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Raccogliamo e rilanciamo la testimonianza di Jenns Reynold Fernandez Alfonso per tutti Jenns, atleta cubano di 24 anni, in Italia dal 2022, dove ha vissuto prima in Puglia, poi in Toscana e in Trentino dove dal settembre del 2023 è residente a Pedersano, un paesino sopra Villa Lagarina dove è tesserato per il Lagarina Crus Team. Da quando ha corso i 60 metri in 6.48 nel gennaio 2024 le “offerte” internazionali per ricevere una nuova cittadinanza non sono mancate, ma a fine 2024 ha ottenuto la protezione speciale in Italia, dove ha deciso di rimanere come forma di gratitudine nei confronti del paese e delle comunità che lo hanno accolto come ragazzo, ancor prima che come atleta, perché come ha scritto “Il talento può nascere ovunque, ma è l’ambiente giusto a trasformarlo in successo”.

Mi chiamo Jenns Fernández e sono nato il 4 gennaio 2001 a Matanzas, Cuba. Fin da bambino, il desiderio di esprimermi attraverso il movimento è stato forte: sognavo di danzare, ma la mia famiglia non ha mai preso sul serio questo mio desiderio. Dopo un breve periodo nel baseball, dove ero veloce ma scarso alla battuta, ho scoperto l’atletica grazie all’incoraggiamento di un insegnante.

A 18 anni, nel 2019, ho stabilito il record nazionale Under 20 nei 100 metri con 10.14 al Memorial Barrientos de L’Avana e mi sono classificato quarto ai Campionati Panamericani giovanili in Costa Rica. Poi è arrivata la pandemia, e il mondo si è fermato. Riprendere a gareggiare a livello internazionale è stato difficile. Nel 2021 ho partecipato ai Giochi Panamericani Under 23 di Cali, ma senza risultati rilevanti. È stato un periodo di riflessione, in cui ho iniziato a desiderare nuove opportunità per costruire un futuro migliore.

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A differenza di altri atleti già affermati, che hanno lasciato Cuba con prospettive chiare, io non avevo certezze. Non ero un atleta di calibro internazionale, e la mia famiglia non appoggiava l’idea di un cambiamento così radicale. Ma nel maggio 2022, senza un piano, ho seguito il mio istinto e ho lasciato il mio passato alle spalle.

Quell’estate, pur migliorando i miei personali (10.13 nei 100 metri e 20.91 nei 200 metri), mi sono reso conto che, senza un ambiente stabile e una guida solida, sarebbe stato impossibile vivere dignitosamente.

A settembre 2023 ho iniziato una nuova fase della mia vita a Villa Lagarina, in Trentino, sotto la guida di Silvano Pedri. La sua famiglia e la comunità locale mi hanno accolto con affetto, aiutandomi a ritrovare equilibrio e fiducia. Il 2024 è iniziato con una svolta importante: sono stato tesserato dall’USD Lagarina Crus Team, una società che non è solo un club sportivo, ma un ambiente con una forte impronta sociale.

Contemporaneamente, Chiara Davini, la mia agente, ha iniziato a guidarmi nella gestione delle gare, dell’immagine e dei rapporti con la stampa, ma anche nella mia crescita personale. Mi sta insegnando a pensare in modo critico e a prendere decisioni consapevoli, costruendo il mio futuro su basi solide.

Grazie a un ambiente strutturato, la mia crescita è ripartita con disciplina ed entusiasmo. Il 28 gennaio 2024, al Meeting Nazionale Indoor di Ancona, ho corso i 60 metri in 6.48, miglior prestazione mondiale dell’anno in quel momento. Quel risultato non è stato solo un grande crono, ma la conferma che il lavoro svolto nei mesi precedenti stava dando i suoi frutti. A fine stagione indoor, il mio tempo era il quinto al mondo nel 2024, malgrado avessi corso solo due batterie e due finali in tutta la stagione.

Nei mesi successivi abbiamo lavorato per individuare uno sponsor tecnico che potesse supportarmi in modo concreto. Un’azienda italiana ha creduto in me, offrendo non solo un sostegno essenziale, ma anche la possibilità di collaborare allo sviluppo di nuove soluzioni per migliorare la performance sportiva. Ho avuto accesso a strumenti avanzati, ingegneri specializzati e macchinari sofisticati per analizzare la mia corsa. Essere stato scelto come ambassador di questo progetto è un grande onore e una spinta ulteriore a dare sempre il massimo.

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A settembre ho avuto l’onore di contribuire alla storica promozione del mio club in Serie A. È stato un momento di grande orgoglio, che ho festeggiato con i miei compagni di squadra. In quell’occasione ho anche migliorato il mio personale sui 100 metri, portandolo a 10.11.

A fine 2024 ho ottenuto la protezione speciale, un riconoscimento che mi ha permesso di uscire dall’incertezza e guardare al futuro con maggiore serenità. L’Italia è cosí ufficialmente la mia casa, che ha regole precise anche sulla cittadinanza e, a differenza di altre nazioni, non prevede un percorso netto per chi eccelle nello sport. Non è una questione personale, ma un dato di fatto che riguarda molti ragazzi stranieri che hanno scelto o dovuto di costruire qui il proprio futuro. Questo non cambia il mio impegno né il mio senso di appartenenza. Oltre all’atletica, ho scelto di restituire qualcosa alla comunità che mi ha accolto. Mi sto impegnando nello studio dell’italiano e dell’inglese e nella diffusione dei valori dello sport come strumento di crescita personale. Su consiglio della mia agente, ho approfondito il tema della comunicazione etica e ho aderito al Manifesto della Comunicazione Non Ostile, perché credo nel valore del rispetto, anche online. Ho anche avviato una collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna, in un progetto in fase di realizzazione.

Nonostante tutto, Cuba resterà sempre parte di me. È lì che ho scoperto anche la bellezza dello sport e quei valori che porto con me ogni giorno. Spero che sempre più giovani nel mondo possano avere l’opportunità di esprimere il proprio talento e costruire il loro futuro secondo le loro ambizioni.

Negli ultimi mesi, il lavoro svolto con Silvano Pedri e il fisioterapista osteopata Paolo Malpeli ha continuato a dare risultati concreti. Il 6.55 corso in finale a Modena a febbraio sarebbe stato sufficiente per qualificarmi ai Mondiali indoor, dimostrando la mia solidità tecnica.

Da quando ho corso i 60 metri in 6.48 nel gennaio 2024, il mio nome ha iniziato a circolare a livello internazionale. In pista ho trovato la mia essenza: un luogo dove la velocità diventa espressione, sfida e realizzazione. Tuttavia, è in Italia che ho trovato un ambiente che ha creduto in me prima ancora che arrivassero i risultati. La stabilità che ho trovato qui ha fatto la differenza: prima degli obiettivi, serve equilibrio. Prima dei risultati, c’è la persona.

Guardando indietro agli ultimi tre anni, ho capito che il senso di appartenenza è una delle forze più potenti nella vita di una persona. Sentirsi parte di qualcosa offre motivazione, sicurezza e la spinta per affrontare le sfide. La cittadinanza italiana, quando arriverà, sarà il sigillo di un legame profondo e reale.

Spero che sempre più giovani nel mondo trovino una comunità che creda in loro e li aiuti a esprimere il proprio potenziale. Perché il talento può nascere ovunque, ma è l’ambiente giusto a trasformarlo in successo.

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Jenns Reynold Fernandez Alfonso





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