Rinviato al prossimo decennio il progetto di Intel da 100 miliardi

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Intel ha annunciato una drastica revisione dei tempi di costruzione del suo ambizioso centro di produzione di semiconduttori in Ohio, posticipando di fatto al prossimo decennio l’avvio delle operazioni. Un progetto che avrebbe dovuto rinvigorire l’industria tecnologica americana entro il 2025 si sposta ora verso un orizzonte temporale molto più lontano, sollevando interrogativi sulle prospettive di crescita del mercato dei semiconduttori nei prossimi anni.

Un rallentamento strategico in attesa di un mercato più favorevole

Secondo il nuovo programma, la prima fase del progetto Ohio One a New Albany, nella contea di Licking, sarà completata solo nel 2030, con l’avvio della produzione previsto tra il 2030 e il 2031. Il secondo modulo vedrà la luce nel 2031, diventando operativo nel 2032. Un ritardo considerevole rispetto alle stime iniziali che prevedevano il completamento della prima fase già nel 2025, poi posticipato al 2027-2028.

Naga Chandrasekaran, vicepresidente esecutivo e responsabile delle operazioni globali di Intel, ha voluto rassicurare i dipendenti spiegando la logica dietro questa decisione: “Stiamo adottando un approccio prudente per garantire il completamento del progetto in modo finanziariamente responsabile, che ponga le basi per il successo di Ohio One nel lungo termine”. La flessibilità rimane comunque un elemento chiave, con la possibilità di accelerare i lavori qualora la domanda dei clienti lo giustificasse.

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Un progetto monumentale che deve fare i conti con la realtà economica.

Dimensioni e prospettive di un investimento miliardario

Nonostante il rallentamento, le dimensioni del progetto rimangono impressionanti. Il campus, che si estenderà su circa 4 chilometri quadrati (1.000 acri), potrà ospitare fino a otto stabilimenti di fabbricazione di semiconduttori, oltre a spazi per operazioni di supporto e partner industriali. Intel aveva inizialmente stimato che lo sviluppo completo del sito avrebbe richiesto un investimento di circa 100 miliardi di dollari, con una prima tranche di investimenti fissata a circa 28 miliardi.

I lavori nel sito sono iniziati nel 2022 e hanno già raggiunto alcuni traguardi significativi. Le fondamenta sotterranee sono state completate e la costruzione in superficie è iniziata. Fino a febbraio 2024, il sito ha ricevuto 36 carichi speciali, tra cui quattro contenenti le unità di separazione dell’aria per gli stabilimenti. Più di 6,4 milioni di ore di lavoro sono state dedicate al progetto, coprendo installazioni chiave come tubazioni sotterranee, oltre 200.000 metri cubi di cemento e trincee per sottoservizi.

Tecnologie avanzate e implicazioni economiche

Alla luce del nuovo calendario, è probabile che gli stabilimenti di Ohio One utilizzeranno tecnologie di processo che Intel svilupperà dopo i nodi 14A e 14A-E, la cui introduzione è attualmente prevista per il 2026-2027. Questi nodi si baseranno su strumenti EUV High-NA di ASML ancora più avanzati degli attuali Twinscan EXE:5200, con un costo per unità che raggiunge i 350 milioni di dollari.

Il rinvio dell’operatività degli impianti suggerisce che Intel non prevede un’impennata della domanda per la sua capacità produttiva nel breve termine, un segnale potenzialmente preoccupante. D’altra parte, la dilazione degli investimenti permetterà all’azienda di ridurre significativamente le spese in conto capitale nel periodo 2025-2028, un aspetto non trascurabile mentre Intel lotta per tornare alla redditività.

Formazione del personale già in corso nonostante i ritardi

Un elemento interessante è che, nonostante il calendario rivisto, le assunzioni sono già iniziate. I dipendenti dell’Ohio stanno ricevendo formazione in Arizona, New Mexico e Oregon in vista del lancio dell’impianto locale. Presumibilmente, Intel sta addestrando il personale per l’installazione degli strumenti di produzione e di altri macchinari. Le iniziative per lo sviluppo della forza lavoro sono destinate ad espandersi man mano che si avvicinano le date operative.

Questa revisione dei tempi solleva interrogativi più ampi sulle prospettive dell’industria dei semiconduttori negli Stati Uniti. La prudenza di Intel potrebbe riflettere incertezze più profonde sul futuro della domanda globale di chip, in un momento in cui le tensioni geopolitiche e le politiche di reshoring sembravano favorire un’espansione aggressiva della produzione sul suolo americano.

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Il progetto Ohio One rimane comunque uno dei più ambiziosi investimenti nel settore dei semiconduttori negli Stati Uniti, simbolo di una strategia industriale che, pur rallentando il passo, non abbandona l’obiettivo di riportare l’America al centro della produzione tecnologica mondiale.



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