CONSULTA PAT SALUTE * OMICIDIO A RIVA DEL GARDA: PRESIDENTE VILIOTTI, «CAREGIVER FAMILIARE, MANCA LA LEGGE DI RICONOSCIMENTO»

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Procedura celere

 


(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Quanto accaduto a Riva del Garda ci impone una riflessione più ampia sul sistema provinciale di assistenza agli anziani, ai fragili e ai non autosufficienti, e quanto questo faccia leva sui caregiver familiari, ossia su coloro che si prendono cura gratuitamente di un loro congiunto in condizione di non autosufficienza, e che rappresentano delle vere risorse del sistema integrato dei servizi sociali, sociosanitari e sanitari.

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Procedura celere

 

La Provincia di Trento non dispone di una Legge specifica loro dedicata, esiste un riconoscimento della famiglia quale soggetto attivo del sistema provinciale delle politiche sociali, ma manca una Legge di riconoscimento e sostegno del caregiver familiare, Legge che, invece, esiste nella Regione Emilia Romagna – già dal 2014 – e che prevede, non solo un sostegno economico, ma una vera e propria rete a suo sostegno, polizze assicurative per infortuni e responsabilità civile, servizi di informazione, di orientamento, di addestramento finalizzato al corretto svolgimento del lavoro di cura, di supporto – anche psicologico – utile ad evitare l’isolamento ed il rischio di burnout, inteso come esito patologico di un processo stressogeno che colpisce le persone che esercitano la cura, l’attivazione di reti solidali e la partecipazione a gruppi di mutuo aiuto come pure l’individuazione di soluzioni condivise nelle situazioni emergenziali, forme di sollievo e la domiciliarizzazione delle visite specialistiche in caso di difficoltà di spostamento dell’assistito.

Della questione, estremamente sentita ed attuale, se ne sta parlando a livello nazionale, con diversi disegni di legge che attendono di essere discussi, e si inserisce nel più ampio tema della riforma della non autosufficienza.In Trentino sono attualmente pochi i servizi a favore dei caregiver che vadano oltre al riconoscimento economico.

L’attivazione del servizio di sollievo in Rsa presenta, peraltro, degli evidenti limiti, dalla carenza di posti a disposizione, al loro essere limitato al bacino territoriale di appartenenza dell’assistito anziché essere esteso all’intero territorio provinciale, alle liste di attesa, alle code all’alba per prenotare l’attivazione del servizio, alla difficoltà di somministrazione all’assistito di talune terapie necessitanti di personale infermieristico la cui presenza scarsa comporta al caregiver di doversi recare quotidianamente in casa di riposo per garantire la somministrazione. Anche Spazio Argento, quale presidio volto a costruire una rete territoriale di servizi socio sanitari e socio assistenziali a favore dell’anziano, registra grandi criticità e incapacità di rispondere alle esigenze.

A fronte dell’incremento delle necessità di cura, legate anche all’aumento dell’invecchiamento della popolazione, si rende quindi necessario intensificare i servizi di assistenza territoriale, nell’ottica di garantire cure più prossime al bisogno dell’utente, attraverso l’integrazione dei sistemi sanitari e socio-assistenziali. In questa direzione è stata varata, a livello nazionale, l’importante legge di riforma della non autosufficienza, voluta dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, fortemente incentrata sull’assistenza domiciliare integrata, che prevede la presa in carico dell’anziano presso il proprio domicilio e il suo accompagnamento lungo il percorso di invecchiamento, con una definizione dei servizi di assistenza sociosanitaria e socio-assistenziale riguardante non solo la patologia, ma anche il contesto sociale, l’assetto di relazioni, i bisogni psico-socio-spirituali, dell’utente, definendo un progetto individuale di cura, in continuo monitoraggio ed evoluzione, prevedente l’approccio multidisciplinare dei servizi erogati e, soprattutto, la centralità della persona.

Nell’auspicare che la Provincia Autonoma di Trento adotti questa riforma, invitiamo quanti si trovano in situazioni di difficoltà, di solitudine, di sofferenza, a rivolgersi alle associazioni dei pazienti, nate attorno al bisogno di salute, la cui funzione è proprio quella di accompagnare e orientare il paziente e la famiglia nel difficile percorso di cura, anche tramite la Consulta provinciale per la Salute che le rappresenta (consultasalute@provincia.tn.it).

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Dottoressa Elisa Viliotti
Presidente Consulta provinciale di Trento per la Salute



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