Sapienza artigianale. Tod’s dialoga con l’arte,. Moschino con il clima. Versace “urban style“

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Tutto ha a che fare con la materia e con le mani che la trasformano. Un’immagine scultorea domina la quarta giornata della Fashion Week milanese. Carla Bruni è avvolta da un abito strutturato dallo strascico smisurato, che è un insieme di frammenti e listelli di pelle nougat, realizzato con materiali di recupero. Tra le mani regge un ciclopico ago e filo. La supermodella si trasforma in opera d’arte vivente per Tod’s, che inaugura così la sua sfilata al Padiglione d’arte contemporanea.

A curare la performance l’artista Nelly Agassi, che nei suoi lavori è abituata a interrogarsi su spazio e corpo. Qui il rimando è agli elementi corporei che restano invisibili: le mani degli artigiani. Perché “l’intelligenza artigianale – spiega il patron di Tod’s Diego della Valle – vuole essere un manifesto che rimette l’uomo al centro delle cose. Le macchine non sostituiranno mai il saper fare degli artigiani”. La nuova collezione firmata dal designer marchigiano Matteo Tamburini si risolve in un dialogo serrato con l’arte contemporanea, che domina la lavorazione dei tessuti. Lane jacquard “al limite della distruzione” e un patchwork di crosta di pelle e cavallino evocano la matericità delle opere di Alberto Burri. Silhouette sharp a definire cappotti e peacoat doppio petto, stretti in vita da cinture e abbinati a pantaloni sottili o gonne trasparenti, sono un rimando ai tagli di Lucio Fontana. Abiti e cappotti in alpaca pettinata riprendono i motivi di Carla Accardi. Su ogni capo un’etichetta che racconta chi lo ha realizzato.

The Way We Were di Loro Piana è invece un invito a errare tra paesaggi incontaminati e territori lontani, dall’Argentina all’Australia. Tonalità terrose e acquerello fanno da sfondo a tessuti bouclé e un amalgama di texture: seta, cashmere, lana merino. Gonne pantalone e copricapi, dalle linee morbide ma decise. Alla Rotonda Della Besana sfila intanto l’eclettismo di Sportmax, che su ogni sedia posiziona una lettera scritta a mano da sarte e designer. Un messaggio retrò che crea un felice contrasto con le frange tagliate al laser che costellano la collezione. Vestiti fluidi che diventano sciarpe e completi in maglia al posto del tailleur. Perché anche l’ordinario può diventare straordinario.

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Ancora Mario Valentino, che presenta una nuova collezione in bilico tra tradizione e visione creativa. Le calzature realizzate con laminati, vernici, camoscio e raso, si distinguono per la cura dei dettagli, dalle punte allungate ai tacchi vertiginosi o midi, e per le silhouette sinuose e una palette ispirata ai tramonti autunnali. La “micro bag” in pelle di vitello si afferma come il must-have della stagione.

Il “mannequin” realizzato da Franco Moschino nel 1992 apre invece lo show della nuova collezione firmata dal direttore creativo Adrian Appiolaza. Una passerella di coriandoli neri e un invito a riflettere sul valore dell’industria della moda all’epoca della crisi climatica. Il nuovo che deve saper recuperare il vecchio, anche attraverso il riuso dei materiali. Così gli abiti sono intarsiati di elementi provenienti da altri capi. “Una borsa può sembrare tutto tranne che una borsa”, una cintura diventa cappello, la manica della giacca si trasforma in una mantella, mezzo gilet si installa su un abito a pois, maglioni intrecciati tra loro diventano un abito. A chiudere abiti da sera realizzati in carta e sacchi neri della spazzatura. Il gran finale, una maglietta con su scritto “Sos-Save our sphere”. In prima fila applaudono l’artista Neneh Cherry e gli stilisti Marcelo Burlon e Luca Magliano.

A conclusione di giornata la sfilata di Versace, che sceglie una location urban per il suo show: un deposito di tram. Una collezione autunno inverno che è un tripudio di volumi, intrecci e balze. Sulle gonne, sui cappotti, e sui morbidi vestiti-piuma. I motivi in oro che spiccano sul nero sono mutuati dal design di Versace Home, in un incontro tra neoclassico e contemporaneo a ricalcare gli interni delle residenze di Gianni Versace. Intarsi di blu elettrico, viola, fucsia, paillette e lustrini. Materiali lucidi, scuri e voluttuosi per la sera. “Per me l’uomo e la donna Versace sono forti, sicuri e sanno come esprimere la propria personalità. Non hanno paura. Amano lasciare il segno e farsi notare”, ha detto Donatella Versace. Tra gli ospiti, l’attore Cillian Murphy e i cantanti italiani Elodie, Fedez e Marco Mengoni.



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