“Continueremo a lavorare con voi per una pace giusta”

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L’Europa si stringe intorno all’Ucraina e al suo presidente Volodymyr Zelensky, prendendo nettamente le sue parti dopo lo scontro con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump nello studio ovale. ‘Caro Zelensky non sei mai solo’, hanno twittato all’unisono la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen e la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. “La tua dignità onora il coraggio del popolo ucraino. Sii forte, sii coraggioso, sii impavido… Continueremo a lavorare con voi per una pace giusta e duratura”. 

Friedrich Merz, futuro cancelliere della Germania (Getty)

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Orban: “L’Ue segua gli Usa e avvii colloqui diretti con Mosca”

Il premier ungherese Viktor Orban ha invitato l’Ue ad aprire colloqui diretti con Mosca per porre fine alla guerra in Ucraina e ha segnalato che si opporrà a un accordo a livello di blocco sul conflitto in un prossimo vertice. Il primo ministro di Budapest scrive una lettera indirizzata al presidente del Consiglio europeo Antonio Costa: “Sono convinto che l’Ue, seguendo l’esempio degli Usa, dovrebbe avviare un dialogo diretto con la Russia per un cessate il fuoco e una pace sostenibile in Ucraina”, ha scritto proponendo di “non tentare di adottare conclusioni scritte sull’Ucraina” al vertice dei leader Ue del 6 marzo dedicato alla difesa europea.

Orban ha anche segnalato “differenze strategiche” sul dossier ucraino che “non possono essere colmate con la stesura del testo o la comunicazione. Sono convinto che l’Unione europea – seguendo l’esempio degli Stati Uniti – dovrebbe avviare discussioni dirette con la Russia per un cessate il fuoco e una pace sostenibile in Ucraina” scrive il premier magiaro, definendo questo approccio “non conciliabile con quello riflesso nella bozza di conclusioni”. In alternativa, Orban propone di “limitare le conclusioni scritte al richiamo e al sostegno della risoluzione 2774 (2025) del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adottata il 24 febbraio” sostenendo che tale risoluzione “segna una nuova fase nella storia del conflitto e rende irrilevante tutto il precedente linguaggio concordato dal Consiglio europeo. Il tentativo di adottare conclusioni scritte da parte del Consiglio europeo sull’Ucraina – avverte Orban – darebbe l’immagine di un’Unione europea divisa”.

Viktor Orban

Viktor Orban (Rainews24)

“Caro Zelensky e cari amici ucraini, non siete soli”, fa loro eco il Premier polacco e presidente di turno dell’Ue, Donald TuskMacron, in visita di stato in Portogallo, bacchetta il presidente americano: “C’è un aggressore russo, bisogna rispettare chi lo combatte dall’inizio”. E auspica “un’Europa che sia una potenza, ne abbiamo più che mai bisogno. Ci lavoro fin dall’inizio. E adesso è l’ora del sussulto”. 

“Siamo al fianco dell’Ucraina nei momenti belli e in quelli difficili. Non dobbiamo mai confondere aggressore e vittima in questa terribile guerra”, ha affermato da parte sua da Berlino il vincitore delle elezioni Friedrich Merz. La ministra degli esteri Annalena Baerbock aggiunge: “La richiesta di Kiev di pace e sicurezza è anche la nostra”. 

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Pedro Sanchez, primo ministro spagnolo

Pedro Sanchez, primo ministro spagnolo (Afp)

Sulla stessa linea anche il premier spagnolo Pedro Sanchez che su X in tre lingue ribadisce: “Ucraina, la Spagna è con te”. “La Svezia sta con l’Ucraina. Non stai lottando solo per la tua libertà, ma anche per quella di tutta l’Europa. Slava Ukraini”, scrive sulla piattaforma il premier svedese Ulf Kristersson. Fanno quadrato anche i baltici, nonostante la loro irritazione per essere stati esclusi dal vertice di Londra di domenica prossima sulla difesa europea e la sicurezza in ucraina. “Ukraine, you’ll never walk alone’ (Ucraina, non camminerai mai sola”, ha commentato il presidente della Lituania Gitanas Nauseda parafrasando un celebre slogan del tifo del Liverpool. 

Ulf Kristersson, primo ministro svedese

Ulf Kristersson, primo ministro svedese (afp forum)

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Il ministero degli esteri estone attacca Mosca: “L’unico ostacolo al raggiungimento della pace è la decisione del dittatore russo Vladimir Putin di continuare la guerra di aggressione. Se l’Ucraina smette di combattere, l’Ucraina non esisterà più. Il sostegno dell’Estonia all’Ucraina continua ad essere incrollabile. E’ tempo che l’Europa agisca”. 

Antonio Tajani

Antonio Tajani (Tg1)

In serata interviene il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani: “E’ un momento di grande tensione, per questo bisogna tenere i nervi saldi, reagire con grande calma e vedere quale sarà l’evoluzione dopo questo colloquio, che certamente non è andato bene”. “Vediamo come si sviluppa la situazione anche della trattativa che ci dovrà essere tra Stati Uniti e Russia. Anche l’Ucraina ci dovrà essere, ed anche l’Europa, che deve essere unita e parlare con una voce sola. E’ un passaggio delicato, dobbiamo essere molto prudenti”, ha aggiunto. “Noi difendiamo l’indipendenza dell’Ucraina. Bisogna fare in modo che alla fine si trovi un modo di discutere, di confrontarsi. E’ tutto molto difficile, ma lo sapevamo fin dall’inizio. La pace non si fa in una settimana. Credo che ci voglia un po’ di tempo”, ha concluso.

“È necessario un immediato vertice tra Stati Uniti, Stati europei e alleati per parlare in modo franco di come intendiamo affrontare le grandi sfide di oggi, a partire dall’Ucraina, che insieme abbiamo difeso in questi anni, e di quelle che saremo chiamati ad affrontare in futuro. È la proposta che l’Italia intende fare ai suoi partner nelle prossime ore”. Così la premier italiana Giorgia Meloni. “Ogni divisione dell’Occidente ci rende tutti più deboli e favorisce chi vorrebbe vedere il declino della nostra civiltà. Non del suo potere o della sua influenza, ma dei principi che l’hanno fondata, primo fra tutti la libertà. Una divisione non converrebbe a nessuno”.

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