La guerra commerciale globale e le sue conseguenze

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La “guerra commerciale globale” e le sue conseguenze, scatenata da Donald Trump, ha innescato una serie di cambiamenti senza precedenti nella politica economica internazionale. Con l’imposizione di dazi significativi sulle importazioni, l’economia globale si trova ad affrontare una serie di sfide. I mercati azionari e le economie mondiali sono entrati in una fase di incertezza, dove alcuni Paesi e settori sono più vulnerabili di altri. Ma quali sono i Paesi che rischiano di più? E come influenzerà tutto questo i mercati azionari?

La “guerra commerciale globale” scatenata da Trump: Un cambiamento radicale della politica commerciale

Con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, la politica commerciale degli Stati Uniti ha preso una piega decisamente protezionista. Se nel suo primo mandato la guerra commerciale globale era iniziata con toni graduali, questa volta il presidente ha agito rapidamente. Sin dai primi giorni del suo insediamento, Trump ha imposto dazi pesanti, tra cui il 25% sulle importazioni di alluminio e acciaio e il 10% su prodotti provenienti dalla Cina. Ma come mai Trump ha scelto questa via così aggressiva? L’obiettivo è chiaro: proteggere le industrie statunitensi e ridurre il deficit commerciale con Paesi che, secondo lui, approfittano della posizione dominante degli Stati Uniti.

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I Paesi più esposti ai dazi di Trump

La Cina, l’Unione Europea e il Messico sono tra i Paesi più esposti ai dazi imposti da Trump. Il motivo principale risiede nel loro surplus commerciale nei confronti degli Stati Uniti. In altre parole, questi Paesi esportano più di quanto importano, e quindi sono considerati responsabili del deficit commerciale statunitense. Di conseguenza, Trump ha cercato di utilizzare la leva dei dazi per riequilibrare il commercio internazionale e “proteggere” i posti di lavoro americani.

L’impatto della “guerra commerciale globale” sulle economie dei Paesi target

La guerra commerciale globale e le sue conseguenze devastanti su Paesi come il Messico e il Canada, che dipendono fortemente dalle esportazioni verso gli Stati Uniti. Se guardiamo al PIL di queste nazioni, le esportazioni americane rappresentano una percentuale significativa. Quando i dazi aumentano, le aziende in questi Paesi sono costrette ad alzare i prezzi o a ridurre la produzione, causando un rallentamento economico. Altri Paesi asiatici, come Taiwan e Thailandia, potrebbero affrontare la stessa sorte, essendo anch’essi fortemente legati al mercato americano.

I mercati azionari più a rischio

I mercati azionari globali sono altrettanto vulnerabili. Se Paesi come Taiwan, con una dipendenza di circa il 43% dalle esportazioni statunitensi, vedono i propri mercati azionari crollare a causa dei dazi, anche altri mercati possono risentirne. Il Messico, pur con una maggiore esposizione economica, ha visto un impatto limitato sulle sue borse, mentre la Cina, seppur con una bassa esposizione diretta agli Stati Uniti, è influenzata dalle complesse catene di fornitura globali. In questo contesto, la guerra commerciale globale si riflette non solo sulle economie locali, ma anche sui mercati globali.

Gli effetti sugli investitori e sui mercati globali

La guerra commerciale globale non ha solo colpito i Paesi coinvolti, ma anche gli investitori internazionali. La volatilità sui mercati è aumentata, e gli analisti temono che l’incertezza possa persistere per anni. Gli Stati Uniti rappresentano il 66% dell’indice MSCI All Country World, e qualsiasi cambiamento nelle politiche commerciali può scatenare un effetto a catena. Le misure di ritorsione, l’introduzione di tariffe aggiuntive o l’espansione delle guerre commerciali potrebbero rallentare l’economia globale.

Quali scenari per la guerra commerciale globale di Trump?

La guerra commerciale globale voluta da Trump ha sicuramente trasformato il panorama economico internazionale. Sebbene alcuni Paesi siano più vulnerabili di altri, tutti i mercati globali stanno vivendo un periodo di incertezza. Le politiche tariffarie di Trump hanno un impatto diretto sulle economie, ma anche sui mercati azionari. L’unica certezza al momento è che l’economia mondiale è in una fase di adattamento che potrebbe durare a lungo. L’unica speranza per i Paesi colpiti è trovare nuove alleanze commerciali che possano ridurre l’esposizione alla politica protezionista degli Stati Uniti.



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