di Silvia Forcelloni
Il 27 febbraio 2025, Samuele, 17 anni, studente di Rieti, è stato portato in pronto soccorso e operato al braccio destro per una grave frattura, perché lavorava al tornio, durante le ore di PCTO (ex alternanza scuola lavoro), invece che essere a scuola, l’istituto tecnico Rosatelli
Cambiano i nomi, ma non la sostanza dello sfruttamento. Il ministero può decantare le lodi della “formazione trasversale”, ma la realtà mostra che gli studenti nelle ore di PCTO sono solo manodopera gratuita nelle mani dei padroni. Gli studenti non sono neanche considerati lavoratori e non hanno i diritti che gli spetterebbero come tali, ma solo carne fresca da macello. I padroni hanno pianto lacrime di coccodrillo e i governi borghesi hanno agito, diktat: “meno scuola e più lavoro, ma come diciamo noi”, in fondo gli studenti devono abituarsi fin da subito a essere sfruttati, testa china e bocca chiusa.
Cambiano i governi, qualche modifica legislativa viene apportata, ma la strage continua, sono stati tre i ragazzi morti durante le ore di alternanza, senza considerare i tirocinanti. Sembra che il regime assicurativo Inail sia stato esteso, ma solo temporaneamente, anche agli studenti in formazione, bene, ma non ci accontentiamo delle briciole. L’alternanza scuola lavoro è sfruttamento del lavoro minorile con il permesso dello stato, che ha pure istituito un fondo per il risarcimento delle vittime. Questo fondo è stato istituito perché si è dato per scontato che altri ragazzi verranno assassinati in alternanza, fortunatamente questo non è stato il caso di Samuele. Ad ogni modo il denaro non ci ridarà indietro né gli studenti già morti, né riparerà danni fisici e morali, che possono essere permanenti. Gli studenti devono stare sui banchi di scuola, non a lavorare e i comunisti da sempre si sono battuti per questo. Il ministro Valditara ha dichiarato che è da comunisti essere contro l’alternanza e noi lo rivendichiamo a testa alta. Siamo sempre stati per l’abolizione di ogni forma di alternanza scuola lavoro, senza se e senza ma. Chi lotta contro lo sfruttamento del lavoro salariato non può prendere una posizione diversa, davanti alla schiavitù dell’alternanza imposta agli studenti. Valditara può fare tutte le indagini che vuole per cercare di placare il malcontento, ma non c’è nulla di nuovo sotto il cielo, i padroni risparmiano sulla sicurezza per aumentare i profitti.
In Italia muoiono più di mille lavoratori all’anno e non ci sono patentini di sicurezza o ulteriore burocrazia che invertiranno questa rotta. Non molto tempo fa Patrizio Spasiano di 19 anni è stato ucciso bruciato vivo alla Frigocaserta, era un tirocinante, a cui non era stata fornita alcuna formazione sulla sicurezza, anche se poco avrebbe potuto aiutarlo, viste le condizioni del luogo di lavoro. Per i giovani in Italia il lavoro nero è spesso scontato, la precarietà è la norma, esiste un dedalo di tirocini, stage, accordi di formazione che ci vengono spacciati come necessità al solo fine di aumentare lo sfruttamento. Noi non siamo contrari a una formazione pratica, lottiamo infatti per la dotazione all’interno delle mura scolastiche di laboratori, materiali e personale adatto allo svolgimento di attività di reale formazione, in condizioni di sicurezza.
La scuola italiana crolla su se stessa, il suo personale è precario e carente, i servizi pubblici sono allo sfascio, mentre spendiamo decine di miliardi per la guerra e questo governo reazionario ci dà solo provocazione e repressione. Ci vogliono zitti e buoni, proni ad obbedire, stanno invece scavando la coscienza di una gioventù radicalizzata, che tornerà ad alzare la testa. Il centro sinistra ha la memoria corta e la sua ipocrisia sull’alternanza e il lavoro giovanile è rivoltante. Diversamente da altri la nostra rivolta sta nella lotta: dobbiamo discutere un programma serio che parta dall’abolizione del PCTO e da un raddoppio dei fondi per l’istruzione pubblica, attorno a cui organizzare la lotta a Valditara. In questa mobilitazione bisogna coinvolgere i lavoratori a partire da quelli della scuola. È necessaria una mobilitazione ancora più ampia, di massa, studenti e lavoratori uniti per rovesciare il governo Meloni!
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