Alberi lungo le strade e il pericolo di caduta

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Gli alberi lungo le strade nazionali italiane sono un valore paesaggistico notevole, ma quanto sono pericolosi per la sicurezza di persone e cose se non ricevono la giusta manutenzione?

L’origine della piantumazione di alberi lungo strade italiane risale a tempi molto lontani, quando le strade erano sterrate e percorse da vetture trainate da animali e viandanti, e fu mantenuta anche quando arrivarono le prime automobili. L’uso dei pini lungo le strade nazionali italiane ha origini storiche ben precise, risalenti agli anni ’30 del secolo scorso. In quel periodo, la scelta di piantumare questi alberi lungo le strade, specialmente nelle zone costiere, rispondeva a diversi criteri, tra cui l’abbellimento del paesaggio, la creazione di ombra per i viaggiatori e la funzione di barriera naturale contro il vento e l’erosione del suolo.

I pini, con il loro portamento elegante e la loro crescita relativamente rapida, sembravano la soluzione ideale per accompagnare il percorso delle grandi strade nazionali, garantendo al tempo stesso un miglioramento estetico e funzionale del territorio.

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Tuttavia, col passare dei decenni, la convivenza tra questi alberi e la rete stradale ha presentato numerose problematiche. Il sistema radicale superficiale dei pini, infatti, ha causato nel tempo il sollevamento del manto stradale, creando dislivelli e pericolosità per il transito di veicoli e biciclette. Inoltre, l’incremento del traffico automobilistico e le opere di manutenzione stradale hanno spesso portato a interventi drastici sulla vegetazione, con il taglio delle radici più superficiali, indebolendo così la stabilità degli alberi e creando nuovi problemi di sicurezza.

Gestione inefficace e conseguenze per la sicurezza

Negli anni, numerose amministrazioni locali hanno affrontato il problema delle radici affioranti dei pini, con interventi spesso inefficaci e talvolta dannosi. Uno degli errori più comuni è stato quello di tagliare le radici affioranti per permettere il rifacimento dell’asfalto, per non rimuovere gli alberi. Questa pratica, sebbene risolvesse temporaneamente il problema della pavimentazione dissestata, ha reso gli alberi progressivamente più instabili, compromettendone la capacità di resistere alle intemperie e aumentando il rischio di caduta.

Eventi atmosferici sempre più estremi, come forti piogge e venti intensi, hanno aggravato la situazione, rendendo numerosi esemplari pericolanti e soggetti a cadute improvvise. I danni causati dalla caduta di alberi non si sono limitati alle infrastrutture stradali, ma hanno coinvolto veicoli in transito e persino pedoni, con conseguenze talvolta tragiche. Inoltre, le amministrazioni locali si sono spesso trovate a dover affrontare costi ingenti per la rimozione degli alberi caduti e il ripristino delle aree danneggiate, senza però attuare una vera strategia preventiva per evitare il ripetersi del problema.

Il caso di Loano: un esempio di monitoraggio efficace

Un esempio virtuoso di gestione del patrimonio arboreo lungo le strade è rappresentato dal Comune di Loano, in provincia di Savona. Questa amministrazione ha recentemente avviato un’indagine approfondita per valutare lo stato di salute dei pini presenti lungo la via Aurelia, una delle principali arterie viarie della Liguria. L’iniziativa nasce dalla consapevolezza che la sicurezza stradale deve essere garantita non solo con interventi infrastrutturali, ma anche con una gestione attenta della vegetazione presente lungo le carreggiate.

Per determinare la stabilità degli alberi, sono state effettuate prove di trazione, un metodo scientifico che consente di misurare la resistenza meccanica delle piante. Questo test prevede l’applicazione di una forza controllata sugli alberi tramite un verricello o un paranco manuale, simulando l’azione del vento. Sensori posizionati alla base degli alberi rilevano le variazioni di inclinazione e forniscono dati precisi sulla loro capacità di resistere alle sollecitazioni esterne. Grazie a questa tecnologia, è stato possibile determinare con precisione quali alberi fossero stabili e quali invece rappresentassero un potenziale rischio per la sicurezza pubblica.

