Jack Ma dopo le sue critiche ai regolatori finanziari, e il suo “ritorno” 3 anni dopo), questi nuovi imprenditori cinesi sembrano godere di un rapporto privilegiato con le autorità governative, una sorta di “nutrimento” ricevuto fin dalla nascita.

Il fatto che siano stati invitati a un incontro di alto profilo con Xi Jinping dimostra che il governo cinese vede in loro degli alleati strategici nella sua competizione tecnologica con gli Stati Uniti. In cambio di libertà imprenditoriale e supporto, ci si aspetta da loro lealtà e allineamento con gli obiettivi nazionali.

È forse il punto massimo del modello di capitalismo “alla cinese”: né completamente liberista, né rigidamente statalista, ma un ibrido pragmatico che al momento sembra funzionare sorprendentemente bene in termini di innovazione tecnologica.

La sfida degli imprenditori cinesi alla Silicon Valley, che ora (forse) copia a sua volta

Non c’è dubbio che la Silicon Valley continui a dominare in molti settori tecnologici, ma questi nuovi imprenditori cinesi stanno rapidamente recuperando terreno. In alcuni campi, come i droni commerciali con DJI, hanno ampiamente superato i concorrenti americani.

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La loro ascesa rappresenta una sfida fondamentale per l’egemonia tecnologica americana. Le tecnologie originali che vengono fuori dal “Celeste Impero” possono davvero competere, e superare, quelle americane su scala globale.

Resta da capire se stavolta i rapporti si sono invertiti: dopotutto, la corsa al “bacio dell’anello” di Trump da parte di tutti i leader di Big Tech cos’è, se non un tentativo di serrare i ranghi?

Il futuro dell’innovazione cinese

Guardando al futuro, è difficile non chiedersi quale sarà l’impatto di questa nuova generazione di imprenditori cinesi sul panorama tecnologico globale. Continueranno a scalare le classifiche globali, sfidando direttamente i giganti americani? O finiranno per essere limitati dalle stesse autorità che oggi li sostengono, qualora i loro interessi dovessero divergere?

Ciò che è certo è che rappresentano un fenomeno nuovo e potenzialmente dirompente. Sono i portabandiera di una Cina che non si accontenta più di essere la “fabbrica del mondo”, ma aspira a diventare leader nell’innovazione tecnologica.

E il fatto che abbiano catturato l’attenzione diretta di Xi Jinping suggerisce che il governo cinese sta scommettendo pesantemente sul loro successo. In un’epoca in cui la tecnologia è sempre più un terreno di competizione geopolitica, i “Fantastici Quattro” non sono solo imprenditori di successo, ma veri e propri asset nazionali nella grande partita a scacchi tra Cina e Stati Uniti.



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