La Grecia non dimentica la strage di Tempe

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Carta di credito con fido

Procedura celere

 


“Nessuna lacrima di coccodrillo”, due testi di Cub Rail sul disastro ferroviario di Tempe in Grecia, il piu’ grave nella storia del trasporto ferroviario ellenico.

Dalle indagini, che procedono a rilento e per cui si registrano tentativi di depistaggio, cominciano a trapelare particolari inquietanti che aprono a piste legate al traffico illecito e al trasporto illegale di carburanti adulterati e per questo estremamente  infiammabili, una delle possibili cause del devastante incendio deflagrato al momento dello scontro. A due anni di distanza le proteste di piazza in questi giorni hanno assunto una portata e una violenza tale per cui il Governo ha dovuto iniziare a fare le prime ammissioni. Nella ricerca delle cause che provocarono la sciagura ferroviaria e’ coinvolta anche l’Italia (la premier Meloni ha di recente annullato un incontro con il suo omologo greco, in cui si sarebbe toccato anche questo argomento) dato che l’inchiesta coinvolge Hellenic Train, la consociata di Ferrovie dello Stato che gestisce le Ferrovie nazionali acquisite durante la Troika. Ancora una volta, oltre a tutto il resto, principale imputata dietro tragedie civili come quella di Tempe e’ la mancanza di attenzione e investimenti adeguati per la sicurezza delle infrastrutture e per lavoratori e passeggeri dei treni.

Di seguito gli articoli in Cub Rail apparsi sull’ultimo numero de Il pungolo, che riceviamo e pubblichiamo

Contabilità

Buste paga

 

Tre settimane fa (7 febbraio) il Movimento sindacale democratico unito delle ferrovie (DESK) aveva emesso un duro comunicato, l’ennesima denuncia a partire da luglio, sullo stato di pericolo per la sicurezza ferroviaria in Grecia. “Finché non verranno prese misure di protezione nei luoghi di lavoro e il funzionamento e il traffico dei treni in sicurezza, non ci sarà fine agli incidenti [..] Ormai è esasperante che si tratti di un fenomeno quasi quotidiano e che non venga presa alcuna misura sostanziale, che non venga avviato alcun miglioramento delle infrastrutture e del funzionamento, che le agenzie coinvolte non vengano controllate e che non vengano ricercate responsabilità. Come i governi precedenti, quello attuale ha altre priorità rispetto alla circolazione sicura dei cittadini. Percepiscono la sicurezza come un costo. Il ministero trova i soldi per i vari appalti, ma per completare finalmente l’infrastruttura ferroviaria e la viabilità sicura NO! “Hanno tempo… a un certo punto finiranno”. “Enti vari, OSE e HELLENIC TRAIN si trasferiscono le responsabilità, ma alla fine non è mai colpa di nessuno….. Non aspetteremo che arrivi l’incidente, per vederli versare lacrime di coccodrillo.

  • Assunzione diretta presso OSE (gestore infrastruttura) e HELLENIC TRAIN di personale a tempo indeterminato con diritti consolidati per coprire le grandissime e gravi carenze in tutte le mansioni. Corrispondente specializzazione e certificazione del personale.
  • Programmi di formazione per tutti i dipendenti nel modo sicuro di eseguire le attività.
  • Completamento dei progetti infrastrutturali e messa in sicurezza della rete ferroviaria.
  • Manutenzione e riparazione adeguate del materiale rotabile e della linea.
  • Manutenzione, riparazione e ammodernamento di tutte le attrezzature tecniche e di tutte le strutture per un lavoro sicuro.
  • Misure di sicurezza per il traffico dei treni soprattutto quando attraversano aree residenziali.
  • Devono essere forniti tutti i dispositivi di protezione individuale.
  • Tecnici della Sicurezza e Medici del Lavoro in ogni complesso.

Il DESK era già intervenuto  in occasione del grave incidente verificatosi il 24 gennaio 2023: ” Ci si chiede davvero cos’altro debba accadere affinché il governo, il datore di lavoro, si assuma finalmente le proprie responsabilità . Dovremmo prima piangere i morti e poi prendere misure per proteggere la vita umana? Quanto costa la vita umana per quelli di sopra?”

Sul disastro di Tempe: il treno IC 56 Atene-Salonicco, dove viaggiavano 350 persone, era stato fermato a Palaiofarsalos per caduta della linea aerea e aveva accumulato molto ritardo. I primi due vagoni hanno preso fuoco (fino a 1500° la T raggiunta). 32 morti, in gran parte giovanissimi,  85 feriti Il capostazione di Larisa (ora in carcere) si presume abbia concesso indebitamente il via libera sul binario occupato dal treno che viaggiava in senso inverso. Dai vari resoconti si desume che fosse in vigore una sorta di “blocco telefonico”, col distanziamento affidato al DM. Il presidente dell’associazione dei macchinisti, Kostas Genidounias, ha dichiarato che i sistemi elettronici di supporto ai macchinisti non funzionano da anni: “Niente funziona, tutto è fatto manualmente. Siamo ‘in modalità manuale’ su tutta la rete Atene-Salonicco”, ha detto, sottolineando che né gli indicatori, i semafori, né il controllo elettronico del traffico funzionano. Ad Atene il capostazione dà il via libera per passare alla stazione successiva. Questa procedura viene eseguita in circa 15 punti sulla tratta da Atene a Salonicco perché nessun sistema di telemonitoraggio o fotosegnalazione funziona”. 

Tempe e Beano, 120 anni, identico disastro

In questi giorni stavamo redigendo gli articoli per il prossimo numero di CubRail (aprile). Uno degli articoli riguarda il disastro ferroviario di Beano, avvenuto la sera del 27 agosto di 120 anni fa: uno scontro frontale tra una tradotta militare partita da Udine e diretta a Belluno, e un treno merci.Nell’approfondire le dinamiche del disastro di Tempe in Grecia di due giorni fa siamo rimasti sorpresi delle molte, moltissime analogie tra i due eventi tragici: praticamente identici! Centovent’anni dopo vi sono ferrovie, neppure secondarie, dove si continua a viaggiare col blocco telefonico e dove non è possibile lanciare un segnale di emergenza per rallentare o arrestare la marcia di treni che stanno per scontrarsi, dove il distanziamento è ancora affidato a un… telegrafo. 

Mentre la non lontanissima Ucraina è terreno di scontro tra imperialismi, dove la morte e la distruzione sono provocati al contrario da una tecnologia ad altissimi livelli: così possiamo leggere di skywipers, di navi-drone controllate da remoto, di sistema Delta, di software che elaborano dettagliatissime informazioni in tempo reale sulle unità militari opposte e sul loro equipaggiamento. Non v’è molto da aggiungere: che sia per un dispaccio errato, per uno scambio non girato, oppure per un drone ad altissima tecnologia il capitalismo semina morte ovunque!

CUB RAIL 

A proposito delle indagini sul disastro di Tempe, leggi anche: “Il treno e’ esploso”, la strage in Grecia imbarazza l’Italia, Il Fatto Quotidiano, 27/2/25

Inoltre, sugli scontri ad Atene a due anni di distanza dalla strage ferroviaria: Guerriglia ad Atene, scontri tra antagonisti e polizia, Ansa-Mondo, 28/2/25

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link