Dei 19 pini esaminati, 16 hanno superato con successo il test di stabilità e sono stati dichiarati sicuri, mentre 3 sono stati giudicati pericolosi e ne è stato deciso l’abbattimento.

Interventi di questo genere – sottolineano il sindaco di Loano Luca Lettieri e l’assessore all’ambiente Giovanni Battista Cepollinasono fondamentali per garantire un adeguato monitoraggio delle condizioni del verde pubblico presente sul territorio, al fine di garantire non solo la salute delle piante, ma anche la massima sicurezza per tutti i nostri concittadini. Ricordiamo, infatti, che i pini sulla via Aurelia sono stati piantumati negli anni ’30 del secolo scorso e quindi sono piante quasi centenarie”.

La sicurezza sulla via Aurelia e la Milano-Sanremo

La via Aurelia è una delle strade più importanti della Liguria, sia per il traffico automobilistico che per gli eventi sportivi di rilevanza internazionale. Tra questi, spicca la storica gara ciclistica Milano-Sanremo, una delle competizioni più prestigiose del ciclismo su strada. Ogni anno, intorno al 19 marzo, questa corsa attraversa la Liguria, richiedendo che l’intero tracciato sia in condizioni ottimali per garantire la sicurezza degli atleti. Un fondo stradale dissestato o la presenza di alberi pericolanti potrebbero rappresentare rischi elevati per i ciclisti, con conseguenze potenzialmente gravi.

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Oltre alla Milano-Sanremo, la via Aurelia è frequentata quotidianamente da ciclisti professionisti e amatori che percorrono questo tratto per allenamenti e attività sportive. La sicurezza di questa strada, quindi, non riguarda solo i giorni della competizione, ma deve essere garantita tutto l’anno. È essenziale che le amministrazioni locali investano in una manutenzione costante e in controlli rigorosi, evitando interventi improvvisati e dannosi che possano mettere a rischio sia la stabilità degli alberi che l’integrità della strada.

Cosa dice il codice della strada?

Il Codice della Strada italiano disciplina la gestione degli alberi lungo le strade attraverso diversi articoli, con l’obiettivo di garantire la sicurezza della circolazione. L’articolo 16 stabilisce che, fuori dai centri abitati, è vietato impiantare alberi lateralmente alle strade senza rispettare determinate distanze di sicurezza. L’articolo 17, invece, disciplina le fasce di rispetto nelle curve, imponendo limiti alla piantumazione per evitare ostacoli alla visibilità. Anche nei centri abitati, come indicato nell’articolo 18, si applicano fasce di rispetto per tutelare la sicurezza stradale, con regole specifiche per evitare che la vegetazione possa limitare la visibilità degli incroci.

Un aspetto fondamentale, regolato dall’articolo 26 del Regolamento del Codice della Strada, riguarda le distanze minime da rispettare per la piantumazione degli alberi lungo le strade. La normativa prevede che, fuori dai centri abitati, la distanza minima tra un albero e la sede stradale non possa essere inferiore all’altezza massima raggiungibile dall’albero stesso a completamento del ciclo vegetativo, e comunque non inferiore a 6 metri. Inoltre, per le siepi di altezza superiore a 1 metro, la distanza minima dal confine stradale deve essere di almeno 3 metri. Queste prescrizioni hanno lo scopo di evitare interferenze con la carreggiata, prevenire danni alla pavimentazione stradale e ridurre il rischio di caduta degli alberi su veicoli e pedoni.

Queste normative evidenziano l’importanza di una corretta manutenzione del verde pubblico lungo le strade per prevenire incidenti e garantire la sicurezza di automobilisti e ciclisti. La necessità di rispettare le distanze di sicurezza tra gli alberi e la strada, così come tra un albero e l’altro, e di effettuare controlli periodici sugli alberi, come fatto dal Comune di Loano, è quindi essenziale per una gestione sostenibile e sicura del patrimonio arboreo stradale.

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