Riuso, i waste pickers di Palermo protestano contro la repressione

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Il 26 febbraio, tre giorni prima della Giornata Mondiale dei Waste Pickers, la polizia municipale di Palermo, ha sgomberato in modo brutale ed arbitrario 30 operatori del riutilizzo da un’area limitrofa al mercato storico di Ballarò. Si tratta di una delle 5 aree dove operano gli operatori vulnerabili del mercato, quelli che raccolgono oggetti usati e li rivendono a prezzi modici riuscendo in questo modo a sostenere le loro famiglie. 

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 “Temiamo che questo sia solo l’inizio” dice Margherita Sauro. “La polizia municipale, per evitare una rivolta, intende sgomberarci poco a poco. Oggi lo sgombero è toccato a un’area, presto toccherà a un’altra area. Ci vogliono annullare”. La Sauro, conosciuta da tutti come Cetty, è presidente dell’associazione Sbaratto, che rappresenta le centinaia di operatori del riutilizzo vulnerabili del mercato storico di Palermo. “L’atteggiamento del Comune non è coerente. Avevamo aperto un dialogo, dove oltre alle istituzioni locali partecipavano anche l’Università di Palermo e il Vescovo.

Poi il tavolo è caduto, senza alcuna spiegazione, e ora ci troviamo di fronte a un’incomprensibile repressione poliziesca. I benefici ambientali e sociali del nostro lavoro sono evidenti, azzerarli non ha alcun senso. Nel tavolo stavamo discutendo di formule giuste e sostenibili per regolarizzare il mercato e metterlo pienamente a norma, e stavamo anche discutendo su come superare il fenomeno del rovistaggio dei cassonetti, trovando per gli operatori del riutilizzo più vulnerabili soluzioni di approvvigionamento sostitutive, in linea con le politiche ambientali e nazionali”.

Sbaratto è un membro attivo di Rete ONU, la Rete Nazionale degli Operatori dell’Usato, associazione di categoria che difende gli interessi degli operatori della seconda mano italiani. Un settore di circa 100.000 addetti composto in gran prevalenza da microimprese a conduzione familiare ed operatori ambulanti vulnerabili. Rete ONU, a sua volta, aderisce all’Alleanza Internazionale dei Waste Pickers (IAWP), un grande movimento internazionale che difende gli operatori vulnerabili legati alle filiere del riciclaggio e del riutilizzo. 

Alessandro Stillo, Portavoce Nazionale di Rete ONU, ha commentato la vicenda palermitana. “L’Europa, con la direttiva 98/2008, chiede agli Stati membri di incoraggiare le reti di riutilizzo locali, e la legge 13 del 2009 impone agli enti locali di valorizzare i mercati dell’usato a fini ecologici. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, nella sua strategia di economia circolare, parla di Centri di Riuso con dimensione di filiera, e nel 2023 ha anche emesso un decreto che indica le procedure di gestione di impianti di preparazione per il riutilizzo. È importante che il Comune di Palermo prenda atto che le filiere del riutilizzo, che vanno sostenute e integrate nella politica ambientale, sono composte anche e soprattutto da operatori vulnerabili, che non vanno repressi come se fossero criminali, ma vanno accompagnati alla regolarizzazione, nel quadro di seri percorsi di concertazione ed incubazione”.

“Lo status dei waste pickers, nel quale gli operatori di Sbaratto rientrano pienamente, è riconosciuto dall’ONU e dall’OCSE” sottolinea Stillo. “In quanto esponenti del movimento dei waste pickers abbiamo partecipato alle riunioni internazionali del trattato contro l’inquinamento della plastica in Kenya, in Canada e in Corea, dove abbiamo ripetutamente incontrato la direttrice di UNEP e vicesegretaria generale dell’ONU Inger Andersen, che sostiene pienamente la nostra battaglia”. 

“A livello internazionale” spiega Giulia Di Martino dell’associazione Sbaratto “i governi stanno trovando consenso unanime sul concetto di transizione giusta. Gli operatori vulnerabili delle filiere dei rifiuti, che nel mondo sono tra i venti e i trenta milioni, saranno sempre più coinvolti nelle politiche di economia circolare”. Giulia di Martino fa parte della delegazione italiana presso l’Alleanza Internazionale dei Waste Pickers, ha partecipato all’assemblea generale dell’alleanza tenutasi a Buenos Aires lo scorso maggio ed è stata recentemente designata come rappresentante europea nella commissione dell’alleanza dedicata alla formazione dei lavoratori. 

“Il primo marzo si celebra la Giornata Internazionale dei Waste Pickers” conclude Giulia Di Martino. “Questa data coincide con il massacro di raccoglitori informali di rifiuti perpetrato in Colombia negli anni ’90, quando i waste pickers di quel paese erano considerati spazzatura da rimuovere e bonificare. Ora i waste pickers, grazie a battaglie pluriennali, sono rispettati dalle più importanti istituzioni internazionali. È arrivata l’ora che questo rispetto arrivi anche a Palermo”. 

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