Donne camioniste in Italia: tra problemi e soluzioni | Autoscuole Furia | Tivoli

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Ti sembrerà strano leggere sul blog di un’autoscuola un articolo dedicato alle donne camioniste in Italia, ma a ben vedere la stranezza è solo negli occhi di alcuni, di quelli che ancora relegano la professione di autotrasportatore solo al mondo maschile, e così è stato fino agli ultimi anni.

Certo, mentiremmo se ti dicessimo che in Italia le donne camioniste sono pari agli uomini, i dati ci dicono che solo il 6,2 % dei lavoratori è donna, dato superiore alla media europea del 3,2% (Driver Shortage Report 2022 dell’IRU).
L’Italia è prima, seguita dalla Norvegia al 5,1%, mentre paesi come la Lituania registrano solo lo 0,5% di presenza femminile nel settore.

Sono anni che parliamo della carenza di autisti, della difficoltà del settore trasporto cose e persone di trovare personale qualificato, e allora perché non aprire le porte anche alle donne?

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Nelle prossime righe parleremo nel dettaglio delle donne camionista in Italia, dei problemi che incontrano giornalmente e delle possibili soluzioni.

Donne camioniste in Italia molte lavorano nelle aziende di famiglia del nord

Nel nord Italia, il numero di donne che scelgono di diventare camioniste è in crescita, soprattutto all’interno di aziende familiari operanti nel settore dei trasporti.
Molte iniziano come autiste per poi fare carriera, contribuendo a una maggiore inclusione femminile in un ambito tradizionalmente maschile.

Intraprendere questa professione, però, presenta diverse sfide.

La guida di mezzi pesanti richiede competenze tecniche avanzate e il costo per ottenere la patente rappresenta un ostacolo economico significativo.
Come saprai per guidare camion o autobus professionalmente devi avere la patente C o la D e la CQC merci e/o persone, obbligatoria per trovare un impiego e il corso per la Carta di Qualificazione del conducente (ordinario o accelerato che sia) va fatto in un’autoscuola accreditata, come Furia1935.

Oltre ai costi, anche la sicurezza personale durante i viaggi, soprattutto notturni, è una preoccupazione per molte camioniste.

Nonostante le difficoltà, sempre più donne scelgono questa carriera.
Per agevolarne l’ingresso nel settore, alcune aziende coprono i costi della patente, mentre il governo ha introdotto incentivi economici, come il bonus patente, destinati a giovani sotto i 35 anni.

Molti sono i progetti promossi, non solo da aziende, ma anche dalle istituzioni per promuovere la presenza femminile nel settore dell’autotrasporto: per esempio, Women in Motion (WIM) del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane; XPO Logistics Women’s Forums, gli incontri organizzati in Francia e Regno Unito per ascoltare le esigenze delle camioniste e migliorare l’ambiente lavorativo; Amazon ha istituito un fondo per sostenere le iniziative locali guidate da donne e l’Unione Europea con la Risoluzione sulla mobilità femminile parla di sicurezza, accessibilità e inclusione delle donne nei trasporti.Fine modulo

Inoltre, Furia1935, da sempre attenta alle esigenze di tutti i conducenti, ha in serbo una proposta davvero allettante, riservata solo alle donne!

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Le camioniste sfidano gli stereotipi di genere e dimostrano di poter competere alla pari con i colleghi uomini.
Malgrado i pregiudizi, le statistiche indicano che le donne al volante sono coinvolte in meno incidenti rispetto agli uomini.
Superare queste barriere culturali è fondamentale per favorire una maggiore presenza femminile nel settore e valorizzarne le capacità.

In Italia, più camioniste, ma meno patenti

Di pari passo con la crescita delle donne impiegate nel settore trasporto, in Italia, si registra un calo del numero di donne che conseguono la patente di guida, specialmente nei piccoli centri.
Secondo i dati del Ministero dei Trasporti degli ultimi anni, i costi elevati e la percezione che la patente non sia essenziale per la mobilità personale potrebbero essere tra le cause di questa tendenza.

Il nostro Paese mantiene il primato per il numero di donne alla guida di mezzi pesanti, un risultato che merita di essere valorizzato.

Per favorire una maggiore presenza femminile nel settore dell’autotrasporto, è fondamentale abbattere le barriere economiche e culturali.

Iniziative come il bonus patente possono facilitare l’accesso a questa carriera, rendendo il settore più inclusivo e permettendo alle donne di esprimere appieno le proprie competenze nella guida professionale.

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