Poetico e concettuale, un inedito Mario Schifano è in mostra a Milano

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Ritratto di Mario Schifano con dedica a Gianni Malabarba, foto vintage, prima metà anni settanta

73 opere inedite, appartenenti alla collezione della famiglia di Gianni Malabarba, raccontano del rapporto di amicizia e collaborazione intercorso tra il collezionista–mecenate e poeta e Mario Schifano, rivelando al contempo il lato più concettuale dell’artista. Da BKV Fine Art, a Milano, dal 28 febbraio al 17 aprile 2025.

Dopo aver perso la testa, BKV Fine Art la recupera tornando più lucida che mai. Niente drammi, solo ironia. Si gioca con le due mostre inaugurali della galleria milanese. Qualche mese fa lo spazio di via Fontana si era riempito di figure decapitate, in una sanguinante miscela di gusto orrorifico e poesia, la cui raffinatezza e audacia aveva posizionato la mostra in un luogo tutto suo del palinsesto artistico milanese. Idealmente, ci aveva fatto perdere la testa, appunto, per il sapore di novità – e spessore culturale – che aveva evocato.

Altrettanto idealmente, ora il progetto di Paolo Bonacina, Edoardo Koelliker e Massimo Vecchia riporta la testa al centro del discorso artistico, dedicando una mostra – Mario Schifano – Gianni Malabarba. Pittura e Poesia, curata da Marco Meneguzzo all’aspetto più concettuale e ragionato di Mario Schifano. Spesso circoscritto nel ruolo di artista pop e maledetto, profeta dell’istinto e dell’irrazionale, l’autore nato in Libia si fa per l’occasione inaspettatamente cerebrale. Del resto, oltre sessanta dei settantatre lavori esposti sono inediti e rappresentano dunque una prima occasione di approfondimento sul nucleo di opere appartenenti al poeta Gianni Malabarba e custodite gelosamente nella sua collezione.

Mario Schifano - Gianni Malabarba. Pittura e Poesia, Milano, BKV Fine Art | Immagini di allestimento © Maria Parmigiani
Mario Schifano – Gianni Malabarba. Pittura e Poesia, Milano, BKV Fine Art | Immagini di allestimento © Maria Parmigiani

Malabarba e Schifano, infatti, intrattennero un’amicizia che superò il classico rapporto collezionista-mecenate, con uno reciproco scambio artistico, molto personale e quasi intimo, e per questo poco conosciuto e raramente indagato. Le carte esposte, divise per nuclei tematici, come il Futurismo rivisitato e i Paesaggi, le Buste e i Progetti, ripercorrono tutta la produzione artistica che Schifano sviluppava contemporaneamente con altri mezzi e supporti, rivelando l’intenzionalità e la riflessione antistante al suo lavoro.

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Una serie di negativi riporta le stesse immagini che sarebbero divenute soggetto delle tele emulsionate, mentre delle stampe ricalcano altre sue celebri lavori. Come ad esempio Tempo Moderno, suo record d’asta da Sotheby’s a 2,3 milioni di euro, in questo caso ribaltato e portato in bianco e nero. I tentativi, la varietà delle soluzioni, lo sviluppo di un’idea e la sua declinazione in varie forme suggerisce un rimpasto concettuale profondo, un ritornare sulla stessa ricetta per equilibrarla, impreziosirla, perfezionarla.

Mario Schifano (Homs, 1934 - Roma, 1998), Senza titolo, 1973, Smalto e pastello su tela emulsionata, perspex, cm 50 x 75 @ Studio fotografico Perotti
Mario Schifano (Homs, 1934 – Roma, 1998), Senza titolo, 1973, Smalto e pastello su tela emulsionata, perspex, cm 50 x 75 @ Studio fotografico Perotti

Uno Schifano che scopriamo metodico e riflessivo anche nelle sei stampe fotografiche “autoritratti” del pittore, che richiamano i grandi lavori rivolti alla figura umana e costituiscono una profonda analisi sull’immagine dell’artista e sulla sua condizione e ruolo, un binario parallelo al lavoro di Alighiero Boetti in quegli stessi anni. Apertura a processi intellettuali stratificati che emerge anche dalle tre tele emulsionate degli anni settanta ispirate alle poesie di Gianni Malabarba. Dai suoi componimenti, inviati a Schifano e di cui alcune espressamente dedicate, l’artista estrapolava composizioni sulla falsariga dei suoi “Paesaggi TV”.

Un ennesimo cortocircuito tra cultura alta e bassa, a dimostrazione che la contaminazione non porta a evidenziare differenze, ma a esaltare i punti di contatto. Tanto che non stonano affatto, in mostra, i numerosi componimenti poetici, dattiloscritti originali, di Gianni Malabarba. Affissi al muro seguendo il progetto di allestimento di Andrea Isola, suggeriscono l’idea di una pioggia di parole cadute sulle tele di Schifano, che le hanno assorbite, fatte proprie e infine nascoste, come si fanno con le emozioni più intime. Salvo talvolta farle emergere in bagliori di colore, unici slanci lirici di un pittore che però, oggi, scopriamo più aver indugiato nei suoi pensieri più di quanti eravamo abituati a credere.

Mario Schifano (Homs, 1934 - Roma, 1998), Senza titolo, 1973, Collage su cartoncino Schoeller Durex, cm 70 x 50, Firmato in basso “Schifano” @ Studio fotografico Perotti
Mario Schifano (Homs, 1934 – Roma, 1998), Senza titolo, 1973, Collage su cartoncino Schoeller Durex, cm 70 x 50, Firmato in basso “Schifano” @ Studio fotografico Perotti
Mario Schifano - Gianni Malabarba. Pittura e Poesia, Milano, BKV Fine Art | Immagini di allestimento © Maria Parmigiani
Mario Schifano – Gianni Malabarba. Pittura e Poesia, Milano, BKV Fine Art | Immagini di allestimento © Maria Parmigiani

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